Capitolo 8

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ATTENZIONE.
Voglio avvisarvi che a fine capitolo ci sarà una piccola scena di violenza. Se non volete leggerla passate semplicemente avanti.
Ci terrei anche che leggeste lo spazio autrice.

Mi trovo come al solito nella mia orribile classe, seduto al mio solito banco, con i miei soliti compagni noiosi intorno a me. Il banco di Jimin è ancora vuoto, è uscito qualche minuto fa dalla classe ma non è ancora tornato. Da quando sono iniziate le lezioni non ha fatto altro che ignorarmi, non che la cosa mi desse poi così fastidio ad essere sincero, sono sempre stato abitutato ad essere ignorato e la cosa mi è sempre andata benissimo, visto che odio particolarmente la gente e quindi il contatto fisico. Ma onestamente mi aspettavo delle scuse da parte sue per non avermi avvisato che ieri le nostre lezioni sarebbero saltate. Ho passato comunque una serata interessante insieme a Hoseok, nulla da dire, ma sta il fatto che non sopporto la gente che mi da buca così. Quindi adesso voglio delle cazzo di scuse da parte di quel ragazzino.

Mi dondolo sulla sedia, mentre il prof spiega come al solito qualcosa di cui non capisco un cazzo. Porto la penna in bocca iniziando a masticare il tappo blu, cosa che faccio spesso, un vizio stupido e poco igenico che devo assolutamente togliere. La porta della classe si apre e Jimin entra inchinandosi verso il professore e chiedendo scusa per il troppo tempo che ha impiegato, poi torna al suo banco. Alza lo sguardo verso di me, ma lo abbassa subito non appena si accorge che lo sto fissando anch'io. Si siede e prende una penna con cui inizia a scarabocchiare il quaderno. Sono sicuro mi stia evitando, anche se ad essere sincero non so perché faccia così per una cosa alla fine da poco.
Passo il resto della lezione a fissare quel ragazzo dai capelli grigi che non ha smesso un attimo di ascoltare il professore, non degnandosi neanche una volta a girarsi verso la mia direzione. Non appena la campanella suona lo vedo alzarsi velocemente dalla sedia e uscire dalla classe, non perdo altro tempo e mi alzo a mia volta per andargli dietro.

«Dio, da quanto in qua vado dietro le persone?» sbuffo, continuando però a camminare, quando lo vedo improvvisamente svoltare l'angolo e sparite dalla mia vista. Aumento il passo, ma prima che io possa svoltare l'angolo una mano mi afferra dal polso, strascinandomi all'interno di una porta che viene richiusa subito dopo. Il mio corpo viene spinto con forza contro il muro e solo dopo mi rendo conto di chi ho davanti, troppo impegnato a guardare dietro di me, come se Jimin potesse apparire sa un monento all'altro.

«Ciao Yoongi»

«Hoseok». Lo vedo alzare gli angoli della bocca e sorridermi, le sue braccia appoggiate alla parete mi impediscono di muovermi e andare via.

«Ti cercavo stamattina, ma cazzo se sei introvabile» sbuffa.

«Che volevi?» chiedo incazzato per il fatto che mi abbia trascinato con se facendomi perdere di vista Jimin.

«Te» sul suo viso appare un'espressione al quanto perversa e noto i suoi occhi esaminare le mie labbra. Ma col cazzo che lo lascerò provare.

«Non provarci Hoseok» sputo, portando una mano davanti la sua faccia per evitare faccia qualche cazzata.

«Tranquillo non ti bacerò, nonostante io ne abbia una gran voglia» sospira, abbassando la mia mano e portando la sua sulla mia guancia «Volevo solo vederti»

«Tsk...certo» alzo gli occhi al cielo abbozzando un piccolo sorriso che neanche lui riesce a percepire.

«Okay» abbassa le braccia e porta le mani sui fianchi «Non volevo solo vederti. Avevo proprio voglia di te── sorride ── Non pensi che quest'aula sia perfetta?» si guarda intorno e io faccio lo stesso. L'aula è buia per via delle persiane chiuse che non lasciano entrare neanche un raggio di sole, alcuni banchi sono accatastati alle pareri, mentre altri sono buttati a terra come fossero spazzatura. Una aula chiusa e senza essere mai stata utilizzata.

Il ragazzo conteso - YOONMINSEOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora