Paulo's pov
Erano passati 124 giorni, 2.952 ore, 177.120 minuti e 10.627.200 secondi dall'ultima volta che l'avevo vista.Si, tenevo conto del tempo che scorreva e che mi separava dal rivederla un'altra volta.
Potevo risultare patetico nel fare tutto ciò, ma la verità era che tutto ciò che riguardava lei non avrebbe mai potuto essere patetico e banale.Fosse stato per me avrei già preso un aereo e l'avrei raggiunta seduta stante ma non potevo venire meno agli impegni calcistici.
A volte pensavo di farla finita ed abbandonare tutto ma ero abbastanza consapevole che non sarei mai e poi mai riuscito ad abbandonare questo lavoro che era pur sempre la mia passione, correre dietro al pallone mi rendeva felice e spensierato.Durante quel periodo passato lontani con Aurora avevo avuto modo di pensare e, da pochi giorni a questa parte, ero giunto ad una conclusione, speravo soltanto che lei ne fosse stata felice.
Mi importava soltanto della sua felicità e se io, anche compiendo qualche piccolo gesto, fossi parte del cerchio delle persone che contribuivano alla sua felicità sarei stato l'uomo più fortunato sulla Terra.Molte volte mi erano state poste le domande "Cos'è per te l'amore?" "Sei innamorato veramente?" e ogni volta, puntualmente, non avevo mai una risposta concreta, forse a causa dell'ingenuità dei miei anni -non che adesso mi reputassi un uomo vissuto- o forse perché non ero ancora riuscito a trovare la persona giusta.
Se adesso mi riproporrebbero le stesse domande saprei rispondere senza alcun dubbio: per me l'amore era Aurora, in ogni suo piccolo gesto, dal modo in cui sorrideva alle persone senza badare se fossero ricchi da far paura o barboni, lei non faceva mai distinzioni tra persone, trattava tutti allo stesso modo utilizzando sempre parole dolci e gentili.
Il suo sorriso, il sorriso che mi rivolgeva carico d'amore, i suoi bellissimi occhi che ogni volta che si posavano su di me sorridevano anch'essi, proprio come i miei che non ne avevano mai abbastanza di lei.E finalmente capii, il tassello mancante nella mia vita era proprio lei, avrei voluto passare ogni singolo attimo della mia vita con lei al mio fianco, lei che mi aveva insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, attraverso i suoi e tutto sembrava d'un tratto più colorato e bello.
<<Stasera andiamo a ballare e non accetto un no come risposta, chiaro?>> Federico uscì dalla doccia con un asciugamano avvolto in vita e l'altro ad asciugarsi i capelli.
Avevamo da un'ora terminato gli allenamenti ed ora ci trovavamo in spogliatoio per lavarci e vestirci.
Tutti quanti erano andati via, eravamo rimasti soltanto io, Mario, Federico, Sami e Daniele.<<Certo, facile per te, sei single.>> contrabbatté Sami nel mentre si infilava la maglia.
<<Come siete noiosi, siete succubi delle vostre ragazze. Cacciate fuori le palle, su!>> fece Mario nel mentre si allacciava una scarpa.
<<Tu sei l'unico che non può parlare che fino a quando stavi con Ivana eri peggio di noi.>> lo presi ingiro.
<<Ma scusa, tu hai la ragazza in America che problemi ti fai?>> domandò il croato.Mi accigliai. <<E con ciò?>> incrociai le braccia al petto.
<<Voglio dire, non credo che lei se ne stia segregata in casa senza andare a nessuna festa, perciò perché tu non puoi?>> insistette Mario.Diciamo che sotto un certo punto di vista poteva anche avere ragione, però dall'altro lato avevo una strana sensazione quella sera e per quello non volevo uscire.
<<Infatti posso, non devo mica chiedere il permesso.>> ribattei.
<<Quindi è un si?>> si intromise Federico.
<<In realtà...>> mi grattai la nuca.
<<E bravo a Paulo!>> mi scompigliò i capelli Mario, contento.
<<Guarda che non ho mica detto di si!>> dissi levandomelo di dosso.
<<Si, come no!>> mi diede una spallata giocosa.
<<Voi due quindi che fate?>> chiese Berna riferito a Sami e Daniele.
<<Stasera devo portare Katia a cena fuori, gliel'avevo promesso.>> disse Daniele infilandosi le calze.
<<Laudis ha il ciclo, meglio non fare mosse sbagliate quando è nel suo periodo.>> disse, invece, Sami.
<<Sono con te amico.>> fece in modo teatrale Mario posando una mano sulla spalla del tedesco.
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Mi hai stravolto i piani 2 - Paulo Dybala
FanfictionDopo aver trascorso un anno in America per uno stage, Aurora ritorna in Italia dai suoi amici, la sua famiglia e Paulo, il suo ragazzo. Ma sarà ancora tutto rosa e fiori tra i due protagonisti? SEQUEL DI "Mi hai stravolto i piani -Paulo Dybala" Legg...