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Only mine

La notte era calata. Le strade di brooklyn erano deserte. Solo alcuni mondani stavano a fare festa nei bar, oppure stesi per strada, stavano cercando di smaltire tutto l'alcool ingerito nelle ore precedenti.

Alec e Magnus stavano tornando nel loft di quest'ultimo, dopo una serata passata insieme in un pub a giocare a biliardo.

-mio caro Alexander, sarai bravissimo con arco e frecce...- fece una pausa, pensando alle sue altre doti, soffermandosi su quella che usava nel suo letto. Poi proseguì. -ma a biliardo bevi migliorare, e di molto-  rise.

Poche ore prima lo Shadowhunter era stato battuto si e no una decina di volte. Magnus era imbattibile a biliardo, e ne andava piuttosto fiero.

Camminava pochi passi più avanti del cacciatore, con le mani chiuse dietro  la schiena e lo sguardo sereno rivolto al cielo nuvoloso di quella notte di metà ottobre.

-questo cielo non promette niente di buono...- affermò preoccupato. L'idea di bagnarsi non gli piaceva per niente.

Il più piccolo, dietro di lui, camminava con lo sguardo basso; gli occhi rivolti verso le proprie scarpe, le braccia lungo i fianchi e le mani nelle tasche dei jeans neri che indossava.

-fiorellino?-

Lo chiamò lo stregone. Quest'ultimo perso nei suoi pensieri non rispose.

-Alexander- pronunciò lentamente il suo nome, gurandosi e avvicinandosi di pochi passi.

Mise due dita sotto il suo mento e gli fece alzare la testa.

Gli occhi celesti, freddi come una giornata d'inverno del Nephilim incontrarono quelli verde-oro del nascosto, che lo guardavano con sguardo preoccupato.

-tutto bene?.- chiese. -cosa ti turba?-

Alec gli prese le mani e riabbassò lo sguardo. Le sue scarpe nere erano molto interessanti in quel momento.

-Alexander, che c'è? - gli chiese stringendo le sue dita tra le mani.

Alec alzò gli occhi al cielo e ispirò sonoramente.

-e solo che...prima. quegli uomini, ti stavano guardando. Ti stavano mangiando con gli occhi- serrò la mascella.

Gli faceva rabbia.

Magnus era tutto per lui, era stato il primo in tutto. È solo il pensiero che altri uomini o donne potessero solo lontanamente averlo lo faceva bruciare.

Magnus gli sorrise dolcemente accarezzandogli una guancia.

-Alexander, io sono e sarò sempre tuo- affermò.

Alec appoggiò la sua mano su quella del compagno e sorrise.

Allungò la mano verso il fianco del nascosto e rudemente lo attirò a se, facendo aderire il petto al suo. Una mano a tenergli il fianco, mentre l'altra gli afferrava il collo,stingendo lievemente.

-tutti dovranno sapere a chi appartieni...- sussurrò a pochi centimetri dal suo orecchio, contornato da orecchini di ogni forma. La voce bassa, rauca, seducente.

Magnus si morse il labbro inferiore sorridendo. Mentre un brivido di eccitazione gli percorreva la schiena.

Amava quando Alec era così...possessivo.

Il Lightwood avvicinò le labbra rosee al suo collo ambrato. Baciandolo. Mordendolo. Leccandolo. Creando segni rossi.

Magnus, estasiato da quella bocca bollente appoggiò la mano sopra al suo braccio, mentre con l'altra gli stringeva la maglietta nera, non permettendogli di allontanarsi.

one shots MALEC Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora