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"Come ti senti?" Tyler aprì gli occhi, ma li richiuse quasi immediatamente quando vide le luci chiare. Sentiva il forte suono costante di un beep, beep, beep di un cardiofrequenziometro.

"Ha aperto gli occhi?" Udì una voce che lo fece sentire rosso-arancione e blu-nero allo stesso tempo. "Tyler? Tyler, sono Josh. Sono qui..."

Tyler aprì gli occhi a malincuore per vedere l'infermiera lasciare la stanza. Non vide Josh. Si voltò, anche se gli dolevano le bruciature sul collo.

"Non sei reale..." sussurrò Tyler. "Tutto è blu-nero, perché sei-"

"Tyler, ascoltami." Disse Josh. "Cosa ti fa pensare che io non sia reale? Il Dr. Paulson, qualunque cosa ti abbia detto per farti dubitare di me... si sbagliava. Sono reale. Sono qui, e ti amo."

"Allora perché non c'eri quando avevo bisogno di te? Avevo fottutamente bisogno di te. Tutto diventò blu-nero, e non eri lì. Josh... non eri lì..."

"Avrei voluto esserci. Volevo esserci. Ci ho provato... ma mio padre lanciò una bottiglia di birra verso mia sorella. Non potevo lasciarla lì. Volevo venire da te... credimi. Mi dispiace tantissimo di non essere stato presente. Mi dispiace, Tyler. Ti amo."

Josh raccolse la sua mano, si sedette e la posò sul suo viso pieno di lacrime. "Sei stato in coma per circa sue settimane. Sono venuto a visitarti ogni giorno. Tua madre era davvero confusa quando mi vide venire verso di te... però non disse nulla."

"Poteva vederti?" Chiese Tyler.

"Certo che sì, Tyler. Sono reale quanto te, o lei. Mi dispiace di avertelo fatto dubitare... mi dispiace per averti colpito quel giorno. Mi dispiace per averti urlato contro. Mi dispiace di non essere stato lì quando avevi bisogno di me." Josh lo guardò, con gli occhi pieni di lacrime. Tyler sospirò, mentre tutto iniziò ad avere un senso.

"Josh, mi dispiace... è tutta colpa mia, sai? Ho dubitato di te. Ho dubitato anche di me... perché non ti ho lasciato incontrare mia madre? Avrebbe fatto evitare che molte cose capitassero..." singhiozzò Tyler. "Josh, mi dispiace davvero tanto. Niente di questo è colpa tua, ma ti incolpai lo stesso." Abbassò lo sguardo per un momento, e poi tirò fuori abbastanza coraggio per dirlo. "Ti amo."

Josh non replicò. Invece, riempì lo spazio tra lui e Tyler. "Ti amo anch'io." Gli sorrise.

"Tyler! Sei sveglio!" Gli occhi del ragazzo si sgranarono quando entrambi alzarono lo sguardo per vedere la mamma di Tyler, congelata vicino alla porta. "Oh, um. Chi è il tuo amico?" Josh non seppe come reagire, quindi si alzò e strinse la mano della donna confusa.

"Il mio nome è Josh. Josh Dun, io... be', dovrei essere l'amico immaginario di suo figlio." Rivolse un sorriso triste nella direzione di Tyler.

"Cosa?!" La madre di Tyler era scioccata. "È... è reale. Ho creduto di nuovo ad uno sconosciuto invece che a mio figlio, e mi sbagliai a farlo... ancora." Disse lentamente, con un tono confuso. Guardò verso Tyler. Tutto ciò a cui riuscì a pensare fu a come avesse potuto credere al Dr Craig invece che a lui. "Tyler, non riesco neanche a spiegare quanto sono dispiaciuta. Mi... mi piace credere a degli sconosciuti, credo. Mi dispiace così tanto, io..." scosse la testa, e iniziò a piangere. Si asciugò le lacrime e si voltò di nuovo verso Josh. "Allora... tu sei il ragazzo che fece sesso con mio figlio..."

"Mamma." Intervenne Tyler.

"Oddio, l'hai detto a tua madre?" Josh rise, finché si accorse che la mamma di Tyler lo stava fissando. "Oh! Um, eravamo sicuri, signora Joseph. Eravamo al chiuso e mi dispia-"

"Silenzio." Scosse la testa ed emise una risata triste.

Forest Fic - finale alternativo / Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora