1: Percorrendo la via

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La strada era buia silenziosa, gli alberi con le loro fronde non lasciavano filtrare i raggi lunari, la giumenta sbuffava avendo visto strisciare una vipera davanti ai suoi zoccoli <Calma Shadow non è nulla!> Esclamò lo strigo accarezzando il collo del suo stallone nero come la notte, come il cuore dello strigo. L’aria si gelò d’un tratto, il medaglione incominciò lievemente a vibrare <Mmm magia...o qualcuno, o qualcosa> ma nel mentre che pensava queste parole, un’ombra alle sue spalle gli tese un agguato che scaraventò lo strigo per terra con ferocia inaudita, tuttavia subito si mise in piedi cercando di capire chi sia stato a tendere questo tranello.

<Ti sento...mostrati, non sai con chi hai a che fare, sono uno strigo e non ho paura di farti a pezzi con la mia spada, mostrati...adesso!> rispose Gunnar concentrandosi e cercando di intimorire la strana presenza.

<Strigo? Pensavo che oltre al lupo bianco non c’è ne fossero altri> esclamò con calma e freddezza lo sconosciuto, che si nascondeva nell’ombra non mostrandosi, la sua voce echeggiava nell’aria come un ululato del vento leggero ma penetrante! <Senti non ho tempo da perdere mostrati e combatti!> 

<Ok...come hai voluto tu, ti farò rimpiangere di aver oltrepassato il mio territorio!> Gunnar sempre pronto a sguainare la sua spada luccicante, dall’ombra si delineò un uomo sulla trentina, alto, aitante, pallido...quasi cadaverico, i suoi occhi incutevano paura e trasmettevano ferocia <Mi presento sono Lucas de la Wett...e sono come dite voi un succhiasangue, un mostro, una creatura della notte, io sono un vampiro superiore!> <Un vampiro superiore...sei il primo che affronto!> 

<E l’ultimo essere che vedrai…> il vampiro con scatto fulmineo colpì Gunnar scaraventandolo contro un albero. Riprese subito il controllo, estrasse la sua spada d’argento che luccicò al bagliore della luna. Usò il segno quen per proteggersi dagli attacchi del vampiro. Si lanciarono uno contro l’altro, scontrandosi violentemente!

Gunnar sferrò due, tre colpi ben assestati ma il vampiro li schivò abilmente! <E tu saresti uno strigo? Sicuro che non abbia avvelenato uno di loro e gli hai rubato tutto ciò che aveva?> Sbeffeggiò.

<Taci e combatti, meno parole, più fatti!> esclamò Gunnar digrignando i denti. 

L’aria si fece pesante, i due avversari si scrutano a vicenda, girandosi attorno lentamente, uno attendeva la mossa dell’altro e viceversa. La spada sibilava nell’aria ad ogni movimento dello strigo, i denti del vampiro erano enormi ed assetati di sangue, pronti a mordere, lacerare, dissanguare la prossima vittima. 

Gunnar scattò, fece un salto e si diede un piccolo slancio con la gamba sull’ albero, cercando di colpire il mostro al collo, ma lo evitò e gli morse il collo, lo strigo immobile e dolorante, col braccio destro cercò di utilizzare il segno aard per scaraventare via il vampiro dalle sue grinfie, non fece in tempo, il nemico gli strinse la mano al punto da spezzarla, il dolore era lancinante e sembrava eterno. Si fece forza e con l’altra compì il segno e allontanò per un poco, ma almeno quanto bastava per il nemico. Si toccò il collo: grondava di sangue, si sentiva debole, cadde a terra stordito, il vampiro sogghignava, con lo sguardo divertito, assaporando il sangue dello strigo con gusto <È questo quello che sai fare? Il tuo maestro non ti ha insegnato nulla? Penso sempre di più che tu abbia avvelenato uno strigo...comunque sto solo giocando con te, se ti mostro la mia vera forza, non durerai manco un secondo!> 

<Sai… solo parlare? Sono ancora vivo ed la battaglia non è ancora terminata…> Gunnar si alzò a fatica, estrasse una boccetta la apre e la bevve! Il suo volto diventò pallido quanto il vampiro, si fecero visibili le vene sul suo viso e sul collo <Iniziamo il secondo round figlio di puttana!> 

<Con estremo piacere...strigo!> si mise la spada tra i denti, prestando molta attenzione a non tagliarsi con la lama molto affilata, poi fece di nuovo il segno quen, la fuoriuscita del sangue dal collo si arrestò, una piccola barriera giallastra lo coprì letteralmente, poi, con la mano sinistra prese la spada. Avanzava lentamente contro il mostro che non aspettava altro che una sua mossa, quando colpì il vampiro partirono delle scintille causate dalla barriera magica prodotta dal segno, poi con un piccolo scatto balzò di lato lo strigo e con un fendente gli colpì il fianco destro, poi con un’altro colpo cercò di tagliargli la testa, il vampiro fece un salto e balzò su un albero. Ad un tratto il suo corpo si deformò trasformandosi in un pipistrello gigante, le sue ali erano gigantesche, i suoi occhi iniettati di sangue, dalla sua bocca uscivano versi incomprensibili, mostruosi <Cazzo quanto sei brutto!> esclamò Gunnar respirando affannosamente, imbracciò la sua balestra caricando il colpo e mirò al cuore ma la tempistica non era dalla sua parte, il pipistrello spiccò il volo colpendo di striscio la zampa sinistra, il mostro gli volò intorno come un avvoltoio quando adocchiava una preda, poi scese in picchiata e prese con le sue zampe lo strigo, lo trasportò in volo. 

Gunnar in qualsiasi modo cercava di non farsi dilaniare,non fece in tempo quella bestiaccia lo colpì al volto provocandogli un enorme e profondo taglio che partiva dalla fronte, passando sul naso arrivando alla guancia destra. Come se non bastasse gli morse il collo, e infine lo fece cadere da un’altezza di cinque metri. Gunnar svenne. 

Una voce femminile misteriosa nel suo inconscio gli parlò <Lupo...lupo...non morire...non è ancora arrivato il tuo momento...non devi morire!> lo strigo si svegliò di colpo e vide il mostro davanti a lui in tutta la sua mostruosità, con uno scatto fulmineo impugnò la sua spada d’argento e colpi al cuore del mostro, il sangue gli schizzò sul volto moribondo dello strigo che non mollava la presa, ma il pipistrello cercò di colpirlo con tutte le sue forze.

<Ti piace l’argento brutto topo volante!> non riuscì a dirlo perché con gli artigli affilati il mostro colpì il busto dello strigo, lo strigo urlò dal dolore, fece il segno aard e spinse un po’ il vampiro, prese in fretta l’unguento contro quei mostri infernali, lo applicò velocemente prima che il mostro lo annientasse. Il mostro con la zampa colpì la mano di Gunnar sfilandogli la spada d’argento cosparsa di unguento anti vampiri, e nel mentre il vampiro sfiorò la lama, al contatto incominciò ad urlare dal dolore, era giunto il momento...adesso o mai più! Strisciando di lato prese la spada e gli tagliò di netto la testa facendola rotolare ad un paio di passi dal mostro, questa cadde dando ancora qualche segno di movimento. Lo strigo stremato dal lungo combattimento si rimise in piedi, prese il suo uncino per i suoi trofei di caccia e lo legò al cavallo, poi barcollante salì sul suo fedele destriero e si mise in cammino...sanguinava copiosamente non sapeva se avrebbe resistito quella notte, bevve una pozione della rondine  alleviando di poco il suo dolore, giunse l’alba ed anche la morte dello strigo? Appena arrivò in un piccolo paesello di pochi abitanti, distrutto dalla guerra appena terminata tra i Nilfgaardiani, e i Redaniani. Erano tutte case mezze distrutte e bruciate, al cui centro c'era il castello del re, per far mostare come il suo potere sovrastasse quello dei suoi sudditi. Appena arrivò nella piazza centrale, tutti lo fissavano, lo guardavano con pietà e sprezzo, come si guarda un mostro, come guardavano uno strigo! Scese dalla sua giumenta fece un paio di passi e crollò immobile a terra, senza vita!.

The witcher fan series: Il lupo e il gattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora