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Mattia stava seduto dietro la scrivania dell'ufficio di Guido intento a sfogliare uno dei suoi book: era passata un'altra settimana da quando i due avevano incominciato quella loro strana convivenza e di far cambiare la situazione rendendola più stabile e confortevole, non si vedeva l'ombra di una tale decisione.

Il ragazzo sospirò: era tutto molto bello quando si trovava al fianco del suo compagno e si faceva travolgere dalla sua voglia di vivere e dal suo modo quasi irruento di amare. Quando, però, si ritrovava da solo come in quel momento, certi dubbi che sembravano essere stati chiariti qualche giorno prima, tornavano prepotentemente a galla.

Il problema era che... Mattia era paranoico: stava sempre lì a farsi decine di film mentali, alle volte persino privi di ogni fondamento, sottolineando tutti quegli aspetti della sua "relazione" con Guido che ancora non avevano preso posto con decisione all'interno della sua vita.

Perché non cercare un appartamento dove trasferirsi? Perché continuare a vivere allo studio? Poteva anche credere che quella fosse la soluzione migliore nel momento in cui si ritrovavano solo con uno stipendio in due.

Ma Mattia aveva trovato lavoro, come cameriere in un ristorantino poco lontano dallo studio di Guido, la sua vita economica sembrava stesse per tornare su binari stabili, addirittura più stabili di quelli precedenti, dato che non si sarebbe più trovato costretto a sgobbare sottopagato per suo padre, eppure, di prendere casa insieme... neanche l'ombra.

Ed il tatuaggio: il ragazzo accarezzò con un dito il profilo di un cuore avvolto dalle fiamme, uno dei tanti disegni ad opera di Guido presenti in quel suo book. Non ne avevano più parlato, sembrava quasi che, il tatuatore, si fosse tirato indietro dimenticandosi di riferire all'altro la decisione che aveva preso a riguardo e Mattia non riusciva proprio a capirne il perché.

Sospirò chiudendo il book: Guido era sparito da un paio d'ore per alcune commissioni e non aveva voluto portare Mattia con sé perché non aveva avuto idea di quanto tempo avrebbe perso fuori, e non voleva che il giovane arrivasse tardi al suo secondo giorno di lavoro.

Od almeno, così aveva detto.
Mattia guardò l'orologio affisso al muro: in effetti, meno di un'ora dopo si sarebbe dovuto recare al ristorante, ma gli sembrava quasi che Guido tardasse a rientrare solo per confermare la sua tesi ed evitare di incontrare il ragazzo: perché insistere tanto nel non portarlo con sé? Sarebbe potuto tornare indietro da solo e prima, ma avrebbero potuto trascorrere quelle due ore insieme.

Il ragazzo venne strappato violentemente dai suoi pensieri quando qualcuno scampanellò attaccandosi con violenza al pulsante. Mattia aggrottò la fronte: era giorno di chiusura allo studio, chi diavolo poteva essere? E poi, perché con una tale insistenza? Quasi come se quel qualcuno sapesse che, nonostante la saracinesca abbassata, avrebbe trovato qualcuno dentro lo studio.

Il ragazzo si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta sul retro, fece il giro dell'immobile e si ritrovò davanti l'ingresso chiuso dello studio.

Deglutì un paio di volte nel sentire la bocca improvvisamente arida.
Daniele si accorse di Mattia e gli sorrise, agitò una mano nella sua direzione:

-Ciao- gli disse. L'altro sollevò appena una mano ancora impossibilitato a parlare: -Guido è già tornato?- gli domandò e Mattia aggrottò la fronte: come faceva a sapere che non era allo studio?

-No- disse piano mentre tutta quella situazione iniziava ad irritarlo: che diavolo ci faceva lì l'ex di Guido?
-Oh beh, non avrà ancora finito con le sue commissioni visto che, non volendolo, l'ho trattenuto più del previsto- e Mattia lo vide, chiaro e crudele, quel lampo illuminare gli occhi di Daniele a quelle sue parole allusive.

Sentì il cuore iniziare a battergli nel petto: -Comunque, appena lo vedi, puoi dargli questa- e gli allungò la t-shirt che Guido aveva indossato sotto la felpa prima di uscire quel pomeriggio. Mattia la strinse tra le mani come se fosse una lingua di fiamme ardenti, percepì chiaramente la pelle come bruciare al contatto con la stoffa.

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