~CAPITOLO 3~

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Stavo camminando verso casa quando mi sento strattonare dallo zaino e poi gettata a terra con violenza.... tentai invano di alzarmi e rendermi conto di cosa stava succedendo (anche se in realtá non era difficile da immaginare),infatti quando mi voltai vidi Britney insieme alle sue amiche ridere della mia caduta....

Riuscii a sollevarmi e nel frattempo sentí una risata da oca che diceva:"scusa non l'ho fatto apposta ... ahahah " e un altra" ehi  dacci i soldi guarda che abbiamo fame".Non risposi,non sapevo cosa dire anche perché qualsiasi cosa avessi fatto non mi sarebbe stato d'aiuto....

Decisi subito dopo ,con una scarica di adrenalina di rispondere con un "NO" fermo e impassibile; passarono solo dieci secondi che loro cominciarono a ridere in modo isterico e Britney mi prese per i capelli e disse: "no?!" Ripetendo le mie parole in tono minaccioso.non feci in tempo a controbbattere che mi ritrovai a terra con un dolore lancinante alle costole che pian piano si fece sempre piú lieve fino a quando notai che le troie se ne erano andate. I loro volti erano apparentemente indifferenti ma nei loro occhi si poteva notare la leggera preocupazione di aver esagerato(ma io ero.... anzi sono tutt'ora un tipo che tiene tutto dentro e probabilmente non ne avrei fatto parola con nessuno).

Tornai a casa quasi zoppicando e dopo aver uralto un "ciao mamma,ciao papá  dall'entrata corsi subito verso il bagno per riuscire a vedere come ero conciata... cominciarono a scendere alcune lacrime sulle mie guance ripensando alla scuola media quando tutti mi prendevano in giro e mi escludevano e facevano le bulle con me  perché ero 'grassa' com'é che sostenevano loro. Decisi di smetterla con i ricordi e mi concentrai sull aspetto orribile che avevo:gli occhi erano viola con alcune sfunature di verde,leggermente arrossati per le lacrime versate poco prima,sulle gambe avevo solo qualche livido mentre sul ventre avevo una grossa striscia rossastra che presto o tardi si sarebbe tramutata in una grossa cicatrice. Per fortuna peró i 'danni'erano meno di quelli previsti e quelli piú esposti li avrei coperti con sciarpe,stivali alti e trucco ;inoltre credo che non avrei indossato minigonne o qualsiasi indumento tenesse le mie gambe scoperte per un pó ....

Non cenai con la scusa di non aver molta fame,mi lavai,mi misi il pigiama e mi coricai pensando alla scusa che avrei usato domani con tutti vedendomi cosí... ero molto stanca e mi addormentai quasi subito.

Il giorno seguente mi alzai prima del solito: mi lavai(notando che i lividi erano ancora ben visibili),mi vestii e ricoprí il mio viso da un abbondante tocco di fondotinta.... non migliorai di molto ma non potevo fare altro,d'altronde se non fossi andata a scuola avrei dovuto dare delle spiegazioni ai miei e la cosa non mi andava . Scesi silenziosamente le scale fino ad arrivare in cucina  sperando con tutta me stessa che come tutti i venerdì i miei genitori stessero via per un giorno e infatti quando scesi trovai sul tavolo un post-it" tesoro siamo usciti presto per lavoro... al solito il pranzo é nel frigo torniamo sta sera ,ti voglio bene

                                           Mamma

PS.= comportati bene e non fare sciocchezze(la solita frase che mi diceva prima di andare via.... credo che la sapesse a memoria ormai! ) ma il pensiero della mia adorata mamma non cancellò per niente l'ansia che avevo dentro... presto avrei dovuto affrontare sguardi indiscreti ovunque.

M'incamminai verso la scuola e quando arrivai la gente aveva cominviato a fissarmi ; sentivo l'agitazione invadermi, ma continuai a camminare come fosse cosa da niente.

Passeggiavo(se così si può dire) nei corridoi cercando di passare inosservata... incrociai lo sguardo leggermente preocupato ed incuriosito. Di Marco ma non vi feci caso e andai da Tressa che corse verso di me:"oh mio dio Ali chi ti ha ridotta cosí???" "Non é niente tranquilla sono solo caduta" Tressa sapeva benissimo che non era vero ma capendo che non volevo parlarne mi abbracció e andammo a salutare alcune nostre amiche alle quali Tressa fece cenno di non fare domande .... e poi ci dirigemmo in classe...

MARCO'S POV

Ero appena entrato a scuola ,salutato Lucas, il ragazzo piú popolare della scuola e a mio parere anche il piú simpatico,mi dirigevo verso l'ufficio della preside credo che volesse darmi il benvenuto nella nuova scuola per poi sbrigare alcune faccende sul trasferimento... quando ad un certo punto vidi tutti i ragazzi che stavano parlando accanto a me ammutolirsi cosí come buona parte degli alunni presenti e girarsi verso l'entrata della scuola.... feci lo stesso e quando misi a fuoco ancora scosso vidi Alice molto nervosa e agitata per via degli sguardi indiscreti e curiosi di tutti.....

Mi soffermai meglio su di lei quando sentii una morsa allo stomaco e alla gola alla vista dei lividi che aveva sugli occhi che invano aveva tentato di coprire con dell'abbondante trucco; tirava su col naso e mentre camminava pensai stesse quasi zoppicando .... chi l'aveva ridotta in quel modo, dio, chi ha osato mettere le mani addosso a quella fragile ragazza ... sentí la rabbia impossessarsi di me e non so per quale motivo avevo solo la voglia ti trovare quel qualcuno e spaccargli la faccia...

Ero cosí tanto preso da lei che non mi resi conto che Lucas mi stava chiamando"ehi marco ma quella non é Alice la ragazza di cui mi hai parlato?? Hai visto com'é ridotta chissá cosa l'é successo!?" Non riuscii a dire nient altro che "già" " vabbé adesso peró dobbiamo andare in presidenza ricordi??" Annuì l'osservai con la coda dell'occhio entrare  in classe insieme a Tressa....

La lasciai andare le avrei parlato dopo....

ALICE'S POV

La mattinata non fu cosí difficile infatti evitai di uscire per la ricreazione e invece di andare alla macchinetta(azione ormai abituale per me) mi accontentai dello spuntino che mi ero portata da casa....

Avevamo un'ora buca perché la prof di greco era malata ....

Tutti uscirono in cortile io invece decisi di andare in biblioteca ....

Aspetta!! Ma marco?!,non lo vedevo da stamattina chissá cosa stará facendo ?? Che fine avrá fatto pensai tra me e me .....

Una volta entrata in biblioteca mi sedetti accanto ad un armadio di ferro tutto ricoperto di scritte fatte con il cancellino e il colore nero a spirito; ero stata li tante volte ma non avevo mai notato una bellissima scritta nell'angolo che diceva:-lui amava la vita,lei amava la morte,lei viveva per lui ,lui moriva per lei- non persi tempo e la scrissi su in pezzo di carta per poi infilarlo in tasca . Retrassi le ginocchia al petto e posai la testa su di esse ,non piansi ,stavo solo cercando un pò di pace ... e l'avevo trovata quando qualcuno si inginocchiò di fronte a me

..... il suo profumo

...... aveva qualcosa di familiare

Alzai la testa per vedere chi fosse e felicemente notai che era lui.... marco....

Voglio vederti sorridere,sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora