Le nuvole sotto i piedi di Mey lasciavano molto spazio all'immaginazione di ciò che si trovava sotto l'aereo.
La ragazza si perse nei suoi pensieri, mentre il padre gli dormiva accanto, oramai rassegnato al fatto che la figlia non gli volesse parlare.
Mey ,guardando dal oblò tipico dell'aereo, e ascoltando una delle sue canzoni preferite " Teenage Dream" di Katy Perry, si perse nella sua mente. " Chissà come andrà" " Chissà chi incontrerò, magari l'amore della mia vita, oppure persone peggiori di quelle che già conoscevo" "mi manca già Rina", sono solo alcuni dei pensieri che Mey si poneva in quel preciso momento.
Il volo procedette per il meglio, dopo circa 15 ore di volo, l'aereo 7412-V proveniente da Sydney ,Australia , atterró a San Francisco.
Mey, scesa dall'aereo non si tolse le cuffie, non guardò mai suo padre e non gli rivolse neanche una parola.
Christian conosceva molto bene sua figlia, quando è ferita e crede fermamente in qualcosa, nulla le farà cambiare idea, solo se stessa può farlo.
Diretti al ritiro bagagli, per poter ritirare le loro 4 valige immense, che contenevano più di 20 anni di vestiti e vita Australiana, Mey si accorse che attaccato al suo trolley giallo c'era un piccolo biglietto.
Rina, prima che Mey potesse imbarcare i suoi bagagli ,gli infilò il biglietto all'interno di una tasca posteriore.
"Ho cambiato già tariffa telefonica. Ti chiamerò ogni singola sera, così non sentirai MAI la mia mancanza. Ti voglio bene Rina." Mey sorrise, perché anche se distanti l'una dall'altra sentiva come se Rina fosse lì con lei in quel momento.
All' uscita dall'aeroporto, Christian provó a parlare con la figlia :" Ora ci verrà a prendere un'amica molto stretta di zio Barth per poterci portare all nostro nuovo appartamento." Mey lo guardò, ma senza nemmeno fiatare.
-"Andiamo Mey vuoi tenermi il muso per tutta la vita? Ormai siamo qua, basta"-" Ascoltami molto bene papà, io non riesco a fare finta di niente, lasciami il mio tempo e capiscimi." Detto ciò Mey si rimise le cuffie per non sentire le continue domande di Christian.
D'un tratto arrivò una Multipla di color rosso fiammante, era il loro trasporto per poter andare nella nuova casa a North Beach, un quartiere molto artistico della città.
A guidarla c'era Sally King, un grande donna corpulenta dalla pelle cioccolato, e con un carattere molto esuberante.
" EHY, BEL MANZO!" Disse Sally rivolto a Christian. L'uomo guardandosi attorno rispose:" scusi... ma dice a me?" " CON CHI DIAVOLO DOVREI PARLARE SECONDO TE?" rispose immediatamente Sally.
"TU SEI CHRISTIAN NO??? SEI PROPRIO TALE E QUALE A COME BARTH TI DESCRIVEVA, BELLO E PIENO DI FUOCO." Disse Sally con tono malizioso." Ah quindi lei è l'amica di zio Barth che doveva venire a prenderci.... beh.... io sono Christian e lei è mia figlia Mey" Mey fece un sorriso verso la donna e poi tornò con lo sguardo sul suo cellulare.
" SIMPATICA LA RAGAZZINA" Disse Sally rivolgendosi a Mey " FORZA SALITE CHE DOBBIAMO ARRIVARE A NORTH BEACH" continuò la donna.
Christian e Mey salirono, la ragazza si tolse le cuffie, ma per tutto il tragitto guardò fuori dal finestrino. "Com'è la zona qui?" Chiese Christian a Sally "beh North Beach, diciamo che è un posto pieno di musica, di arte e soprattutto di vita, se vieni qua a vivere, stai pur certo che non te ne vorrai mai andare via" sentendo le parole musica e arte, Mey si sorprese , perché l'arte è ciò che appassiona Mey, tutto ciò che è artistico per lei è vita.
Le vie della città che passavano davanti alla ragazza ,l'affascinavano, così piena di colore, così viva e soprattutto con il fascino dei tram che passavano piccoli e pieni di persone.
La macchina si fermò ad un angolo di una strada immensa e molto colorata.
"Siamo giunti a destinazione cangurini." Disse Sally.
"Questo è il vecchio "pelle rossa" di zio Barth" ,disse la donna.
Christian osservava lo stabile, e in ciò vedeva un enorme potenziale, mentre May in quel momento, se pur affascinata dalla bellezza di San Francisco, non riusciva a far altro che notare i difetti della sua nuova casa.
" Il vostro appartamento si trova sopra al locale, è molto spazioso rispetto alla norma di questa strada" Disse Sally " le vostre cose sono state recapitate 2 giorni fa, è tutto ancora imballato al piano di sopra." Continuò la donna.
Melbourne Street 714, il nuovo indirizzo della famiglia Silkyerny, un bellissimo palazzo con torretta che dava sulla strada, completamente rosso, nello stile più comune di San Francisco.
Ora tornava tutto, nella sua pazzia, lo zio Barth, diceva di vivere a Melbourne con gli indiani d'America ,il suo vecchio locale si trovava a Melbourne Street e si chiamava "Il pelle rossa".
Sally aprì le porte del locale, tutto era rimasto come Barth lo lasciò il giorno della banca rotta, tutto coperto da strati di cellophane e cartoni chiusi. Non era molto grande, ma di sicuro lo era di più rispetto a quello di Sydney.
Il palquet di legno scuro adornava la pavimentazione, le mura erano dello stesso rosso che c'era all'esterno e appena si entrava ci si trovava in una ampia zona rotonda che si dilungava nella parte destra con un' altra zona rettangolare, dove in fondo si presentava il vecchio bancone di legno d'acero, dal locale si poteva andare direttamente nell'appartamento superiore , tramite le scale che si presentavano tra la parte rotonda e quella rettangolare.
Christian e Mey osservarono per molto tempo il locale interno: " è molto bello, ha del gran potenziale, ma c' è un mucchio di lavoro da svolgere qui dentro." Disse Christian " direi un miracolo" disse Mey osservando il soffitto e le pareti. -" Era un locale molto popolare prima, il look rispecchiava appieno il nome del locale, tutto in stile western, piume, copricapi, musica country, tutto era perfetto, ma direi che ormai tutto questo non ha più un senso con il vostro futuro." Disse Sally " se avete bisogno di una mano quando inizierete i lavori, fatemi un fischio, abito nell'appartamento affianco al vostro" disse la donna, e nel mentre lanciò le Chiavi di casa e del locale al nuovo proprietario, "Grazie mille Sally, lo faremo di sicuro" disse Christian sorridendo alla donna " NON GUARDARMI CON QUEGLI OCCHI ZUCCHERO CHE POTREI SALTARTI ADDOSSO" Disse Sally maliziosamente all'uomo, "ok grazie Sally" disse Christian spingendo la donna fuori e chiudendo la porta dietro se.
"Allora? Che dici? Ti piace?" Chiese Christian alla figlia, "tu, mi hai fatta trasferire da casa nostra, per questo?" Disse Mey abbastanza irritata, " Ossignore Mey! Ora mi hai veramente stancato. DAVVERO NON RIESCI A VEDERE QUANTO POSSA ESSERE BELLO UN NUOVO INIZIO, E COME PUOI PLASMARE UN NUOVO FUTURO QUI?" disse Christian stufo delle continue lamentele della figlia. " Come posso vedere un futuro qui, se tutto quello che abbiamo ereditato è un vecchio bancone di legno d'acero e un stabile che sembra appena uscito da "Shining"." Disse Mey, " tu non devi guardare l'aspetto del locale che ha ora, ma pensa a cosa potremmo farci, da questa parte potremmo metterci il bancone, ridipingere completamente il locale con dei colori freschi e pastello potremmo scegliere uno stile anni 50 e.... ooooh si potremmo anche fare dei frappè speciali, con dei gusti mai visti." Disse Christian in preda all'entusiasmo, " ok, va bene credo che andrò a disfare le valigie di sopra" disse Mey dirigendosi verso le scale e dando fintamente ragione al padre, "eddai" disse Christian dietro la ragazza, seguendola per le scale e dirigendosi nell'appartamento.
Aprendo la porta, Mey si ritrovò in un' abitazione, totalmente differente da quella a cui era abituata.
La cucina era decisamente più piccola, anche se presentava un ampio open space che univa la sala da pranzo al grande salotto centrale, le camere erano due, e leggermente più piccole di quelle della loro vecchia casa, il bagno era minuscolo e di gran lunga vecchio rispetto alla norma, il problema però era questa ricorrenza del rosso, infatti tutto era rosso, dal soffitto al tavolo, tutto sembrava mimetizzarsi.
"Ok, ora non so più cosa dire" disse Mey strizzando gli occhi, "Ok.... diciamo che l'appartamento non è come quello di Sydney, ma possiamo lavorarci" disse Christian cercando di sdrammatizzare.
Mey guardò il padre e sbuffando andò verso i suoi scatoloni, e li porto verso la sua nuova camera da letto.
Iniziò a tirare fuori i suoi piccoli ricordi, da quelle che sembravano delle scatole gigantesche, iniziò ad appendere al muro le sue amate foto, che raffiguravano lei, la sua Sydney, la sua infanzia, Rina , la sua vecchia casa, e nel mentre che le osservava ripercorreva tutto ciò che provò in quegli istanti.
Guardando fuori dalla finestra, Mey non poteva fare altro che pensare a quanto si sentisse distante da quella che lei definiva casa.
La porta della camera si aprì lentamente, era Christian, che con un tono di voce molto dolce chiese alla ragazza:" ehy, ti va di andare a fare un giro per la città, per farci un idea della zona e comunque per mangiarci un boccone?"La ragazza guardò il padre, e rispose con un cenno affermativo.
Mentre passeggiavano per l'immensa via e tra un palazzo colorato e l'altro, Mey non faceva altro che pensare a perché suo padre avesse fatto tutto questo, cosa lo avesse spinto a mollare tutto e a ricominciare da capo. " posso farti una domanda papà?" Chiese Mey, " certo piccola, chiedimi quello che vuoi." Disse Christian, " Perché?" Disse Mey
- " Perché cosa?"
-"Perché hai fatto tutto questo, perché hai mollato ciò per cui ti sei sacrificato tutta la vita. Per poi cosa? Per questo?", Christian si mise a ridere di fronte alla figlia,
-" cosa c'è da ridere, no perché se c'è qualcosa che fa ridere dimmelo, voglio ridere anche io" disse Mey un po' irritata
-" ancora non l'hai capito?" Chiese Christian
- " è questo il punto , mi sono sacrificato tutta la vita per il mio lavoro, nella mia terra, per la mia famiglia e ciò che ho ottenuto cos'è ? Una bella casa, un riconoscimento come "il pasticcere migliore di Sydney", soldi..."
-" appunto non vedo un punto negativo nel discorso che stai facendo" disse Mey al padre -"si, ma il punto è che sono stanco di quella vita, io tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto per te, e ciò che a Sydney potevo darti erano 1 ora alla mattina e 3 ore alla sera, per poi essere costantemente in giro per lavoro oppure in negozio, che a confronto a qua è completamente da un'altra parte rispetto casa. Poi diciamoci la verità Mey, a parte Rina , a Sydney la gente non riusciva ad apprezzare te e la tua arte, io ho deciso di mollare tutto per poter dare un futuro migliore a te"
Mey in quel momento, in quel preciso momento, capì che suo padre, sacrificò anni di duro lavoro solo per poterle dare un briciolo di felicità che vedeva mancare a sua figlia quando stavano a Sydney. La ragazza improvvisamente abbracciò suo padre :" Mi dispiace..." disse Mey a bassa voce.
" come? Di cosa?" Chiese Christian.
-" di essere stata una vera stronza con te, quando invece tu hai fatto tutto questo solo per potermi vedere felice." Disse May con gli occhi lucidi.
-" Mey, te l'ho sempre detto fin da quando eri bambina, che io non ho bisogno di nulla perché io ho già te, perciò io farò ogni singola cosa per poterti dare un briciolo di felicità." I due finalmente riappacificati, si sedettero ad un caffè per pranzo, e passarono la giornata a progettare il cambiamento del locale.
La sera, prima di andare a dormire, siccome gravavano 15 ore di estenuante volo sulle spalle della ragazza, Mey e Rina, come da promessa si telefonarono già quella sera:
-" Pronto, Mey?" Disse Rina al telefono
-"Ehy meraviglia!" Rispose Mey
-"Come è andato il volo? Spero bene"
-"Si diciamo che 15 ore sono abbastanza lunghe e infinite, ma è stato tranquillo"
-"Meno male, un volo così lungo mi preoccupava molto. Tuo padre sta bene, almeno hai è iniziato a parlargli?"
-"Si ci siamo chiariti, lui sta bene, mi ha spiegato il motivo che l'ha spinto a mollare tutto, ora lo capisco molto di più. MA MI MANCHIIII DI GIAAAA"
-"Anche tu scemaaaa. A scuola nessuna novità, come al solito... un po' ti invidio, almeno hai qualcosa di nuovo da fare"
-"Si, ma preferirei farlo con te, promettimi che prenderai i biglietti per venirmi a trovare il prima possibile"
-"E c'è da chiederlo, OVVIAMENTE."
-"Ok, perfetto, ora ti lascio che sono molto stanca, ci sentiamo domani sera, va bene?"
-"Certamente, Buona notte AMERICANAAA"
-"Ahahah scema buona notte."
L'indomani, Mey risvegliatasi da un sonno profondissimo, dato dal Jet leg, trovó la colazione pronta sul tavolo , ma non suo padre.
Scendendo dalle scale sentí suo padre al telefono, che discuteva sui lavori da fare per il restauro.
" Buongiorno papà" disse Mey.
"Buooooongiorno signorina Bella, dormito bene?" Disse tutto allegro Christian.
" Si, non c'è male." Rispose Mey.
" Stavi chiamando per sapere quando è possibile iniziare la ristrutturazione?" Chiese Mey.
-" Si, e indovina un po', già domani sono disponibili a venire a ristrutturare il locale cucina e colorare l'interno e l'esterno, ora però devo chiamare un'azienda di elettrodomestici per poter farmi fare un banco personalizzato".
Christian tornò al telefono e in quel' istante dalla porta del locale, entró un ragazzo, portando con se uno scatolone.
-" Scusatemi, devono aver sbagliato indirizzo, hanno recapitato questo pacco pieno di cianfrusaglie a casa mia, ma l'indirizzo è il vostro, ma è impossibile, questo posto è chiuso da anni" disse il ragazzo.
-" Innanzitutto, buongiorno, secondo chi sei, terzo se non ci fosse nessuno noi non saremmo qua e quarto CIANFRUSAGLIE????? SONO TUTTI I CD DI KATY PERRY E I POSTER AUTOGRAFATI, NON TI PERMETTERE MAI PIÙ BUZZURRO" disse Mey drammaticamente.
-" Ok scusa non volevo offenderti, semplicemente volevo recapitarvelo, e comunque mi chiamo Kyle, Kyle Stenfields, e abito qui di fronte."
Mey inizio subito a non sopportare il ragazzo, sembrava arrogante e sbruffone, anche se esteticamente molto bello e fisicamente prestate. Aveva dei capelli rossi che portava a spazzola , occhi castani con riflessi color verde e un bellissimo sorriso perfetto, ma ciò a Mey non importava, soprattutto perché la presenza del ragazzo non sembrava gradita.
-" Ti ringrazio per la premura del pacco, ma abbiamo molto da fare, quindi se non ti dispiace puoi andartene, ciao ciao" disse Mey prendendolo in giro
-" Sisi vedo quanto siete occupati, il locale è ancora sotto sopra, tu sei in pigiama e tuo padre è al telefono.... MOOOOLTO OCCUPATI, ma me ne vado, ci si vede" Kyle fece un cenno con la mano e se ne andò dal locale.
-" Iniziamo molto bene, se già il primo ragazzo che incontro è così, chissà gli altri." Disse Mey tra se e se.
-" Tutto a posto Mey? Chi era quel ragazzo?" Disse Christian finendo la sua telefonata.
-" Oh niente papà, non ti preoccupare, è solo il nostro vicino di casa un po' rompi palle, ma non ci disturberà più." Disse Mey sorridendo sull'ultima parola .
-" Vaaaa bene, ma a me sembrava carino, perché non cerchi di conscerlo?" Chiese Christian.
-" Ma secondo te? Entra un ragazzo sconosciuto e io lo dovrei conosce così di punto in bianco?" Disse Mey sorpresa.
- "Eeee Mey vorrei ricordarti che ti sei appena trasferita e non conosci nessuno, credo che fare conoscenza stia proprio alla base" disse Christian alla figlia.
I due iniziarono a sistemare il locale prima della ristrutturazione, smontando il bancone, eliminando i vecchi tavoli e sedie e buttando via i vecchi addobbi presenti dappertutto nel locale. Il giorno seguente i lavori iniziarono, e grazie a ben 15 uomini, sia l'interno che l'esterno furono immediatamente colorati, il vecchio" pelle rossa" esternamente divení "il pelle giallo" e all'interno un mix di colori pastello come il giallo, l'azzurro e il rosa adornavano la alte pareti della futura pasticceria.
-"Manca solo il bancone, il mobilio ed è fatta" disse Christian .
-" Tra poco saremo pronti a tornare in carreggiata, ma a San Francisco" continuo l'uomo .
-" Papà io ti darò una mano nel negozio, così potremmo stare anche di più insieme" disse Mey.
-" Ottimo, se è quello che vuoi, a me una mano in più fa comodo." Rispose Christian.
- "Aspetta però, non abbiamo un nome, dobbiamo aprire ma non abbiamo l'insegna."disse Mey.
-" Non ti preoccupare, c'ho già pensato io. Il nome rimarrà Silky&Sugar, ma a San F. , quindi ho fatto un insegna molto pop, ma con il nostro nome storico." Disse Christian
-" Ora però dobbiamo pensare anche alla tua istruzione Mey, dobbiamo visionare le scuole qui nei dintorni, e sarai tu a scegliere quella più adatta a te" disse Christian alla figlia, pensando che una scuola pubblica sarebbe stata meglio rispetto a quella privata che in passato frequentava in Australia, ma ciò che preoccupava Mey invece era il ricominciare da capo con i rapporti sociali, e soprattuto le persone che avrebbe incontrato sulla sua strada, senza aver nessuno che la potesse proteggere o sostenere.
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Teenage Dream
ChickLitTutto è collegato, tutto capita per un motivo ben preciso, è tutto già scritto nel destino. Questa è la filosofia di Mey, una giovane ragazza 17enne trasferitasi a San Francisco da Sydney con il padre. Essendo molto testarda e allo stesso tempo di...