Ero ormai stesa nel centro perfetto del prato vicino a casa mia da un'ora buona.
Il cielo era sereno,giusto quelle due o tre nuvole che danno un tocco di colore.
Mi sentivo sola.
Non ho mai avuto un ragazzo.
La mia famiglia mi ha abbandonato all'età di soli 14 anni,senza un motivo.
Ero andata a raccogliere qualche frutto,tornai a casa,non c'era un filo d'aria.
Non c'era nessuno.
C'era però un pezzo di carta sul tavolo della cucina,lo presi.Ciao Arya.
Ci dispiace averti lasciato così.
In realta noi non siamo la tua
Vera famiglia.Rimasi di stucco.
La mia famiglia,coloro che avevo amato fino ad ora,mi avevano mentito.
Mia madre,mio padre,mio fratello,i nonni,gli zii.
Tutti.
Dopotutto,non assomigliavo molto ai miei genitori,loro erano bruni con la carnagione scura.
Non mi persi d'animo,decisi di andare avanti e scacciare i brutti ricordi.
Da quel giorno ho imparato ad arrangiarmi,ho 22 anni e so come cavarmela da sola.
Decisi di smettere di pensare a quel brutto ricordo,mi alzai,presi il mio cesto e mi misi in marcia.
Dovevo fare qualche scorta per l'inverno,che pian piano,si stava avvicinando.
Optai per qualche verdura e frutti di ogni genere,della carne non mi preoccupai più di tanto.
Mentre facevo razzie,iniziai a pensare a me.
Non ero chissà che bellezza,avevo i capelli lunghi e lisci,di un blondo platino che in passato avevo deciso di tingere di verde acido sulle punte.
I miei occhi erano di due colori diversi,il destro di un verde chiarissimo,il sinistro marrone scuro,quasi nero.
Quel giorno mi ero vestita casualmente,avevo una lunga veste bianca che mi ricopriva fino ai polpacci,un giacchetto di lana per "proteggermi" dal freddo di Novembre.
Appena finito di raccogliere i miei futuri pasti,mi avviati verso casa.
Non era troppo lontana,giusto qualche centinaio di metri.
Mi bloccai di colpo,c'erano degli strani rumori.
Come dei sospiri,veloci,straziati.
Mi girai attorno per vedere da dove provenissero,poi lo vidi.
Una massa di lungo pelo nero,che si alzava e abbassava velocemente.
Dedussi che provenissero da lì quei sospiri.
Mi avvicinai lentamente,cercando di fare meno rumore possibile.
Era coricato con la schiena verso il tronco di un noce,gli occhi erano chiusi e scendeva qualche lacrima.
Le orecchie erano abbassate,come se avesse appena visto quel famoso mostro sotto al letto.
Trovai la fonte del suo dolore.
Un lungo taglio,che partiva dalla zampa posteriore destra fino all'interno coscia.
Lo accarezzai dolcemente sul muso,gli asciugai le lacrime che scorrevano silenziose,lui finalmente aprì gli occhi.
Erano di un azzurro chiarissimo,quasi invisibili.
Mi guardò con uno sguardo spaventato,come se volessi fargli del male."Tranquillo,di me ti puoi fidare" gli dissi sorridendo.
Smise di piangere appena gli fasciai la zampa con il mio giacchetto,una fasciatura un po' improvvisata,ma andava bene così.
Provò ad alzarsi,con scarsi risultati,ma riuscì a fare qualche passo."Seguimi,ti porto a casa mia"
Gli feci cenno di seguirmi,iniziò a camminare,come poteva,dietro di me.
Ogni tanto emetteva qualche suono disperato,per il dolore probabilmente.
Cercai allora di non accelerare il passo,per dargli il tempo che gli serviva.
Riuscimmo ad arrivare in un quarto d'ora,aprii la porta il più velocemente possibile.
Feci stendere l'animale sul mio letto,gli tolsi la "fasciatura" e andai in cucina a cercare qualche garza e del disinfettante.
Cercai in ogni scaffale possibile,ogni mensola è cassetto.
Pensai che sarebbe servito anche un asciugamano,giusto per non ridurre degli stracci le mie lenzuola.
Finalmente,dopo aver messo a soqquadro le stanze,andai di corsa dal lupo.
Gli misi l'asciugamano sotto tutta la parte inferiore del corpo,con qualche lamento da parte sua.
Subito versati il liquido,e lo tamponi con del cotone che presi insieme alle garze.
Fasciai quasi tutta la "gamba",esclusa la zampa per poterlo far camminare.
Pensai fosse affamato,ma non sapevo cosa mangiasse un lupo,e non ero una grande esperta di animali.
Mi venì un lampo di genio!
Presi il cesto con tutte le verdure,gliele feci passare una ad una davanti al muso,ma non sembrava molto facile di vedere quel tipo di cibo.
Gli passai anche la frutta,ma con scarsi risultati.
Mi venì un altro lampo di genio!
A dai dal recinto dei conigli,ne presi uno casualmente e lo uccisi,lo squoiai e lo portai dall'animale.
Sembrava più estasiato nel vedere quell'animale invece delle verdure.
Iniziò a mangiare con foga,come se non mangiasse da più di un mese.
Finì in pochissimo tempo,decisi di portargliene un altro per saziarlo.Dopo avermi quasi fatto rischiar di far ammazzare tutti i conigli,era sazio.
Mi ero coricata anch'io insieme a lui sul letto,mise il muso sulla mia pancia e si addormentò mentre lo accarezzavo in modo delicato.
Sarebbe potuto diventare un ottimo animale da compagnia,dopotutto.
Mentre vagavo per i miei pensieri,mi addormentai.Sentivo qualcosa di viscido e bagnato sulla mia faccia,qualcosa che striscia a in modo veloce.
Aprii gli occhi velocemente,e vidi quella massa di pelo nero leccarmi tutta la faccia."Ma che fai? Ti prego, fammi respirare almeno!"
Si staccò,come se mi avesse capito,lettera per lettera.
Si era un po' offeso,dato che avevo alzato un po' la voce.
Mi sentii in colpa,a disagio."No ti prego non fare così! Non era mia intenzione lo giuro! Ho solo un po' alzato la voce...."
In risposta si rimise sulla mia pancia,che brontola a affamata.
Guardai l'ora,le 19:23
Era ora di mangiare,stavo morendo di fame.
Preparai la tavola,misi una tovaglia in tessuto rosso con alcuni disegni bianchi.
Un piatto bianco ed ovale,il bicchiere,tovagliolo,posate e qualche cibo da contorno.
Mi misi seduta,ed iniziai a mangiare.Dopo una mezz'ora avevo finito.
Ero sazia,anche troppo.
Mi andai a sedere sul divano per guardare un po' di televisione,anche se ormai la TV in bianco e nero aveva stufato,serviva a colori."Domani che facciamo?"
Dissi io ridacchiando per una battuta appena sentita in TV.
Il lupo andò a in cucina,appena arrivò aveva il mio cesto della frutta in bocca,vuoto."Ho capito... Ci serve del cibo."
Spensi la TV,andai in camera mia e mi stesi sul letto.
Subito dopo arrivò l'animale che si sdraiò accanto a me,con il muso sulla mia pancia,e si addormentò quasi immediatamente.
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Tour du Monde
Adventurema dopotutto non facevo grandi cose a differenza degli altri bambini. Loro correvano nei prati e giocavano a pallone,saltavano dalle altalene quando raggiungevano l'altezza che desideravano. Io invece ero sempre a casa,mi era proibito di frequenta...