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Continuo a girarmi nel letto. Non c'è una sola notte in cui io sia riuscita a dormire decentemente. Faccio sempre degli incubi. Incubi che riguardano me e tutto quello che mi succede. Ovviamente mia madre sa tutto ma per lei è una cosa normale. Loro entrano, fanno affari con lei e poi da' loro il permesso di divertirsi con me. Non riesco più ad addormentarmi. Apro gli occhi e controllo la sveglia sul comodino accanto al letto.

5.00 AM.

Mi siedo sulla sedia davanti alla finestra ed osservo il paesaggio. Davanti a me si estende un grande campo, dove ogni anno crescono tantissimi girasoli.
Oggi piove e io amo il tempo così. Non perchè io sia nata qui in Inghilterra, ma per il semplice fatto che la pioggia mi rilassa. Poi perchè le mie lacrime si mischiano insieme ad essa.
Non ho una classica famiglia, non si avvicina lontanamente a quella del mulino bianco né ad una famiglia normale.
Infatti invidio i miei compagni di classe, anche se vengo sempre presa in giro, sia per il mio corpo sia per il "lavoro" di mia madre.
Peso troppo per la mia età ma a lei non è mai interessato.
Ricordo il primo giorno di scuola. Tutti i bambini erano all'entrata con i propri genitori mentre io era seduta sui gradini da sola, in attesa del suono della campanella.
Una volta entrati, tutti si erano seduti vicino a qualcuno, l'unico banco rimasto libero era in fondo alla classe.
Accanto a me non c'era nessuno. Nessuno voleva parlare con me.
Tutto questo è iniziato alla elementari e continua anche ora che vado alle scuole superiori.
Sono sempre stata messa da parte da chiunque, infatti non ho amici.
Non ho mai conosciuto mio padre, da quello che so non mi ha mai voluta, per lui sono stata uno sbaglio.
Sono quindi cresciuta con mia madre. Una madre che mi odia, che non perde occasione per dirmi quanto io faccia schifo, una madre che non mi considera nemmeno. Una madre che usa il mio corpo per far divertire i suoi amici.
È una donna conosciuta, non perchè sia una celebrità o altro ma semplicemente perchè è la spacciatrice del quartiere, tutti vengono da lei per chiedere una dose. Ogni giorno un via vai di persone entrano in casa nostra per cercare un po' di divertimento. Tra tutte queste persone ce ne sono due in particolare che amano passare del tempo con me.

Gli amici di mamma entrano in casa sbattendo la porta. Ormai mia madre non la chiude più nemmeno a chiave, è come se fosse la casa di tutti. Chiunque può entrare a qualsiasi ora.
Sono seduta sul divano a guardare la tv, non so nemmeno di cosa stiano parlando le due persone sullo schermo. Sto già pensando a quello che sta per succedere, ormai ci sono abituata.

Inizio a tremare.

Stai calma Winter.

Mi alzo in piedi e liscio le pieghe che si sono formate sul mio vestito azzurro. Poi raggiungo i due uomini e mia madre all'entrata.
<<Hei bellezza, hai la roba?>> chiede uno di loro. Indossa i soliti vestiti mezzi strappati e maleodoranti.
<<È di là>> mia madre indica la porta della camera <<In cambio cosa mi dai?>> chiede sorridendo, mostrando i suoi denti, o meglio dire quello che ne rimane.
<<Lo sai benissimo dolcezza. Dave, occupati della bambina>> dice indicandomi, poi prende mia madre per mano ed entrano in camera sua.
Come ogni santo giorno mi ritrovo in salotto da sola. Mia madre come ogni giorno consegna la dose ai due uomini appena entrati. Il capo è Rob, l'uomo con cui è appena andata in camera. Come di consueto, dopo essersi fatti una dose scopano selvaggiamente. Riesco ancora a sentire le urla di ieri.
<<Vieni qui piccolina>>.
È Dave a parlare, l'altro amico, se così si può chiamare, di mia madre. Ogni volta che Rob e mia madre vanno in camera è lui a "occuparsi" di me.
Starete pensando che Dave mi faccia guardare la tv, tenendomi semplicemente d'occhio. Invece vi sbagliate di grosso.
Mi prende la mano e l'appoggia nelle sue, iniziando ad accarezzarmi il dorso.
<<Hai un bel vestito oggi. L'azzurro devo dire che ti dona, ottima scelta>> mi sorride.
<<Grazie>> Evito di guardarlo in faccia, mi fa davvero schifo.
<<Sai, per essere una ragazza di appena 18 anni, hai un bellissimo corpo>> Mi porta verso il divano dove si siede vicino a me, iniziando ad accarezzarmi prima i capelli e poi le braccia. <<Sai cosa succede adesso, vero piccola?>>
Come potrei dimenticarlo, è da un paio di anni che succede ogni giorno. All'inizio accadeva raramente, una volta ogni due/tre mesi.
<<Sì>> sussurro cercando di pensare ad altro.
Sento la bile salirmi. Vorrei scappare da questa merda.
<<Vieni qui>>
Mi prende per i fianchi e mi appoggia sopra di sé. I suoi occhi incontrano i miei. <<È ora di togliere questo vestitino, ti preferisco senza>>
Obbedisco ai suoi ordini, non posso fare altrimenti.
<<Senti le urla di tua madre, tesoro?>>
Dalla camera si sentono vari gemiti.
<<Sì..>>
<<Ora tocca a te...>>
In men che non si dica, Rob mi toglie il mio vestitino preferito, è azzurro con sopra delle margherite bianche. Rimango solamente con le mie mutandine bianche.
<<Che bel sedere Winter>> dice accarezzandolo.
Sono pronta per quello che sta per succedere, ormai ci ho fatto l'abitudine.
Mi fa sedere sul divano poi si alza in piedi e si abbassa i pantaloni, ovviamente sotto non porta nulla. Sento aprire una bustina, che poco dopo vedo cadere a terra. Almeno ha la decenza di usare la protezione.
Mi fa distendere sul divano, poi si avvicina fin quando non si posiziona sopra di me.
<<Mia piccola dolce Winter>>
Chiudo gli occhi. Penso ai miei girasoli che vedo ogni volta che mi alzo dal letto.
Ogni volta che pronuncia il mio nome vengo percorsa dai brividi, vorrei tanto essere da un'altra parte, avere una famiglia normale.
<<Benvenuta all'inferno, di nuovo>> pronuncia mentre forzatamente entra dentro di me.

Voglio morire.

Ma Chérie. ~ Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora