🗻L'esperimento doveva fornire ai soldati giapponesi adulti dei poteri incredibili per sconfigge i nemici in ogni guerra ma...andò tutto storto...il deposito di questa soluzione chimica esplose e una enorme nube inghiottì Tokyo trasformando contro q...
Passò un giorno dopo l'arruolamento di Amane e Rem e la notte passò inaspettatamente silenziosa e tranquilla racchiusi in caldi sacchi a pelo. Verso le 8:30 vennero svegliati da delle urla provenienti dalla strada, il primo ad accorgersene fu Amane la quale si affacciò ad una finestra e vide un gruppetto fare strage di infatti con una ragazza insanguina che veniva portata in spalla da un ragazzo della stazza di Kentaro così andò a svegliare gli altri con l'intento di far unire i gruppi per avere più possibilità.
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*Amane che si accorge del rumore*
I ragazzi uscirono dalla scuola con Kasai che sembrava ancora mezzo addormentato e Kamui mentre so infilava i guanti urlò: -Ei voi laggiù!- Il i ragazzi che avevano davanti si fermarono di colpo e si votarono a guardarli solo dopo una decina di secondi, Amene preoccupata chiese: -Ho visto che avete una ragazza ferita, possiamo darvi una mano?- Il ragazzo che aveva in spalla la ragazza sporca di sangue strinse i denti e fece un suono simile ad un ringhio e rispose un ragazzo con capelli rossicci, occhiali da sole costosi sulla testa per tenerli indietro, un bastone da passeggio con finiture dorate, un abbigliamento inaspettatamente elegante che veniva però messo in secondo piano dalla candida pelle del ragazzo che nel suo ghigno teneva stretto un sigaro mentre con degli occhi simili a quelli di un gatto muoveva velocemente le pupille sui protagonisti e senza smettere di fare quel sorriso inquietante rispose: -No, non ci serve aiuto...la ragazza sta bene, io sono Daisuke e questa è la mia banda.-
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La sua squadra era composta da oltre a lui altre tre persone, un ragazzo con capelli blu con una treccia a lato della testa con delle ciocche che gli coprivano un occhio ed un abbigliamento streetwear incentrato sui toni dell' azzurro, un lungo tridente in una mano e con voce calda si presentò: -Aoi Masao...piacere.-
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