Capitolo VIII

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Appena sveglia vidi tutto bianco,per quanto riuscissi ad aprire gli occhi,e sentivo delle voci soffuse,ma non capivo di cosa si stesse parlando,tanto che pensai che quello fosse il leggendario canto degli angeli del paradiso e che io fossi morta,anche perchè mi sentivo leggera come una piuma. Provai a muovermi ma sentii una fitta atroce al braccio,anzi,a entrambe le braccia. Controllai e avevo nel braccio destro un ago attaccato ad una flebo e il sinistro era tutto fasciato.

"E' sveglia!" Era indubbiamente la voce di Alannah,e sembrava rotta dalle lacrime. Intravidi il suo viso che si avvicinava a me con un sorriso stampato,e lo ricambiai. Mi prese la mano e mi accarezzò la guancia,mi diede un bacio in fronte e si rimise in piedi.

"Hai perso molto sangue-mi spiegò-e sei svenuta. Ti sarei corsa subito dietro quando ho sentito il cellulare che cadeva,ma Dylan mi ha bloccata. Appena sono arrivata a casa mi sono sentita male solo a vedere in che stato eri. Ti ho portata qua e hanno detto che una trasfusione era praticamente necessaria,per questo sei su questo lettino. Ma non preoccuparti piccola,andrà tutto bene." Rimasi in qualche modo scioccata da quelle parole ma anche rassicurata,quindi decisi di riappoggiarmi al cuscino e riposare ancora un po',mentre Alannah mi teneva per mano. Il giorno dopo siamo tornate a casa.

Alannah mi disse di aver litigato pesantemente con Dylan e che a breve si sarebbero visti perchè lo voleva lasciare per averla trattenuta quando sarebbe voluta corrermi appresso per impedirmi di fare quello che invece ho fatto. Ero ancora arrabbiata con lei per quella bugia,e perchè in fondo mi sentivo tradita,ma non dissi nulla per non peggiorare la situazione,e nemmeno le risposi. Presi un pacco di patatine e mi misi seduta sul divano a guardare Catfish su MTV. Il silenzio era assordante,seriamente,avrei preferito avere la banda del paese in casa piuttosto di questo silenzio gelido e che mi rimbombava in testa. Mangiai quattro patatine contate,perchè in realtà non avevo fame e volevo soltanto distrarmi. Alannah si mise seduta vicino a me e mi fissava mentre io cercavo disperatamente di ignorarla e di non cedere al mio istinto di saltarle addosso. Anche perchè prima o poi in quel modo l'avrei strozzata per la rabbia. Nella stanza si sentiva solo il rumore che faceva la stoffa del divano nel tentativo di trovare una posizione comoda,e la cosa che mi pesava di più era lo sguardo di Alannah fisso su di me.

"Mi dispiace."

"E' tutto ok,sto bene."

"No,intendo...non dovevo mentirti su Dylan."

"Okay."

"Okay..."

"...Okay."

"Okay." E scoppiamo a ridere,come al solito.

"Forse okay potrebbe essere il nostro per sempre." E so che aveva preso quella frase da "colpa delle stelle",ma quest'idea mi piaceva e non poco. Mi avvicinai a lei e le sussurrai un ultimo "okay",poi la guardai negli occhi,accarezzandole il viso e sistemandole una ciocca che era uscita dalla treccia. Vidi il suo sguardo che si abbassava sulle mie labbra,e le sue si schiudevano piano,lasciando intravedere un piccolo graffio ancora sanguinante sul labbro inferiore. Quando rialzò gli occhi le sorrisi,e mi avvicinai,la sentii respirare pesantemente ed esitai qualche secondo. Poi per la prima volta poggiai delicatamente le mie labbra sulle sue mentre era sveglia,e mi staccai di qualche millimetro praticamente subito. Lei rimase immobile,quindi mi riavvicinai,e stavolta ricambiò il bacio. Le asciugai il sangue che le usciva dal labbro,e poi aprii dolcemente la bocca per lasciare uscire la lingua,e Alannah mi lasciò fare e lei fece lo stesso. Le misi l'altra mano sulla vita e lei iniziò ad accarezzarmi il collo. La distesi sul divano e le misi una mano tra i capelli,continuandola a baciare,e lei ansimava ma non sembrava avesse intenzione di staccarsi da me. Le passai le unghia lungo le spalle e le braccia,fino a salire lentamente da sotto la maglietta,sfilandogliela. Sembrava volesse dire qualcosa,ma le uscì solo un singhiozzo. Staccai leggermente le mie labbra dalle sue: "E' tutto okay?" fece cenno di sì,e ripresi a baciarla. Improvvisamente si lasciò trasportare e mi ribaltò,mettendosi a cavalcioni su di me dopo che mi aveva distesa,e sollevandomi per le spalle mi levò la canottiera dei Nirvana e il reggiseno,e io lo levai a lei. A poco a poco restammo totalmente nude su quel divano di stoffa blu,e anche se sembravamo impacciate e abbastanza confuse e inesperte penso che quella resterà una delle ore più belle della mia vita. Sentivo il suo corpo caldo attaccato al mio,e le unghia sulla pelle che si tirava via,e sentivo la sua lingua che mi percorreva facendomi sussultare ogni volta che passava il un punto più sensibile. Quando mi trovai su di lei iniziai a disegnare le sue curve da bambola,e le mie mani si fermarono sui fianchi,e una iniziò a girare verso l'interno. Le aprii le gambe e i dettagli potete immaginarli da soli,non serve che io stia qui a spiegarveli. Sappiate solo che la sua pelle sudata e la sua faccia in fase di trans mi mandavano ancora più fuori di testa,e avevo sempre più voglia di lei ogni gemito che emetteva. Ci fermammo così,l'una sull'altra,ancora nude e con l'odore di sesso che ci avvolgeva,le luci abbassate e uno strano senso di beatitudine. La baciai un'altra volta per qualche secondo,poi mi appoggiai alla sua spalla. E sentivo che in quel momento avevo tutto quello che avrei mai potuto desiderare e anche di più,era come se tenessi il mondo intero nelle mie mani. Forse perchè nella mia mano tenevo stretta quella di Alannah,e lei era il mio mondo.

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