From T to A

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Ostia, 11 giugno 2019

Ciao Picio,

I miei occhi stanno tracciando il contorno del tuo viso, la forma delle tue labbra.
Ora stai sorridendo, avvolto tra le lenzuola, sognando chissà chi o chissà cosa, con quella dolcezza di bimbo che hai da sempre.
Fin da quel primo venerdì insieme.

L'atmosfera di quello studio, gli applausi della gente.
Ricordo ogni singolo battito del mio cuore mentre cantavi, il sorriso che mi hai regalato quando i nostri occhi si sono incrociati, il senso di vertigine nello stomaco quando mi hai preso la mano e l'hai baciata.

Ricordo le nostre colazioni. Un momento sacro. Tutti i nostri compagni di sventure si tenevano lontani da quel piccolo mondo che creavamo ogni mattina, seduti al nostro tavolo.
Io così assonnata, tu così allegro.
Eppure sei stato l'unica persona con cui io abbia mai avuto voglia di parlare alle sette di mattina;
un orario che credo prima non fosse neppure contemplato nel mio orologio, ma che tu rendevi ogni volta diverso.
Pieno di colori, di sensazioni, e di quel tuo accento messinese. Buffo e un po' impacciato.
Proprio come me e te.

Ricordo il nostro primo bacio.
Dolce. Quasi sussurrato. Umido.
Il nostro tempismo è nato proprio in quel momento: non ci siamo detti tante frasi sdolcinate, abbiamo capito che quello era il nostro istante.
E deve essersi commosso parecchio anche il cielo, perchè ha deciso di riversare su di noi la pioggia più intensa che io abbia mai visto.
Neppure a Gorizia, che è tutta una certezza.

Ricordo le sere passate sulla terrazza.
A guardare la luna, a immaginare il futuro.
Le città in cui saremmo andati, i luoghi che avremmo visitato, le granite che mi avresti fatto assaggiare. I pranzi con la tua famiglia a Messina, le escursioni sulle mie montagne, noi e il Signor Gatto. Le lezioni di serbo e i tentativi di farti vedere la bellezza del mio English.
I racconti di vite passate, quasi soffiati tra le labbra, come segreti da custodire nello spazio di un abbraccio.
E pensare che io, prima di te, non sapevo che le braccia potessero parlare, che due cuori potessero creare una melodia così bella al solo sfiorarsi.

E poi il periodo nero. Una parola di troppo, un gesto incompreso, sorrisi sostituiti da mascelle serrate e sguardi di fuoco.
Persone che credevano di avere il mondo e la scienza sul palmo di una mano.
Fans in escandescenze per ogni nostro movimento, un vago tentativo di sembrare persone civili.
Negli occhi e nelle orecchie voci che litigavano, pensieri che si ricorrevano, cervello in tilt. Maschere indossate per nascondere le ferite.
Ma la notte no.
Lì tornavamo felici, con la nostra musica e le battute di sempre, riprendevamo la vita che stavamo tentando di dimenticare.
Tish e Alberto, sì, solo nei sogni.

Una mattina però ho detto basta.
Ho preso coraggio, ti ho affrontato.
E senza che me ne rendessi conto ho rivisto Euterpe da vicino, ho risentito il tuo profumo, le tue braccia che mi stringevano forte.
Tu mi sussurravi "amore", io non sapevo spiegare quello che stavo provando se non con lacrime.
Di frustrazione, di rabbia, di gioia.
Sono tornata a casa.

Il serale ci ha resi più forti.
Ci siamo promessi, prima di entrare, di non permettere più a nessuno di rovinare la casa di mattoni che stavamo costruendo, con le nostre certezze e il nostro essere così veri.
E se questo avesse significato sembrare "lontani"', poco sarebbe importato.
Avremmo cominciato a vivere una volta fuori, per noi avrebbe parlato la musica.
Ci saresti sempre stato, in ogni cover, in ogni esibizione, in ogni nota scritta in quella casetta.
Io ho sempre capito ogni tua scelta. Il non schierarti nella faida tra me e Giordana, il video della semifinale, gli scherzi fatti per attirare l'attenzione, come a dirmi "io ci sono, sono qui, nonostante tutto e tutti".
E tu hai sempre compreso me.
Non ci sono mai serviti discorsi lunghi e dettagliati, bastavano le iridi azzurre. Si incatenavano per urlarsi tutto ciò che sentivano.

Proprio come la sera della finale. Sono entrata così in quello studio, come se non fossi mai andata via. Tu non lo sapevi, io ero troppo emozionata, non sopportavo più l'idea di vedere il tuo sorriso spento e preoccupato dallo schermo di una televisione. E dopo la vittoria, i tuoi occhi al cielo, l'adrenalina a mille.
Alla fine non siamo più riusciti a nasconderci. Non per l'alcool, l'euforia della festa o la situazione surreale.
Eravamo semplicemente noi, nella nostra bolla. Liberi, come non lo siamo mai stati.
Proprio nel momento in cui i riflettori che ci hanno visti nascere si stavano spegnendo, io e te stavamo finalmente rifiorendo.

Esattamente come è accaduto ieri sera.
La felicità era tangibile, si tagliava con il coltello. Tanto che quando Rudy ci ha fatto quel video, non me n'è più importato niente.
C'era solo la mia testa nascosta nell'incavo del tuo collo e la tua nuca che cercava la mia fronte.
Nessunissimi milioni di followers, Giordana, Rafael o Vincenzo. Solo noi due.
Ed è stato bello vederti brillare su quel palco. Per la prima volta, davanti a gente vera che ti inonda ogni giorno di amore.
Tu, la mia rivoluzione, ed io, sempre un gran casino, accanto a te.

E poi siamo riusciti a ritagliarci il nostro piccolo pezzo di mondo.
Qui, in questa stanza, non abbiamo parlato per nulla. I nostri occhi si sono ritrovati, brillanti di non detti e di passione. E il cuore ha fatto il resto.

Io non sono capace a esprimermi.
L'unico diario che porto sempre con me è l'ukulele.
Oggi però sento il bisogno di parlarti.
Quando ti sveglierai, le nostre vite riprenderanno il caotico e pieno scorrere, ma io vorrei fermarmi qui, adesso.

Questo perché io non so cosa siamo Alberto, non l'ho mai saputo.
Ci guardo e vedo solo ghiaccio e fuoco.
Onde del mare che appena toccano terra, si richiudono in sé stesse, per poi tornare a colpire, più forti di prima.
Due pezzi di puzzle di diverso colore e di distinta provenienza, ma che per qualche strano motivo si completano.
Le nostre voci, le nostre mani che si sfiorano, i tuoi ricciolini e la mia frangetta stropicciata.
Il mio essere così Tish, il tuo vivere così Alberto.
Siamo i colori che dipingono l'opera d'arte più bella del mondo.
E questo non dovrà cambiare, mai. Indipendentemente dalla distanza, dagli impegni o da quello che ci riserverà la vita.

Perché vedi, Tish diventa Tijana, quella vera, solo se con me ci sei tu.
E sono stanca di nascondermi dietro una battuta acida, un commento o l'ennesima bugia.
Voglio essere me stessa, stavolta sono pronta e per davvero.
Voglio vivere per te e con te.
Perché sei tu il mio "per sempre".
Quello in cui Maria mi aveva chiesto di credere, quello che vedo negli occhi dei miei genitori. Fatto di sbagli, di videochiamate con i bacini, di coincidenze perse e di treni che non si incontrano mai.

Siamo due rette parallele che, stravolgendo gli equilibri del mondo, si sono intersecate.
Ed è questo che ci rende unici.
Due eccezioni in piena regola.

Non so come si chiami tutto questo mio fluire di parole, forse un saggio lo chiamerebbe amore.
Nel frattempo io aspetto che ti svegli.
Perché non c'è momento migliore di sentirti dire "buongiorno Tishina, dormito bene?".
Magari mentre ridi, di gusto.
E stavolta voglio che sia tu a veder sorridere me.

La tua T, Shit, Testa.

Marti's corner
Buonday a tutti!
Questa è la mia prima storia.
Mi è venuta in mente subito dopo l'evento ad Ostia, ho pensato che per la nostra Tish l'unico posto in cui essere sincera con Albe e soprattutto con sé stessa fosse un foglio bianco. E così è nata questa one shot.
Questi due puffetti hanno rubato i nostri cuori e, indipendentemente da come stiano evolvendo le cose, sono una continua fonte di ispirazione e sono stata contenta di poter entrare per un attimo nei panni della nostra Ginger.
È un esperimento, spero possa piacervi!
Ci tengo a ringraziare la mia Giuls che ha letto i primi scleri e i primi tentativi, fino a convincermi che fosse cosa buona e giusta pubblicare.
E poi •Silvia•, la mia compare, senza cui non crederei alla magia che creano questi due.. ti ho fatta un po' impazzire, lo ammetto, ma spero davvero di essere riuscita a regalarti qualche emozione!
Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate.. se avete consigli o suggerimenti, scrivetemi.

E ricordate..
"L'essenziale è invisibile agli occhi"🖤

With all the love,
🌻

Just a piece of paperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora