La festa.

241 19 4
                                    

Arrivai a casa con la zaino che mi pesava sulle spalle sembravo una gobba con due cuffiette nelle orecchie.

Aprii la porta e trovai mia madre.

- Keyraa finalmente a casa ho una grande notizia i vicini ci hanno invitati alla festa Che danno andiamo?

Oh no, questo no io a quella stupida festa per galline, montanti e altre persone non normali non ci vado, ma per chi mi ha presa mia mamma? Per una persona che va sempre alle feste, fa subito amicizia, ha un ragazzo... No non sono io.

- Si mamma a che ore?

- Alle cinque inizia ma fatti trovare pronta per le 16.30 ricorda c'è anche la piscina vestiti leggera.

- Certo mamma vado a dopo.

Oh no la piscina, cazzo e come tappo le mie imperfezioni? Le mie piccole ferite? La mia pancia?

Okay Keyra mantieni la calma non farà caso nessuno a una persona come te... Tranquilla nessuno ti considererà come sempre, non ti guarderà nessuno e soprattutto starai da sola.

Bene non desideravo di più.

Mi toccherà vedere anche questo Niall già ragazze niall horan si propio lui degli One direction! Okay basta dai mi sembro altrettanto cretina non facciamo così la bimba minchia che non sapevo nemmeno chi era stamani.

Ecco il grande problema cosa mi metto?

Buttando tutto sul letto trovai dei pantaloncini a vita alta e poi presi una maglia attillata con le maniche fino al gomito e misi tremila braccialetti per tapparle. Tappare le mie vecchie amiche, il mio unico dolore meno grave, l'unica cosa che mi faceva stare zitta, che mi faceva scendere le lacrime con più calma.

- Keyraaaa!!

Cazzo mamma.

- Scendiii!

- Si un minuto e arrivo!

Un po di ombretto verde smeraldo con eylainer nero, la mia amica matita nera e mascara, blush e rossetto sul rosso più rosato sulle labbra e per finire una treccia a lisca di pesce che cade sulla spalla.

Bene ero ancora più orrenda.

Su Keyra coraggio scendiamo.

- Eccoti finalmente dai usciamo.

Le 17.

"Driiiinnn"

- Chi è?

- I vicini.

Entrammo e dir che avevo soldi era dir poco. Non avevo mai visto una casa così bella.

Pareti verde smeraldo, specchi splendidi, scale color crema, foto con la famiglie vecchie e recenti, e poi la piscina e il giardino. C'era un verde immenso con l'acqua più limpida e bella assomigliante a quella del mare quando vedi il fondo.

Poi da lì successe il tutto.

Gli invitati incominciarono ad arrivare, iniziarono a squadrarmi, a guardarmi male a capire perché ero lì e chi ero.

Io mi misi in un angolo del giardino dove non fossi visibile a nessuno.

Perché le persone dovevano essere così? Perché dovevano subito giudicarti? Perché io ero così brutta, antipatica, sembravo depressa, perché ero io?

La gente continuava a squadrarmi io ero messa a sedere su una sedia che si mangiava tranquilla un tramezzino e poi eccolo Niall Horan.

Il ragazzo montato, il ragazzo della famosa boy-band, era bello questo non si può negare, aveva degli occhi celesti che sembravano un oceano ti potevi perdere nei suoi occhi.

I suoi occhi esprimevano amore, felicità, protezione erano belli.

Poi quei capelli un po' ondulati biondi con accenni castani. E poi la sua risata si ammettiamolo era bello ma rimaneva sempre un montato famoso che andava con tutte e cercava solo le galline eh già stava parlando con delle ragazze...

Okay... Non mi sento bene...

Ed ecco che iniziai a rigurgitare il tramezzino dopo aver mandato tutta l'attenzione su di me per essere corsa in bagno.

Oddio che merda. Fa tutto schifo in questo mondo. Perché adesso le persone mi vogliono cosi male da mettere qualcosa nel mio tramezzino. Cosa gli ho fatto. Fa schifo tutto. Questa festa e quello stupido niall.

Perché sono venuta.

Poi sentii bussare alla porta.

- Ei tutto bene li dentro?

Era una voce maschile ma non capivo chi era.

- Chi sei? Chiunque tu sia vattene e fatti gli affari tuoi.

- Sono Niall Horan fammi entrare.

Ah ecco si iniziava bene. Gli aprii la porta.

- Tu sei nuova qua giusto? Sei Keyra?

- Si sono io e ora se ti non ti dispiace vorrei tornarmene a casa.

- Lascia che ti accompagni.

- No grazie abito qui accanto so fare anche da sola.

- Decidi o ti accompagno o non esci da casa mia.

Ecco che così fui accompagnata da niall oltre che montato era anche arrogante.

- Allora Keyra come ti trovi qui?

- Qui bene apparte le persone.

- Ah a volte siamo poco ospitali.. Sai siamo abituati a essere solo noi.

- Lo vedo vabbe ora devo entrare.

- No aspetta.. Emmm aspetta... Ti volevo chiedere se domani volevi un passaggio per scuola.

- No guarda grazie ma fino a camminare, prendere l'autobus o andare in bicicletta ce la faccio anche da sola.

- Okay.. Se domani però ti serve compagni a scuola ci sono..... Ciao Keyra.

- Ciao Niall.

Entrai e mi buttai sul letto. Ecco come dicevo era uno sbruffone che ci provava con tutte tipo mi aveva solo disgustata a quelle parole non potevo crederci mi conosceva solo da em fatemi pensare... Un ora.

In bagno eccola lì la mia unica amica la lametta. Inizia a pensare alla giornata, alle persone, a Niall, poi alla mia infanzia, a mio padre. Era cambiato tutto e troppo velocemente.

Piano piano inizia a fare piccolo tagli. Poi sempre più lunghi e più profondi fino a che il sangue mi inizio a rigare i polsi e le braccia con tante righe rosse e tante gocciole. Questo dolore era il nulla in confronto a quello interno.

E poi mi buttai sul letto.

//spazio autore//

Ei ragazze/i! 💕 come va? Scusate la mia assenza ma ho avuto dei problemi con una persona a cui tenevo molto... Poi è riniziata la scuola e penso che il tempo diminuisca anche per tutti❤️

Vabbè spero che il capitolo vi piaccia e come sempre scusate se è corto ma è la mia prima storia e cerco di fare il meglio.

Comunque che ne dite dell'atteggiamento di Keyra? Come vi è sembrato Niall?

Come sempre se volete commentate e votate e grazie mille per leggere la mia storia spero vi piaccia💕

Al prossimo capitolo!❤️

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 12, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

L'oceano nei suoi occhi e il buio nei miei//Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora