Capitolo 1

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L'America era un posto meraviglioso, più tempo passava e più mi innamoravo di essa.
Fin da quando ero arrivata tutte le persone che avevo conosciuto a partire dagli insegnati, ai nuovi compagni, mi avevano subito messa a mio agio.

Per fortuna non ero l'unica ragazza italiana e questo mi fece sentire subito meglio, come se fossi a casa.

Beh, che dire della California, era un posto bellissimo e magico, uno dei posti più belli che avessi mai visto tant'è che non avrei mai voluto lasciarlo.
Le spiagge californiane erano un qualcosa di spettacolare e, oltretutto, avevo anche imparato a surfare! Ovviamente non da sola, altrimenti non avrei mai imparato essendo super negata ma, grazie all'aiuto del mio tutor nonché amico Jace, adesso cavalcavo le onde con una facilità assurda, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Per quanto riguardava il cibo dovevo dire che non era per niente male anche se, da italiana, un pò soffrivo nel vedere come cucinavano alcune prelibatezze della mia cucina, soprattutto quando nella pasta al sugo al posto di esso mettevano il ketchup.
Era stato proprio per questo motivo che, ai miei nuovi amici californiani, avevo dato delle lezioni culinarie, era stata una cosa più forte di me.

Le mie due coinquiline di qua, Erica e Benedetta, erano tutte e due italiane, per la precisione romane ed erano tutte e due molto carine e simpatiche.
Si trovavano in California già da un anno prima di me, quindi appena arrivata ci pensarono loro a farmi da guide turistiche portandomi a conoscere ogni angolo della magnifica città che era Los Angeles.

Certo che per quanto bene mi trovassi tutto ciò non poteva essere mai al mondo paragonato alla mia terra, l'Italia, che da un anno a questa parte avevo abbandonato per lo stage.
Dell'Italia mi mancava il cibo, il clima, ma soprattutto mi mancavano i miei amici e la mia famiglia che ormai comprendeva anche l'argentino.
Eh si, con Paulo dopo la mia partenza mantenemmo i contatti, che poi come potevamo non farlo? La nostra relazione aveva avuto molti alti e bassi, è vero, ma quello che ci legava era un sentimento profondo di cui non si poteva di certo far finta che non esistesse.
Durante quell'anno, nonostante la distanza e gli impegni, avevamo avuto modo di vederci e passare del tempo insieme e proprio per questo il fattore della distanza riuscimmo a prenderlo con meno pesantezza.

Dalla mia partenza molte cose in ambito della Juventus erano cambiate: Gigi e Gonzalo non erano più alla Juve, il primo aveva deciso di concludere la sua carriera nei bianconeri ed il secondo era stato venduto al Milan, inoltre ci fu anche l'arrivo di Ronaldo ed il ritorno di Bonucci.
Insomma mi ero persa giusto qualcosina.

Quella che stavo vivendo era un'esperienza unica e ne ero consapevole ma mi mancavano le giornate passate con i miei amici, ma soprattutto quella che sentivo maggiormente era la mancanza della mia famiglia, di Paulo.

Mi mancavano tutti tremendamente tanto.

Per fortuna che c'erano Erica e Benedetta a non farmi pensare più di tanto a tutto ciò.

<<Allora blu o rosso?>> domandò Benedetta sventolandomi davanti due costumi, quello intero di colore rosso e quello blu a due pezzi.

<<Rosso.>> indicai.
<<Anche io le ho detto quello!>> disse Erica rigirandosi nel letto.
<<Bene, vada per il rosso!>> fece la bruna girandosi verso lo specchio e adagiandosi il costume sopra i vestiti.

<<Possiamo andare a prepararci anche noi adesso?>> domandò la ragazza al mio fianco.
<<Mamma mia quanto ti lamenti! E comunque si, filate o faremo ritardo!>> ordinò Benedetta.

<<Senti chi parla!>> le feci la linguaccia.

Uscii di fretta dalla stanza prima che mi arrivasse addosso un cuscino.

Ah, quanto siamo amorevoli.

<<Dobbiamo andare in piscina con questo tempo?>> si lamentò Erica non appena mettemmo piede fuori di casa.
<<Ma di che ti lamenti è solo un pò nuvoloso.>> sbuffò l'altra portandosi gli occhiali da sole sulla testa.
<<Si e sicuramente tra non molto pioverà.>> continuò la mora.
<<Eri dai, pensa un pò positivo.>> dissi.
<<Qualcuno che capisce finalmente!>> disse Benedetta.

<<Adesso andiamoci a divertire!>> esclamai felice prendendo a braccetto le mie due amiche.

Dopo un bel bagno in piscina mi misi sulla sdraio accanto alle mie due amiche.

Alla fine era spuntato il sole a differenza di come prospettava la giornata Erica.

<<Ragazze, vedete anche voi quello che sto vedendo io?>> domandò tutto ad un tratto Erica.
<<Ovvero?>> io e la castana ci girammo nella sua direzione.
<<Quel gran bel pezzo di manzo a ore 3.>> disse per poi indicarci un ragazzo alquanto bello con lo sguardo.
Pelle ambrata, palestrato, occhi chiari e capelli castani, non si poteva di certo dire che fosse brutto.

Scoppiai a ridere.
<<Sei seria?>> chiesi divertita.
<<Certo che lo sono.>> si imbronciò.
<<Devo dire che non hai tutti i torti, amica.>> disse Benedetta riferito alla nera, poi si morse il labbro.
<<Oh mio Dio.>> risi divertita portandomi una mano alla testa. <<Asciugatevi che avete la bavetta.>> le presi ingiro.
<<Sempre molto simpatica, Au.>> alzò gli occhi al cielo Erica.

Guardai Benedetta in procinto di alzarsi dalla sua sdraio.
<<Come sto?>> chiese una volta alzata.
<<Come eri un minuto fa?>> le feci di rimando accennando un sorriso.

Sbuffò.
<<Grazie tante, tu si che sei davvero preziosa.>> mi prese ingiro.
<<Oh, ma che cara.>> sorrisi divertita.
<<Ehi, dove vai?>> chiese Erica alzandosi a sua volta.
<<Secondo te?>> la castana la guardò ovvia.
<<Non ti azzardare, l'ho visto prima io!>> poggiò le mani sui fianchi la nera.
<<Si e con ciò? Se tu non vai è normale che vada qualcun'altro.>> fece Benedetta aggiustandosi i capelli.
<<Chi ti ha detto che non stavo andando?>> fece la scura per poi allontanarsi dai lettini.

La ragazza al mio fianco subito la seguì indispettita.

Questa non me la voglio perdere, ci sarà da ridere di sicuro.

Mi misi seduta più comoda per gustarmi la scena.
Inutile dire che finirono tutte e due in acqua come delle pere e lì scoppiai in una grossa risata, erano impossibili quelle due.

<<Che ti ridi tu, brutta stronza!>> urlò Benedetta nella mia direzione ma alla fine scoppiò a ridere anche lei.

Le raggiunsi in acqua con un tuffo.

<<La vostra caduta è stata epica!>> le presi ingiro.
<<Ah si?>> fece Erica lanciando un'occhiata d'intesta con la castana e poi iniziarono a schizzarmi.
<<Va bene, volete la guerra? E guerra sia!>> iniziai a schizzarle a mia volta ridendo come una matta.

Erano delle pazze sclerotiche ma era proprio per questo che le adoravo, forse perché anche io non ero molto normale, che poi la normalità non mi era mai piaciuta e non era mai stato il mio forte!

Chi trova una persona con i suoi stessi disagi trova un tesoro.

Ed infatti proprio per questo io ero circondata da amiche problematiche, proprio come me.
Ma meglio problematiche ma simpatiche che bigotte e antipatiche.

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SPAZIO AUTRICE
Ecco a voi il primo capitolo del sequel di "Mi hai stravolto i piani -Paulo Dybala"
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Mi hai stravolto i piani 2 - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora