He's In The Rain

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Storia ispirata alla canzone dei The Rose "She's in the rain".
Buona lettura.

"Do you hear me? [...] The dreams I've been after I follow them. I'm dying inside [...] even if I shout there is no answer, a flood of loneliness in the rain"


Con la mano veloce andava tratteggiando il profilo di quella bimbetta, poco più grande di 8 anni, che con un vestitino rosa di tulle e delle tenere scarpette da ballo volteggiava sul marciapiede davanti alla scuola di danza, immaginandosi sul palco di un grande teatro, protagonista di un famoso balletto.
Con un sorriso sulle labbra, Yoongi sperava non si fermasse più, sperava rimasse lì il più possibile, per terminare quella piccola opera d'arte che racchiudeva l'essenza della bellezza, della semplicità e dell'ingenuità. Per Yoongi questa era arte, vedere la realtà, cogliere la sua bellezza più profonda e rappresentarla non come un impegno o un lavoro, ma come un tentativo di lasciare all'eternità quel breve momento così bello e così puro, quella bambina e il suo sogno in tutù.
Con altre pennellate decise rappresentò le pieghe del tulle e con pochi tocchi diede un piccolo viso a quell'ignaro soggetto. Passò alle scarpette, piccole, di un lieve tessuto rosa, che provocavano solo un minimo strofinio sull'asfalto del marciapiede, probabilmente se sua madre avesse notato che indossava solo quelle si sarebbe arrabbiata, erano scarpe adatte al ballo, non a stare sulla sporca strada. Ma, per Yoongi, anche quella era arte: la spensieratezza di non pensare alle conseguenze.
Quando mancavano poche pennellate, uscì la mamma della bimba e, come previsto, la rimproverò cambiandole velocemente le scarpe. Per poco l'artista non cambiò soggetto, innamorato di quella vista così quotidiana e privata a cui stava assistendo. Presa la mano della bimba, le due si allontanarono lasciando Yoongi fissare l'ingresso della scuola di ballo con ancora un tenero sorriso dipinto sul suo viso pallido, all'apparenza spensierato come quello di un bambino. Volse la sua attenzione alla tela, completò in breve quell'abbozzato arabesque e le piccole mani della futura étoile e posò il pennello, rimanendo in contemplazione del suo bel soggetto.
Così passava le mattine Min Yoongi, davanti alla Yejong Ballet School, a scorgere ballerini dalle finestre e regalarli all'eternità, o a catturarli ancora energici quando entravano e un po' più spenti e stanchi durante le uscite. Non era il suo lavoro, non vendeva i suoi quadri. Li esponeva e li regalava a chi appariva più affascinato, ma non avrebbe mai venduto l'arte. Quest'ultima è la più pura delle opere umane e finalizzarla ad un mero guadagno non sembrava corretto a Yoongi, che quindi si era trovato un piccolo impiego come cameriere in una caffetteria non troppo distante da Seongdong-gu nelle ore pomeridiane, non disposto a rinunciare alla folla di ballerini e alla musica classica delle ore mattutine.
Le sue elucubrazioni vennero interrotte dalla porta della scuola che si aprì all'improvviso. Un ragazzo, vestito con dei jeans chiari e una felpa parecchio più grande del necessario, fece la sua comparsa agli occhi di Yoongi, che rimase a guardarlo sorpreso dal non averlo mai visto. Passando lì quasi ogni mattina, poteva vantarsi di aver visto almeno una volta ogni ballerino di quella scuola e, per la prima volta, scorgere un volto nuovo lo stupì e lo lasciò con un'enorme curiosità. Il ragazzo alzò lo sguardo dal suo cellulare, probabilmente aveva avvertito su di sé lo sguardo dell'artista, che come imbambolato non riusciva a distoglierlo per nulla al mondo. Il ballerino lo fissò per un po', con aria scocciata, poi un piccolo sbuffo sembrò uscire dalle sue labbra ed infine si avviò con passi veloci ed eleganti lontano da lui, probabilmente diretto a casa sua. Il corvino abbassò lo sguardo sul pennello e cominciò a giocare con le setole appiccicose ancora intrise dai colori usati per il dipinto precedente, non curandosi della tempera che gli rimaneva attaccata sui polpastrelli. Quel ragazzo lo aveva lasciato con un incolmabile senso di vuoto, misto a curiosità e interesse. Appariva distante, forse infastidito dalla presenza del corvino, come se avesse voluto essere tutt'altro che lì. Yoongi si promise di stare attento e cercare di scorgerlo almeno un'altra volta, troppo affascinato dalla figura eterea del ragazzo dai capelli color turchese.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 02, 2019 ⏰

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