ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ sɪx

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«Vedo che ti è piaciuto. Adesso però devi risolvere un problema qui sotto.»

NO ONE'S POV

Haneul continuava ad osservare Jimin, il suo respiro era ancora affannato..in fin dei conti era ancora alle prime armi e doveva abituarsi.

«Vieni qui.» disse Haneul al ragazzo, alzandosi e facendo sedere Jimin, per poi mettersi in ginocchio di fronte a lui.

L'ansia iniziata a farsi strada nella mente di Haneul, che iniziava a farsi domande sul come avrebbe dovuto agire per poterlo soddisfare e "ricambiare il favore".

Era la prima volta per lei che non aveva mai fatto una cosa del genere, non sapeva nome o da dove iniziare. Certo, tra amiche -tutte più esperte di lei- si parlava anche di queste cose, ma poi quando entrava in gioco la "pratica", per Haneul si trattava ancora di un miraggio.

«H-haneul, sbrigati ti prego.» disse Jimin, impaziente di aspettare. Non riusciva più a resistere dentro quei pantaloni che lo stringevano fin troppo.

«S-sì..» rispose Haneul, abbassando con cautela i suoi pantaloni e poi i suoi boxer, liberando finalmente il suo membro.

Jimin emise un gemito di sollievo, seguito da un altro non appena la mano di Haneul si posò sul suo membro, sfiorandolo.

«N-non provocarmi.»

Jimin raccolse i capelli di lei con una mano e li tirò leggermente in modo tale che non fossero d'intralcio.

L'ansia e la paura non facevano altro che aumentare, ma allo stesso tempo l'eccitazione era troppa e Haneul non aveva la minima intenzione di fermarsi.

Questa volta Haneul decise che fosse l'ora di fare sul serio, quindi prese in mano il membro di Jimin e cominciò a muoverla su e giù.

Jimin gettò la testa indietro, continuando ad emettere gemiti lenti e controllati.

Haneul intanto si avvicinò al suo membro, le sue labbra lo sfioravano, ma poi improvvisamente si sentì un rumore provenire dal piano di sotto.

«Jimin, sono a casa!»

HANEUL'S POV

«Jimin, sono a casa!»

CAZZO.

C A Z Z O.

ERA SUA MAMMA.

Presa dal panico mi alzai di scatto, dando però una forte gomitata proprio lì...

Porca.di.quella.puttana.

«PORCA M-» lo zittii subito, non volevo che la mamma ci scoprisse. Non eravamo neanche vestiti, cazzo...

«Cazzo Jimin, che facciamo?» dissi a bassa voce.

Jimin non rispose: si era steso per terra e teneva le mani a coppa sul suo membro dolente.

«Jimin, ti prego rispondi! So che ti fa male, non l'ho fatto apposta...ma tua mamma è in casa, non può scoprirci così!»

Dato che Jimin continuava a lamentarsi senza darmi alcuna risposta decisi di alzarmi e vestirmi, per poi uscire dalla stanza, lasciandolo solo.

Le mie capacità di improvvisazione erano pari a zero, questo era poco ma sicuro.

Non avrei voluto lasciarlo solo, ma non potevo mica restare in camera sua, chissà cosa avrebbe potuto pensare sua mamma...

Appena chiusi la porta mi avvicinai alle scale cercando di fare meno rumore possibile, ma vidi la sua madre venire verso di me.

«Haneul tesoro sei qui!»

•ᴀᴛᴛʀᴀᴄᴛɪᴏɴ~ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴ•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora