Always Remember Us This Way

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My cutepies.
Eugenio e il Signor Gatto.
Non è proprio lui, ma mi piace creare un po' di panico.
Quell' "aggiungi alle storie" è stato più forte di me.

2 minuti.
Le risposte delle fan esaltate e di quelle meno felici.

La tua visualizzazione.
Me la aspettavo.

Lo senti il cuore spezzarsi, Albe?
Il vuoto nello stomaco, la sensazione di vertigine, le gambe che tremano.
Qualche professorone la definirebbe "consapevolezza della fine di un amore".
A me piace chiamarla Albertite acuta.

Fa capolino nei momenti meno appropriati.
Come lunedì.
Sapevo che sarebbe potuto succedere, Rudy mi aveva avvisata.
E Luca aveva deciso di venire con me.
"Just in case", diceva.

Già, il caso.
Esperto giocatore di dadi.
Alleato dei Tisherto fin dal giorno zero.

Ti ho visto scendere dalla macchina con Lei.
Sorrideva, gli occhi brillavano.

Chissà se si vedeva così tanto l'effetto che facevi su di me.
Fai.
Ormai non ha alcuna importanza.

E poi ho visto te.
Avevi lo sguardo perso, assente.
Ti sei lasciato trasportare dal fiume di strette e di autografi fino a me.

Un abbraccio.
Distante, anonimo.
Gelido, come l'aria di Dicembre.
Strano. Il freddo ci è sempre piaciuto.

Ti ricordi?
La prima videochiamata.
Volevi vedere la neve di Görz.
Tu, che l'hai sempre immaginata grazie all'immancabile "Poltrona per due" natalizia.
Il mio maglione rosso.
La tua risata.
Miroslav, Lucky.
E la promessa taciuta di un nuovo bacio.

Dov'è finito il calore di Messina?

Ho sempre cercato di proteggere il famoso ghiaccio serbo dai raggi del tuo sole.
Ho indossato per mesi l'armatura dell'indifferenza al tuo tocco, ai tuoi sorrisi, alle battute stupide delle sette di mattina.
Ti ho evitato, ho fatto finta di non volerti vedere e poi di odiarti.
Ho cercato di potare alla nascita quel tenero bocciolo d'amore che stavi facendo crescere in me, per la prima volta.
Ho lottato contro me stessa, con le unghie e con i denti.

E poi mi sono bruciata.
Senza possibilità di ritorno.

Ora invece sei tu ad aver spalmato la protezione sul tuo cuore.
Sei scivolato via dalla mia stretta.
Ti sentivi in imbarazzo, non osavi toccarmi, sfiorarmi con la mente più del dovuto.
Non siamo neppure stati capaci a passarci un pennarello, altro che sale.

Eppure dici a Lei di avermi dimenticata.
Che sono stata una parentesi nella tua vita.
Che non si deve sentire in colpa, perchè la nostra non era una cosa seria, perchè non facevamo altro che scannarci.

Però.
Che grande fantasia.

Io ricordo gli abbracci da dietro i fianchi a colazione. Con insulti annessi, as always.
Ricordo i brividi prima di ogni puntata, puntualmente azzerati da un tuo bacio.
Ricordo le domeniche in casetta passate ad ascoltare musica e guardare serie trash.
Ricordo la tua dieta, quanto dovessi mangiare e quanto effettivamente entrasse nel tuo stomaco.
Ricordo gli scherzi, le prove dei duetti, le canzoni dedicate a mezza voce.
Ricordo i segreti, le confidenze, da custodire sotto un tappeto di stelle.
Con la luna come unica testimone.

Un piccolo angolo di paradiso nei nostri personalissimi Hunger Games.
Io Katniss, tu Peeta, vero?
Due mondi opposti destinati a scontrarsi nella lotta per la sopravvivenza nel mondo musicale.

Just a piece of paperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora