1. Ice Eyes

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Sono Harry Styles, ho 17 anni e vivo con mio nonno Danial in Scozia. Sono orfano da poco tempo e Dio solo sa quanto ho sofferto. Mio nonno teneva molto a me, Il suo desiderio era che io praticassi il lavoro del fornaio, proprio come lui. Poi, fu entusiasta quando gli confessai che in realtà il mio sogno era studiare sociologia, la scuola mi piace nonostante odiassi il posto in cui studio.

I miei voti erano abbastanza alti. Sono un ragazzo tranquillo, almeno così dicono.

La cosa che amo in assoluto di me, è il gusto nel vestire.

Ho delle abitudini strane, sarà forse perché lo strano sono io.

Passo le giornate sul letto a leggere qualche libro oppure sui social, a seguire la mia band preferita, i one direction.
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"Harry alzati!" Urlò mio nonno dal piano di sotto.

Era mattina, dovevo alzarmi e come sempre andare a scuola, quella scuola, quella che tanto odio e che riesce a suscitare in me sentimenti che mi erano sconosciuti come l'odio e, schifo. Si, perché appunto sono tranquillo, non lotto mai per cio che voglio, intendo, non ho uno scopo fisso nella vita, me ne frego altamente di tutto. Non ho mai qualcosa per cui lottare, sono un bel ragazzo, le cose accadono da se.

Mio nonno è una persona molto buona, così dicono tutti, me compreso. É sempre disponibile con me e le persone del paese. So per certo che qualsiasi cosa io gli chiedessi, lui farebbe di tutto, se non l'impossibile per rendermi felici.

La mia famiglia è morta molti anni fa, con famiglia intendo mamma, padre e sorella. Non ricordo molto dei loro caratteri ma dal modo in cui mio nonno ne parla, di sicuro sono persone fantastiche anche se sinceramente, sono felice cosi.

Mi infilai una maglietta, sopra il mio corpo ben palestrato, amo fare sport, amo avere bei muscoli e per questo uso sempre magliette aderenti così da farle vedere alla gente, é il mio biglietto da visita, la gente mi trova figo e beh, é vero, lo sono.
Subito dopo andai a fare colazione in cucina. Mia nonna faceva dei cupcake buonissimi, non vedevo l'ora di mangiarli.

"Harr hey"

Era mia nonna, il suo sguardo si illuminò vedendomi arrivare.

"Nonna Buongiorno!" Feci molto la parte del contento, ma in realtà non ero così pimpante, le persone non mi piacciono, anche se a loro, i miei nonni, voglio tanto, troppo bene.
Mi avvicinai e la abbracciai, ogni volta che la abbracciavo, i miei ricci le andavano su tutta la faccia mettendomi a disagio, e io, non sono un tipo che si sente a disagio.

Mi sedetti, i suoi cupcake erano li davanti a me e aspettavano solo di essere mangiati.

Mi chiamavano.

Sto molto adittento alla forma, mangio poco e niente, certo a volte mi capita di esagerare ma certo non mi vado ad infilare due dita in bocca subito dopo.

Sono buonissimi, troppo. Mia nonna me li faceva ogni giorno perché sa che ne vado matto.

Il sapore che riesce a dargli è davvero speciale, nessuno riuscirà mai a farli come lei.

"Sbrigati che farai tardi!" Disse mio nonno entrando dalla porta.

Non avevo ancora finito ma era davvero tardi. Mi alzai e salutai mia nonna con la mano mentre prendevo le mie cose con l'altra, senza neanche prestarle attenzione. Le davo poco affetto, non dimostro ciò che sento, non lo dimostrò mai, semplicemente non lo faccio, non sono neanche il tipo di queste cose, d'altronde.

A scuola mi accompagnava mio nonno con la sua auto, non parlavamo, me ne stavo con le cuffiette tutto il tempo.

'Fumi Harry?' Se ne uscì mio nonno improvvisamente.
'Scusa?' Risposi, avevo capito nonostante avessi le cuffiette ma speravo non fosse cosi.
'Fumi?'
Cazzo, lo aveva ripetuto.
Mi aveva scoperto.
Dovevo inventarmi qualcosa assolutamente.
'Harry sai che dovresti dirmelo, non mi piace quella roba, fa solo male'
Dovevo sbrigarmi ad escogitare qualcosa.

My Little Part | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora