Una leggera musica jazz risuonava allegra attraverso le mura della sua piccola casa, un dolce profumo di bibimpab ne inebriava l'aria allora già calda. Jin era rincasato appena quando Namjoon lo aveva chiamato con insistenza annunciandogli di avere delle grandi notizie da dargli, e il giovane - pensando che quella sarebbe stata una bella occasione per festeggiare insieme - aveva deciso di mettersi ai fornelli e preparare così una buona cena, nonostante non sapesse ancora cosa stesse per accadere.Quando Namjoon aveva suonato alla sua porta, il tavolo del salone era apparecchiato in maniera raffinata e tutto pronto per essere assaggiato. Una bottiglia di vino giaceva sulla tovaglia color glicine e flûte di sottile cristallo erano pronti per essere riempiti.
Namjoon sorrise non appena vide ciò che Jin aveva organizzato per lui nonostante sapesse - aveva immaginato - che Jin volesse festeggiare le tanto attese buone notizie.
"Ciao" aveva salutato lui, gettandosi immediatamente tra le sue braccia forti.
Namjoon gli sollevò così il mento con un dito, regalandogli sulle labbra soffici un bacio dolce e profondo. Le mani curiose avevano cominciato così a viaggiare attraverso il corpo del corvino, al di sotto del maglione e lungo la schiena ampia per fermarsi poi sulla curva pronunciata del suo fondoschiena.
"Il cibo diventerà freddo se continuiamo così" aveva ridacchiato Jin.
"Significa che resteremo digiuni, allora" rispose lui con un sorriso sfacciato.
"Sei un idiota"
Jin si lasciò così abbandonare tra le braccia di Namjoon, oscillando ed abbozzando un buffo lento su una musica proveniente dallo stereo della cucina. Le cose tra loro erano state abbastanza tese in quegli ultimi giorni ma Namjoon aveva cominciato a cenare con Jin la sera e a tornare a casa sua dopo il lavoro, seppur per un breve saluto, fingendo anche solo per poche ore di essere una coppia normale. Jin poteva così sorridere e scherzare, dimenticare - anche solo per poche ore - che Namjoon avesse una moglie di cui prendersi cura, una famiglia da portare avanti e priorità gravanti su di lui.
Poteva dimenticare che lui lì, in quel gioco, interpretasse solo la parte di uno squallido amante e baciarlo sulle labbra senza il costante richiamo della vita pronta a ricordargli che in realtà quell'uomo non fosse affatto suo.
"Oppure..." Namjoon aveva accennato mordendosi il labbro, "Potrei portarti fuori a cena."
Jin, d'altra parte, aveva alzato lo sguardo e guardato l'uomo più alto come se fosse pazzo. "Che cosa ?" chiese, incredulo e preoccupato.
"Se non vuoi sprecare tutti i deliziosi piatti che hai preparato possiamo mangiare qui e dopo potremmo - non so - fare una passeggiata in centro e mangiare un gelato insieme?"
"Namjoon, che... che cosa stai dicendo? Non possiamo uscire insieme..." stava dicendo Jin, quasi come a rinfrescargli la memoria. "Cosa succederebbe se qualcuno ti vedesse ?"
"Dai, mi stai dicendo che non posso portare il mio fidanzato fuori a cena per un piccolo appuntamento carino ?"
"F-fidanzato? " aveva balbettato.
Quell'affermazione lasciò Jin interdetto. Nel corso degli anni i due non avevano mai definito la loro relazione, precisatone i margini e datole un nome vero e proprio, nonostante Jin immaginasse più e più volte come ci si sentisse ad essere considerato il fidanzato di Namjoon. Sentendosi perciò chiamare "il suo fidanzato" a voce così alta e fiera nel suo tono, Jin aveva sentito il cuore avvolgersi di un calore ed un barlume diverso dal solito, un'esperienza a lui completamente nuova.
"Sì, fidanzato" aveva ripetuto Namjoon "È questo quello che sei, o sbaglio ?"
"Namjoon che succede... hai bevuto prima di venire qui ?"
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Shadow ❀ Namjin
FanficAndava bene all'inizio, quando si limitava ad essere solo del fantastico sesso. Non andava più bene, quando i sentimenti hanno invece cominciato a bussare alle loro porte dei loro cuori. Jin non aveva mai capito come una cosa così straziante potesse...