La scuola sta iniziando... Roberto è pronto per conoscere nuove persone. È il 16 di Settembre. Roberto viene accompagnato a scuola dai genitori, perché è giunto il fatidico giorno. Roberto non sta più nella pelle, però è molto nervoso. Non sa con chi dovrà spartire quella stanza per ben tre anni ed è emozionatissimo. La famiglia arriva a scuola ed entrano nella nuova classe: la 1ªC, che si trova al piano terra.
Roberto arriva per ultimo e vede tutti i compagni già seduti ai loro posti. Si conoscevano tutti bene o male; rimaneva un unico banco vuoto, situato accanto ad Antonio Zaccori: un ragazzo molto inquieto e maleducato.
Roberto possiede un temperamento molto «strano» agli occhi degli altri, perché è molto chiuso e riservato, anche se non lo dà a vedere. Ad annunciare l'inizio della scuola è la professoressa Carducci, la temibile docente di lettere, la quale enuncia un discorso: «Buongiorno a tutti e benvenuti in questa scuola. Io sono la professoressa Roberta Carducci e insegno la lingua italiana. Qui ci sono poche regole, che vanno rispettate:
1) Non dovete essere maleducati, 2) Non dovete assolutamente prendere gli oggetti dei compagni e... 3) Non voglio sentire la parola "figata" perché si riferisce all'apparato riproduttore femminile».
Quelle parole furono dette con molta stizza, anche se non sembra. Roberto s'intimorisce fin da subito, ma può stare sereno: è molto bravo nelle materie letterarie, ma non solo... infatti si può definire uno: «sgobbone».
Inutile dire che viene oltraggiato sin dal primo giorno di scuola.
Quando hanno il tempo di insultarlo? Facile, durante le ricreazioni oppure durante le lezioni "barbose". Quali sono queste lezioni poco gradite? Matematica, Musica e Tecnologia. La professoressa di quest'ultima è una squilibrata e, durante la sua lezione, non mancano, di certo, degli insulti a Roberto e alla professoressa stessa. Ora vi porrete una domanda, perché ingiuriano tanto Roberto? Lo fanno per due motivi: gli piace studiare e sembra far parte dell'FSB russo. Roberto, un po' per suo carattere, un po' per ritorsione, dice sempre ai professori che i suoi cari compagni non hanno svolto i compiti a casa. Ovviamente, non viene preso di buon occhio ed, ergo, i cinque ragazzi più filibustieri lo canzonano ogni giorno. Lo stesso Antonio, il compagno seduto accanto a Roberto, lo schernisce attaccandogli dei post-it sulla schiena con delle scritte provocatorie. Molte volte quei foglietti maledetti gli rimanevano incollati alla felpa e, fuori scuola, li leggevano anche i ragazzi delle altre sezioni. Le scritte sono tra le più disparate: "datemi un calcio", "fatemi le corna" e molte altre.
Roberto soffre molto per questo... avrebbe tanto voluto avere degli amici sinceri!
Per fortuna, non tutti in classe sono delle cattive persone.
Roberto è molto felice per questo, però non sa come fare amicizia.
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Mai mollare - la storia di Roberto Ricocci.
Teen FictionSiete mai stati vittime di bulli? Avete mai sofferto per degli scherni? Ricordate: anche se si vuole scherzare, in realtà, con le parole si ferisce dentro l'anima, peggio di armi da fuoco. •Roberto Ricocci è un undicenne grassottello e timido costr...