Mi butto a peso morto sul letto ripensando alla giornataccia che ho avuto oggi. Cavolo, mi fa stare male sapere che Dante mi ha quasi minacciata di dirgli perché mi comportavo in quel modo alquanto sospettoso, ma allo stesso tempo mi affascina che lui si sia preoccupato per me; mi fa sentire amata, protetta.
I miei pensieri vengono interrotti dall' insistente ticchettio proveniente dalla porta fatta completamente in vetro.
<Dante...> quasi sussurro avvicinandomi all' ingresso, proprio dove si trova lui.
<Ciao Kally, scusami ancora tanto per quello che è accaduto, non volevo insistete..>
<Tranquillo, ormai è un capitolo chiuso, comunque che ci fai qui a quest'ora?> domando cercando di far rimanere il mio tono di voce quasi basso.
<Non riesco a prendere sonno, ho visto che eri sveglia allora ho iniziato a chiamarti> bisbiglia. <Comunque se per te non è un'problema, volevo portarti in un posto> aggiunge portando una mano dietro al collo, imbarazzato.
<Non saprei, è tardi...sono circa l'una di notte..>
<Kally, fidati di me; non te ne pentirai> dice porgendomi una mano.
All' inizio esito un po', ma poi l'afferro e con un solo passo mi avvicino a lui. I nostri visi sono a un centimetro di distanza, ma dopo un secondo, come se si fosse anche lui incantato fissandomi, mi inizia a condurre verso un luogo a me sconosciuto.
