Shadow • 2

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Ogni volta che Namjoon bussava alla sua porta, sul suo viso era possibile leggere l'esaltante frustrazione da lui provata, gli occhi stanchi contornati da profondi aloni bruni sotto le palpebre delicate. Quando quegli stessi occhi però si posavano su Jin, Namjoon si illuminava e le labbra gli si piegavano in un adorabile sorriso. Lo stesso che faceva sobbalzare il suo cuore, lo stesso di cui Jin si era innamorato. 

Ma gli ultimi sei mesi si erano rivelati più difficili del solito.

Tutto andava nel verso giusto quando entrambi restavano chiusi al di là della porta di quella stanza, nascosti uno nell'abbraccio dell'altro, isolati nella loro piccola bolla, ma ad ogni giorno trascorso persino quei momenti cominciavano a diventare nella loro quotidianità meno frequenti e sempre più rari.

Jin aveva cominciato a notare che Namjoon gettava sempre più spesso lo sguardo sullo schermo del suo cellulare, la chat di Jihyo sempre aperta con decine di messaggi impilati l'uno sull'altro a cui l'uomo minimamente si preoccupava di rispondere. La sua fidanzata era diventata persistente ed estremamente esigente. Assillante quasi erano le richieste di vederlo e di uscire fuori a cena per ritagliare del tempo da soli.

Jihyo amava Namjoon.

 Era così ovvio.

E Jin, onestamente, non poteva di certo biasimarla. 

Namjoon era giovane, bello, premuroso, gentile, intelligente e di successo. Un uomo che trasformava in oro tutto ciò che toccava. Come potrebbe qualcuno non innamorarsene ?

In quelle poche notti che furono in grado di trascorrere insieme, godendosi il calore generato dai loro corpi ardenti, Jin aveva sentito il telefono di Namjoon vibrare sul comodino, minuto dopo minuto, ancora e ancora. Aveva cercato di zittire la sua mente e di ignorarlo il più possibile seppur alcune volte ciò risultava per lui alquanto difficile da sopportare. Ma i tocchi di Namjoon erano gentili e i suoi baci ancora dolci sulle labbra. Jin sapeva che per quell'uomo valeva la pena aspettare.

Poteva gestirlo, quasi si convinse.

Jin non era ancora pronto ad arrendersi e dichiarare bandiera bianca, lasciandosi così tutto alle sue spalle. Nonostante tutto, quando era rannicchiato sul petto di Namjoon e ascoltava nel silenzio quel cuore battere all'impazzata lì solo per lui, Jin sapeva di essere felice.

Nonostante sapesse di essere in qualche modo condannati, Seokjin desiderava soltanto che quei momenti durassero un po' più a lungo.

Ancora un po'.

Soltanto un po'.

🖤

Era il primo giorno d'estate.

I raggi del sole erano emersi sulla città di Seoul riscaldando l'aria e rendendola piacevole sulla pelle ancora inebriata di primavera. Dopo la mattina trascorsa al parco con Yoongi e Holly, il piccolo barboncino che lui e Hoseok avevano recentemente adottato, Jin aveva riacquistato, seppur per poco, il buon umore. Aveva corso lungo i prati, giocato con il cucciolo, riso e ridacchiato così tanto dinanzi alle sue movenze buffe che quasi aveva dimenticato quanto in realtà il mondo attorno a lui stesse crollando a piccoli pezzi.

Era appena tornato a casa quando il cielo aveva cominciato ad imbrunire e stava preparando da mangiare nella sua piccola cucina nel momento in cui il campanello della porta cominciò a suonare ad intermittenza, seguito da pugni ripetuti battuti sul legno. "Jin!" aveva urlato una voce dall'altro lato "Jin per favore apri la porta"

Namjoon

Jin aveva eseguito l'ordine e aperto la porta di immediato, sentendo le braccia del più alto cingergli il collo non appena questa fu spalancata. "Namjoon, che succede ?" aveva chiesto allora Jin ricambiando l'abbraccio dell'uomo.

Shadow ❀ NamjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora