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Quanto, taehyung, soffre il mio cuore nella memoria di questo giorno, puoi solamente immaginare e mai riprodurre sulle tue tele rovinate con i tuoi vecchi pennelli.
Verrei ancora a cercarti, se avessi la confortante certezza di trovarti lì, dove vorrei tu fossi, qui.
Correrei distratto e goffo tra le tue forti ma fragili e fortissime braccia amore mio, e niente al mondo sarebbe capace di portarti via, di portarmi via, di seppellire il nostro amore sotto la luce fioca della luna.
Mi sento triste, Taehyung, tristissimo, come mai ho avuto l'amaro dispiacere di sentirmi, e come mai tornerò a sentirmi bene.
Come posso solamente provarci? Come potrei osare?
Solo ritornare con la mente a quel giorno, mi regala sette pugnalate alla gola e dodici allo stomaco.
Mi manca tutto di te, amore.
Mi manca giocare a giochi infantili, mi manca la tua figura coperta da camice larghe, e fare l'amore per l'intera giornata.
Mi sento vuoto, più di quel giorno.
Mi sentivo vuoto, perché non c'eri tu, perché mi avevi sputato in faccia quanto mi odiassi, quando mi odiavo.
Taehyung, avevamo litigato, e io potevo giurare di sentirmi come un essere inerme.
Non avevo fame né sete, né sonno né energie.
Nulla, senza te, il nulla.
Ricordo nitidamente l'idea che ebbi, mentre mi nutrivo, controvoglia, del cibo nel piatto che sapeva di insicurezze e che si sarebbe rigettato con il sapore di delusione.
Questa volta sarei venuto io da te, sarei stato io quello coraggioso.
Mi vestii velocemente, come mai avevo fatto, e richiamai ripetutamente il tuo numero, senza mai ottenere una tanto attesa risposta.
Sapevo fossi arrabbiato, ma ero preoccupato, preoccupatissimo.
Camminavo per la stanza spinto dall'ansia e dalla paura, dalla tristezza e dalla delusione, che beffarde, si prendevano gioco della mia debole persona.
Ad un certo punto persi la testa, presi le chiavi del tuo appartamento sulla mia scrivania, colpendola e graffiandola involontariamente, e corsi giù per le scale, e per la strada, accompagnato da qualche leggera goccia d'acqua del clima di ottobre e le nuvole grigie.
L'atmosfera nell'aria sembrava essere malinconica e angosciata quanto me, un perfetto contorno alla scena più triste del nostro film d'amore.
Arrivai alla porta di casa tua, e bussai, leggermente, e poi un po' di più, e ancora un po'.
Leggermente più forte e poi l'unica cosa che volevo fare era buttare giù la porta.
L'aprii con mani tremanti e poco ossigenate, i denti che battevano tra loro per i brividi, e il volto pallido.
"Taehyung! Amore, per favore, rispondimi."
Urlai esasperato senza risposta.
"Tae, ti prego" dissi con voce instabile.
Corsi in ogni stanza della casa, correvo spaventato con il rischio di inciampare.
In ogni fredda e cupa stanza, trovavo ad accogliermi numerosi dipinti, ma mai la tua figura scultorea.
Con leggera pressione aprii la porta in legno chiaro del bagno, dove mi si presentò l'opera più triste, malinconica e mozzafiato che io avessi mai visto.
Che mi colpi dritto al cuore e non mi lasciò possibilità di respirare.
Urlai, urlai dal dolore, forse per il panico, forse inconsapevole.
Eri lì, bello come tuo solito, con i capelli umidi, che lasciavano cadere qualche piccola goccia colorata di rosso, il tuo colore preferito, quello che, secondo il tuo parere rendeva tutto più bello, speciale.
Ne era piena la vasca, di rosso, e ne eri dipinto tu.
"Perché taehyung?" ti urlai, consapevole del fatto che non potessi sentirmi.
Scoppiai in un pianto isterico incontrollabile, sentivo il mio corpo in preda agli spasmi, ai singhiozzi.
Poggiai le mani su entrambe le guance, e ti fissai, ti baciai, per l'ultima volta, mentre eri dipinto di rosso.
Eppure, taehyung, di questo colore non ne avevi bisogno; le tue sfumature erano già perfette.
Perché hai fatto questo a te stesso? E perché a me?
Avrei solo voluto essere stato in grado di sostenerti quanto meritavi, soffiare via ogni tua insicurezza e darti un bacio sul palmo della mano per ogni tua paura.
Un bacio sul palmo destro, dove stringevi una lettera per me, che non ebbi il coraggio di leggere per un po', ma ora ne conosco a memoria le parole.
"Caro Namjoon,
Perdonami, nel caso tu stia leggendo questa lettera, per quello che ho fatto.
Vorrei dirti che non è colpa tua, non lo è, credimi.
Mi dispiace essere stato così egoista; ma la parte peggiore di me ha preso il sopravvento, fino a sopprimermi.
Non piangere, te ne prego, non star male per me, uno stupido vigliacco, ma prenditi cura di te stesso e sii convinto del fatto che la colpa non è tua. Come potrebbe essere il contrario?
Io e te, amore, eravamo dei semplici ragazzi; Perennemente accompagnati dalla malinconia, ma insieme eravamo felici, liberi, per quanto potessimo, e, nessuno poteva fermarci, né fermare il nostro amore. E forse è questo che più mi spaventava.
Namjoon, ti amo, ti amo così tanto, ma ho paura, di rovinarti, dissestarti con la mia pazzia e la mia tristezza; il mio costante malessere che smetteva di urlarmi nelle orecchie solo quando veniva sostituito dalla tua morbida e docile voce, seppur di tono grave, che mi mancherà, non sai quanto.
Mi mancherà tutto di te, amore mio, grande, grandissimo.
Mi mancheranno le tue soffici labbra, piene e rosse, dai baci, dalla passione.
I tuoi capelli e passarci le dita affusolate per dedicarti tante piccole carezze.
Le tue mani lisce e ben curate, differentemente dalle mie, e intrecciare le dita, stringerci per non lasciarci andare.
Ma forse è da egoisti, voler tenere la tua persona per me, per star bene, quando poi, se avevi bisogno di me, ero incapace di renderti felice, di essere utile e di riempire di colori leggeri le tue insicurezze.
Te ne prego, namjoon, non rammaricarti e non attriburti nessuno peso, nessun dissapore, che sarebbe insensato, poiché mi hai ricoperto la pelle di zucchero.
Ma, come posso essere dolce se poi all'interno sono straripante di veleno?
Sta tranquillo, piccolo mio, sarai per sempre nel mio cuore, e, per quanto possa suonare stupido, non ti lascerò mai.
Ti terrò vivo in me, come il ricordo del nostro primo incontro e della prima volta che facemmo l'amore.
Sii sempre te stesso, namjoon, e non cadere in stupide ossessioni.
Sei perfetto così come sei, il più bello e prezioso di tutti, e colui che amerò infinitamente nonostante tutto.
Ti amo, sempre tuo, Taehyung."
Se solo potessi urlartelo in pieno volto lo farei, amore mio.
Ti amo anche io, Kim Taehyung, e resterai sempre la parte migliore di me. Sempre tuo, Namjoon.







A te che nonostante tutto mi stai accanto e mi rendi la versione migliore di me.

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