<Niente davvero...> mento come non ho mai fatto in vita mia.<Kally mi sono stancato delle tue bugie, dimmi cosa è successo >
<Dante...> lascio la frase in sospeso a causa di un groppo alla gola che mi impedisce di parlare. Non posso dirgli a cosa sto pensando, capirebbe tutta la verità.
<parla Kally> ordina con tono duro, facendomi abbassare lo sguardo sul tavolino del music shake.
Punta i suoi occhi su di me, li sento.
<io, Dante..> respiro a fatica; adesso cosa mi invento?
Per qualche secondo si ode solo la musica in sottofondo del locale. <Forza Kally, voglio sapere subito perché ti comporti in modo strano> sentenzia autoritario.
<è solo una cosa del conservatorio, tutto qui; ma in realtà io sto ben->
<Allora dimmi cos'è questa " cosa" del conservatorio>
Mi sono scavata la fossa da sola.
<I-io non p-posso>
<Cavolo Kally, parla!> quasi urla.
<Ti prego Dante, non i-insistere> singhiozzo poi percepisco una lacrima rigarmi il volto.
Mi alza il viso con due dita sotto al mento facendo incrociare i nostri occhi. Asciuga con il pollice quella maledetta lacrima uscita senza il mio consenso.
<Kally, scusami tanto, non volevo alzare la voce...e solo che; voglio proteggerti e mi preoccupo per te> fa una pausa. <comunque credo che sia ora di andare, sono quasi le 6...>
Annuisco. Non ho voglia di parlare, specialmente dopo quello che è successo.