CAMILA
Quando rientro, mi faccio una doccia con tutta la calma del mondo.
Mio padre mi informa che avremo ospiti dopo cena, ma non so chi siano.
Mi rifugio in camera e cerco un bel look per la serata.
Indosso un paio di jeans, una t-shirt nera con su scritto ' love you ', e le mie scarpe da ginnastica alte. Quando sento il citofono, scendo la scalinata, e me lo ritrovo in soggiorno. Lui, Alexander.
- Camila! Loro sono i nostri nuovi vicini.-
Mi informa mia madre.
Li saluto scoprendo che la signora si chiama Amanda, il signore Lorenzo e la bimba Bianca.
Siamo tutti al tavolo, io mi sto annoiando, e noto Alexander a disagio.
- Posso andare in camera? Magari potrei mostrarla a lui!-
Indico Alexander.
- Si, andate!-
Fa mio padre.
Salgo le scale e vado in camera.
- Grazie per avermi salvato!-
Sussurra.
- Nulla.-
Si avvicina e mi ravvia una ciocca di capelli.
- Stai bene vestita così.-
Afferma.
Gli sorrido.
È molto bello anche lui, i primi bottoni aperti fanno risaltare i suoi pettorali.
Vorrei tanto toccarlo, mi sembra un angelo, e sembra che possa andare via in qualsiasi momento.
Si avvicina un po', ma Bianca piomba in camera.
- Alex!-
E gli salta in braccio.
- Camila, ma tu sei una principessa?-
Ok, questa non me l'aspettavo!
- No.-
- Ma vivi in una casa enorme! E i tuoi vestiti sono fantastici, Clara mi ha fatto vedere qualche foto!-
Sorrido.
- Bianca, basta.-
- Solo più una cosa. Chi è il tuo principe?-
- Non ho un principe!-
- Bianca, vai!-
Le intima suo fratello.
- Stiamo tornando a casa. Vieni!-
Li saluto e mi affaccio al vetro per vederli entrare in casa.
Mi cambio e mi metto un paio di pantaloni della tuta e una maglietta con sopra una felpa.
Prendo il libro che sto leggendo e mi accomodo sul letto.
Prima di tutto ciò ho detto ai miei che andavo a dormire.
Verso le undici e un quarto, sento qualcosa sbattere contro i vetri della finestra.
Mi affaccio e trovo Alexander che lancia piccole pietre.
Apro la finestra.
- Ma cosa fai?-
Gli chiedo.
- Non riesco a dormire, e ho constatato che anche tu sei sveglia. Mi chiedevo se volevi venire in un posto con me.-
Sgrano gli occhi.
- E dove?-
Incrocio le braccia sotto al seno.
- Non posso dirtelo.-
- Ok. Dammi un minuto.-
Sbuffo, ma accetterei di andare ovunque se lui è con me.
Non mi cambio, vado direttamente a prendere la scala dietro al mio armadio.
La butto giù, il ragazzo sotto la apre e io scendo solo dopo aver chiuso tutto.
Quando tocco terra, lo seguo fino davanti ad una moto nera.
Mi porge un casco che indosso.
- Prometti di andare piano.-
- Va bene. Ma tu ti devi tenere.-
Faccio come dice.
Appena saliamo, mi aggrappo alla sua giacca.
Man mano che prende velocità, lo stringo sempre di più.
Si ferma in una sottospecie di radura.
- Vieni.-
Mi dice.
Arriviamo ad una casetta su un albero.
- L'ho scoperta l'altro giorno.-
Ci entra grazie ad una scala in legno.
Mi aiuta a salire prendendo la mia mano.
Dentro, non c'è niente.
Mi siedo sul davanzale della piccola finestra.
Alexander si sistema per terra.
Improvvisamente si sente uno strano rumore.
Il pezzo di legno su cui sono seduta, si sta spezzando.
Cado all'indietro, ma per fortuna, Alexander era già sotto, e io casco in braccio a lui.
Mi raddrizzo e allaccio le gambe intorno alla suoi fianchi.
Lo abbraccio. Non riesco a parlare, ho rischiato di sbattere la testa.
Non so bene cosa mi passi per la testa, ma mi avvicino alla sua bocca e lo bacio.
Lui non parla, ma ricambia il bacio.
Forse, come me, anche lui aspettava questo momento.
Quando mi stacco, lo ringrazio.
Poggio la testa sulla sua spalla e lui inizia a camminare.
Si siede su un prato, e io mi accomodo al suo fianco.
Cala un silenzio abbastanza imbarazzante.
- Grazie ancora. Se non mi avessi presa, avrei sbattuto la testa. E scusa se ti ho baciato.-
Arrossisco un po' mentre parlo.
Lui si avvicina un po' a me.
- Non c'è di che. -
Si avvicina ancora.
Noto l'ora sul suo orologio.
- È tardi. Dobbiamo andare.-
Affermo.
Lui annuisce e poi torniamo alla moto.
Durante tutto il viaggio di ritorno, continuo a pensare alle sue labbra sulle mie.
È stato bellissimo!
Ma non avrei dovuto farlo.
Ci conosciamo appena e io già lo bacio.
Risalgo la scala e torno in camera.
Sento bussare alla porta. Mi paralizzo, mi hanno scoperto!
- Cami, sono io.-
Sussurra mia sorella.
La faccio entrare.
Lei mi chiede dove sono stata, con chi e perché.
Io le racconto tutto, anche del bacio.
- Tu hai fatto cosa?-
Chiede sgranando gli occhi.
- L'ho baciato. Non so perché, ma lui ha ricambiato. Mi teneva in braccio e mi baciava. -
Le rispondo.
- E poi?-
- Poi niente. Non abbiamo più detto una parola, l'ho solo ringraziato. -
- Capisco.-
Poi se ne va, e io cerco di dormire.ALEXANDER
Mi ha baciato.
Ancora non ci credo!
Io la tenevo tra le braccia e lei mi ha baciato.
Il contatto tra le nostre bocche, mi ha mandato in tilt.
So solo che le mie mani erano sotto le sue cosce, per tenerla su, la sua bocca era incollata alla mia e i suoi occhi erano chiusi.
È stato il bacio più bello che abbia mai ricevuto.
Quando Camila ha detto a mia sorella che non aveva un '' principe'' ero molto felice.
Guardandomi allo specchio, noto un po' di colore sulle mie guance.
Da quando arrossisco per un bacio?
Sei cotto! Mi suggerisce il mio cervello.
E se avesse ragione?
No, è troppo presto!
Mi tolgo la maglietta e guardo i miei fianchi, poco tempo fa, c'erano le gambe di Camila intorno.
Mi stendo sul letto e cerco di dormire, ma niente.
Ho detto a Camila che non riuscivo a dormire quando le lanciavo i sassolini sui vetri, ma non era vero. Le mie intenzioni erano quelle di portarla nella casa sull'albero.
Verso mezzanotte e mezza, finalmente riesco a chiudere gli occhi.
Sogno una ragazza dai capelli biondi, tra le mie braccia.SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti!
Spero che il capitolo vi piaccia.
Allora, cosa ne pensate?
In realtà il bacio volevo metterlo nel prossimo capitolo, ma non ho potuto, sennò questo rimaneva troppo corto.
Buona lettura!😘
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L'amore che ci lega
Literatura FemininaCamila: 17 anni, carattere forte, e proveniente da una famiglia benestante. Alexander : 18 anni, impulsivo, e proveniente da una normale famiglia di operai. Due famiglie opposte, ma nulla potrà fermarli.