L'imprinting || Jacob Black

III Capitolo

Esco fuori di casa passando dalle vetrate del balcone, e dopo aver sceso le scale in tutta fretta, mi inoltro nel bosco per sbollire un po' le intense emozioni che sto provando in questo momento. Mi sento strana, non mi era mai capitato di eccitarmi per uno stupido odore, anche se non ne avevo mai sentito uno così buono, era un tale afrodisiaco, che mi ci sarei persa dentro.
Quella resina fusa mischiata a note più forti di pino selvatico mi ha letteralmente mandato in pappa il cervello. E mentre sono persa nei miei pensieri la mia pantera ha captato degli strani movimenti intorno a me che mi fanno destare dalle mie fantasie ad occhi aperti.

Sono al centro del bosco e ho appena attraversato un ruscello, quando all'improvviso mi ritrovo davanti un intero branco di licantropi, che mi stanno ringhiando contro con la bava alla bocca, non una bellissima situazione per me insomma, penso sarcasticamente.
E mentre penso ciò si dividono a metà e in mezzo a loro passa un lupo più grande degli altri che, intuisco essere l'alfa.
Nel momento in cui i suoi occhi si posano nei miei cambia tutto, il mio universo viene ribaltato, la mia pelle incomincia a formicolare e la mia anima a bruciare per colui che mi è davanti. Ed io non sapendo come affrontare la situazione come al mio solito scappo, il più veloce possibile, ma lo sento che corre dietro di me. Sento il suo respiro pesante che mi segue passo dopo passo sempre più vicino, e l'unico modo che ho di riuscire a scappare è trasformarmi e correre a mio volta nella mia forma animale. Non ci penso un secondo di più e mi trasformo in corsa.
Mi giro indietro e cosa più sbagliata non potevo fare perché lui coglie proprio quel mio attimo di distrazione per atterrarmi.
Rotoliamo per molti metri, e io sbatto più volte la testa, tanto che alla fine mi sembra di essere in una centrifuga.

Mi tiene ferma sotto di lui e alla mia pantera non sembra dispiacere per nulla, cosa che non mi sorprende visto che ha trovato il suo mate, un lupo mannaro.
Mi posa una zampa sulla gola per tenermi giù e sottomettermi, quando vede che non mi muovo si ritrasforma e lo stesso faccio io.
Non avevo però calcolato che mi sarei trovata nuda sotto al mio mate, eccitata fino al midollo, con lui che sembra un dio sceso in terra, con i suoi occhi color pece, la sua mascella squadrata, i suoi addominali scolpiti e scendendo sempre più giù con lo sguardo mi accorgo di non essere l'unica eccitata qui. Il suo membro di grandi dimensioni è eretto sul suo addome e a pochi centimetri dal mio ingresso, e questo mi fa eccitare oltre l'inverosimile, penso, mordendomi il labbro, a tutti i modi in cui potrei procuragli sollievo.

"Se continui a guardarmi così non so se riuscirò a trattenermi, pantera" mi parla per la prima volta con voce roca ed eccitata.
Dopo quella frase mi desto, ed è come se mi fosse arrivata addosso una secchiata di acqua gelata, perché mi accorgo che l'uomo che mi ha sottomesso è il mio mate di cui non conosco nemmeno il nome, e oltre a questo mi sono buttata tra le braccia di uno sconosciuto, nuda e completamente fradicia. Penso che questo sia il riassunto completo della situazione, che non potrebbe essere più disastrosa di così.

Lui sembra intuire i miei pensieri e si alza da sopra di me, porgendomi una mano per aiutarmi a rialzarmi a mia volta. Dopodiché si presenta, " sono Jacob Black " e dio quella voce roca io la adoro.
"Megan Swan" dico riprendendomi con voce sicura.
La situazione potrebbe essere strana per gli umani visto che siamo nudi, ma noi mutanti non proviamo imbarazzo nello stare  così.
"Oh, dolcezza ora tu vieni con me, abbiamo molte cose di cui discutere, come questa tua fuga improvvisata che ti costerà qualche sculacciata" esclama con una nota di possesso e dominio nella voce facendo tendere la mascella, ed io non sono d'accordo, ma prima di poter mostrare qualsiasi reazione, sento un rumore dal bosco ed improvvisamente compaiono davanti a noi delle figure.

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