Shadow ‣ 1

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Andava bene all'inizio, quando tra loro c'erano soltanto sussurri e parole a malapena bisbigliate.

Esigenze da soddisfare.

Andava bene quando, durante le pause pranzo, Jin e Namjoon si nascondevano nel bagno dell'ultimo piano dell'impresa Kim per scambiarsi baci affamati e morsi che entrambi sapevano avrebbero lasciato lividi fin troppo evidenti sulla pelle.

Andava bene quando Seokjin, a fine giornata, aspettava che l'ufficio si svuotasse, che tutti i suoi colleghi tornassero a casa, mentre lui decideva volontariamente - tra una scusa e l'altra - di restare oltre l'orario di lavoro stabilito soltanto per raggiungere il suo capo, Namjoon, in ufficio e piegarsi sulla sua scrivania per liberarlo dal peso di quella giornata stressante.

Eccitante quasi era la paura di farsi scoprire.

Andava bene quando Namjoon lo chiamava nel suo giorno libero chiedendogli se potesse raggiungerlo a casa propria, o in un posto appartato, con la scusa di avere "nuovi contratti da rifinire" soltanto per finire con i vestiti strappati come strascichi sul pavimento.

Andava bene all'inizio, quando era solo sesso.

Smise di andare bene invece quando i baci affamati, i graffi e i lividi si trasformarono in dolci tocchi, lodi sussurrate, carezze delicate; quando Namjoon lo sfiorava con così tanta leggerezza che Jin cominciò a sentirsi come la più fragile delle creature, un oggetto prezioso di cui avere cura, quando gli donava brividi lungo la schiena e scie di morbidi baci lasciati sul collo dopo la notte trascorsa insieme.

Smise di andare bene quando i due, tra cene delivery e bicchieri di vino, preferivano trascorrere la serata accoccolati sul divano davanti ad un film piuttosto che rotolare tra le sottili lenzuola di cotone bianco.

Smise di andare bene quando tutto intorno cominciò a crollare.

Quando era fin troppo tardi per potersi sottrarre.

Jin aveva bisogno di Namjoon.

E nonostante tutto, anche Namjoon aveva bisogno di Jin.

🖤

Un nuovo giorno stava lentamente sorgendo ed il sole, in quella timida ma fredda mattina di Aprile, trapelava in casa Kim dalle finestre ancora socchiuse. I due giovani amanti erano stretti in un groviglio di braccia e gambe, rannicchiati ancora a letto, con le camice bianche e lisce che coprivano a malapena i loro corpi statuari e nudi; la corvina testa di Jin era poggiata sul petto saldo dell'altro percependo, al di sopra della cute, le punte delle dita di Namjoon carezzare dolcemente i suoi capelli.

Seppur il suo fosse puro masochismo, Jin amava quei momenti di sana normalità più di qualsiasi altra cosa al mondo. Attimi che gli facevano dimenticare cosa ci fosse al di là della camera da letto e che spesso regalavano lui la perfetta illusione di una domestica vita al fianco di Namjoon. Jin amava ingannarsi in quel modo, sentirsi libero dalle preoccupazioni, leggero e felice per le sue piccole e devote attenzioni, perché se c'era una cosa che Namjoon era in grado di fare era quella di convincerlo su quanto il loro amore fosse reale e giusto.

La loro rilassante e pacifica sessione di coccole ben presto però venne interrotta dalla suoneria assordante del cellulare di Namjoon. La sua reazione difatti era tutt'altro che compiaciuta: roteò gli occhi, sbuffò appena e si era staccato dal corpo rovente di Jin per scendere dal letto e recuperare l'aggeggio laddove poco prima l'aveva gettato.

"Sì ?" aveva risposto senza neanche controllare chi lo reclamasse con così tanta urgenza.

Jin usava spesso quei momenti per osservare minuziosamente il corpo del più alto. Lo aveva visto nudo innumerevoli volte ed altrettante erano le volte nelle quali era rimasto incantato dinanzi a cotanta bellezza, proprio come un artista dinanzi alla sua opera d'arte. Osservava le linee del suo petto tonico, le gambe muscolose, gli occhi che si trascinavano lentamente lungo tutta la sua sinuosa figura.

Shadow ❀ NamjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora