II.

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"Bene, credo che sia giunta l'ora di sciogliere la seduta altrimenti non andremo mai più a casa! Vi ringrazio per la partecipazione, ci vediamo tutti martedì prossimo alla stessa ora" E così era passata anche quella giornata. Alexander era sfinito, ma sapeva che a casa lo attendeva la sessione di studio serale per il compito di fisica del giorno successivo. Di solito non era il tipo di ragazzo che procrastinava, ma ultimamente aveva avuto un sacco di impegni tra la scuola, gli amici e il consiglio degli studenti. Il fatto di esserne presidente non alleggeriva di certo la portata di quel lavoro! 

Uscito da scuola si mise gli auricolari e fece partire la playlist dei Panic!at the Disco che lui amava tanto. Questa, però, si interruppe bruscamente a causa di una chiamata da un numero a lui molto familiare. Prima di rispondere decise di scollegare gli auricolari e allontanare il telefono dall'orecchio. Decisione più che intelligente, dato che appena rispose una voce femminile iniziò a strillare come se avesse un megafono installato nella laringe.                             "AX BRUTTO IDIOTA D'UN CRETINO CHE FINE HAI FATTO? NON TI SEI PRESENTATO ALLA FESTA DI FAITH LA SCORSA SETTIMANA E NON TI FAI VIVO DA NON SO QUANTO. VUOI FARMI MORIRE GIOVANE?!" la voce di Ripley diventava così stridula quando si arrabbiava che ad Alexander saliva la voglia di strozzarla tramite il cellulare.                                                     "Ma la vuoi smettere di starnazzare? Sei tu quella che salta scuola un giorno sì e l'altro pure! E poi sai che non mi piacciono le feste caotiche piene di ragazzi e ragazze che si ubriacano solo per attirare l'attenzione. Comunque mi sei mancata anche tu, scimmietta." il biondo adolcì il tono di voce all'ultima frase, facendo sciogliere la sua migliore amica. Poteva fare l'arrabbiata quanto voleva, ma proprio non sapeva resistere alle moine che gli faceva quella peste. "Non ci vediamo veramente da un secolo Ax, perché stasera non vieni da me e ci vediamo un bel film con tanto di schifezze dolci e salate? Mi manca il mio parabatai." Essendo entrambi patiti della saga Shadowhunters, Ripley ed Alexander avevano deciso di tacito accordo di considerarsi parabatai, ovvero compagni di vita, qualcosa che andava oltre l'essere fratelli, come se due persone formassero un solo essere. "Domani c'è il compito di fisica Ry, te ne sei dimenticata? Facciamo così, vieni tu da me e studiamo per massimo un'ora e mezzo e poi attuiamo il tuo piano, che ne dici?" ovviamente Ripley accettò e dopo qualche minuto in cui si accordarono sull'orario in cui vedersi, chiusero la chiamata.

"Mi sta esplodendo il cervello Ax, ti prego fermiamoci! Avevi detto un'ora e mezzo invece ne sono passate già due! Lo sai che dopo le due ore devi chiamare il 118 perché c'è il rischio che mi esploda il cervello." dopo l'ennesima lamentela da parte della migliore amica, Alexander fu costretto a starla a sentire e iniziò a mettere i libri in ordine. Ripley nel frattempo stava cercando un film da vedere dal telefono del biondo, quando arrivò un messaggio da un numero non salvato. "Tesoro ti posso fare una domanda?"                                 "Dimmi Ry"                                                 "Come mai un numero sconosciuto ti ha appena mandato un messaggio scrivendoti 'non ti manco nemmeno un po'?'"                                                                                                                                    In un primo momento Alexander non capì proprio chi gli stesse facendo quello scherzo, perché solo ad uno scherzo poteva pensare! Poi però arrivò un altro messaggio e il biondo perse un battito.

'Non mi rispondi, Aly?'

"Cazzo." Questa fu l'unica parola che riuscì a dire, poi sfilò il telefono dalle grinfie di Ripley e scrisse allo sconosciuto (ora non più sconosciuto!).                                             'Che vuoi da me Maximus?'  appena ebbe finito di scrivere il messaggio si sentì un paio di occhi addosso e capì che la sua stanza stava per diventare la scena di un interrogatorio. Così, decise di prendere in contropiede l'amica. "Prima che tu me lo chieda, no, non ho scopato con Maximus Zantes. Diciamo che abbiamo avuto un piccolo dialogo in corridoio una settimana fa e lui può aver velatamente accennato al fatto che volesse sculacciarmi" disse Alexander tutto d'un fiato, lasciando Ripley senza parole per la prima volta in cinque anni d'amicizia. Dopo un tempo che gli parve infinito, finalmente l'amica parlò. "Che caspita di dialogo avete intavolato per finire a parlare di lui che vuole scul-" venne interrotta dalla suoneria del telefono dell'amico. Il numero sconosciuto lo stava chiamando. Alexander mimò a Ripley di non parlare e un po' timoroso rispose.

<<Ciao bellissimo>>                                                                                       <<Maximus, che vuoi?>>                                                                                               <<Sai bene cosa voglio, Aly>>                                                                                       <<No non lo so e smettila di chiamarmi così!>> nonostante il suo tono di voce fosse fermo, in realtà Alexander sentì qualcosa che ardeva dentro di lui come se fosse lava.           <<Oh andiamo, davvero il presidente del consiglio studentesco non ha capito cosa voglio da lui? E va bene, allora sarò diretto: voglio scopare quel bel culetto che ti ritrovi fino a farti gridare.>> Maximus disse il tutto con un tono di voce basso e roco, a causa della tensione che stava salendo alle stelle. Alexander, dall'altra parte, non era di certo da meno.                       <<S-smettila Max io sono etero e queste si chiamano molestie sessuali!>> il tono del biondo non fu affatto convincente, difatti Maximus rise e continuò il suo assalto telefonico.         <<Sei etero tanto quanto me, dolcezza. Comunque se sentirti pronunciare il mio nome per intero è eccitante questo lo è ancora di più.>> Ormai il cervello di Alexander era esploso e non rimaneva più niente della sua materia grigia. Intanto Ripley lo guardava come se fosse pazzo, e non sbagliava: Maximus lo stava portando sull'orlo della follia solamente dicendogli quelle cose per telefono! Dato che era impegnato a riprendersi dall'assalto verbale del moro, quest'ultimo prese la palla al balzo e continuò il suo discorso.                                                                                   <<Sai, ho chiesto di te in giro e  quanto pare tutti pensano tu sia etero. Sai che c'è? Facciamo un gioco. Se nella prossima settimana non riesco a farti ammettere di desiderarmi, ti lascerò in pace. Ma se dovessi vincere io, tu sarai mio. Sogni d'oro Aly.>> quando Maximus attaccò, Alexander spiegò a Ripley quello che gli aveva detto il moro. Ovviamente l'amica sapeva della sua omosessualità e fu molto contenta di sapere della sfida.                                                                            "Almeno così ti aprirai a qualcuno oltre che a me e Tristin! Devi lasciarti andare tesoro, mica vuoi rimanere vergine a vita?"                                                                                                               "No di certo, ma non voglio nemmeno perderla con un coglione del genere! So cosa si dice sul suo conto, è solo un mangiauomini e di certo non fa per me." dopo quella conversazione, i due amici finalmente si video il film e tra risate e commenti sugli attori maschili più avvenenti, la serata si concluse. Alexander andò a dormire con un solo pensiero in testa: doveva porre rimedio a quella situazione assurda, e forse sapeva anche come fare.





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