Capitolo 11

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Com'è possibile che la mattina non mi va mai di fare un cazzo?
Mi sistemo bene ll cappuccio così da coprirmi le orecchie. Oggi fa particolarmente freddo e il cielo è coperto da enormi nuvole grigie. Insomma è la mia giornata perfetta. Stare a casa sdraiato sul mio letto, sotto le calde coperte, con nessuno che rompe il cazzo ogni due minuti e soprattutto senza mio padre a rompere i coglioni. E invece? Sono per strada che mi incammino verso la scuola, con addosso sciarpa, cappuccio e senza un fottuto ombrello. Ci manca solo che inizi a piovere e poi sono cazzi.
Arrivo davanti la scuola e con molta calma, come mio solito, entro dentro quelle soffocanti mura. Non appena oltrepasso la soglia, il chiaccherio degli studenti riempie le mie orecchie facendomi innervosire ulteriormente. La mattina dovrebbe essereci la calma più assoluta, invece sembra che questi ragazzi siano pieni di energia. Mi guardo intorno cercando mio cugino, ma sembra che di lui non ci sia traccia. Anche se me ne sarei accorto in ogni caso visto che Taehyung avrebbe iniziato ad urlare il mio nome davanti a tutti.
Arrivo in classe e come sempre, senza considerare niente e nessuno, vado verso il mio banco. Lascio andare lo zaino a terra e poggio la testa sul banco iniziando a sbadigliare. La mia guancia sinistra è appiccicata sulla superficie e i miei occhi si posano sul ragazzo accanto al mio banco. Come al solito Jimin è immerso nei libri e proprio come ieri non mi caga di striscio. Continuo a fissarlo e sbuffo diverse volte sperando che in qualche modo mi rivolga la parola, ma come mi aspettavo non sembra intenzionato a farlo.

《Mi ignori ancora?》mormoro. Lui come se nulla fosse gira la pagina del libro e continua a leggere《È chiaro che mi odi, ma potresti prendere in considerazione di darmi ancora lezioni?》
Silenzio.
《Va bene, ho capito. Ti lascio in pace》sbuffo, voltandomi dall'altro lato, il viso ancora appoggiato sul banco.

°°°

《Era ovvio non ti rivolgesse più la parola Yoon. Li hai trattati entrambi di merda》Jungkook si appoggia agli armadietti e incrocia le braccia al petto continuando ad osservare ogni mio movimento.

《Hoseok sapeva tutto e per lui non c'erano problemi》sbatto con forza l'armadietto 《Ecco perché lui continua a salutarmi come se fosse tutto normale. Qui l'unico problema è Jimin》

《Credo sia più sensibile come ragazzo. Basta guardarlo》mormora il corvino.

《Beh, non dico che devo scoparmeli ancora. Perché non ho intenzione di farlo, ma speravo almeno di chiarire le cose》porto lo zaino in spalla e mi appoggio anchio agli armadietti《Devo almeno provarci》

《Non puoi costringere una persona a perdonarti. Sarà lui stesso a venire da te quando se la sentirà》Jungkook fa spallucce, prende il cellulare dalla tasca e digita un messaggio.

《È Taehyung?》chiedo.

《Si. Dice che i suoi stasera tornano tardi e che posso andare da lui》finisce di scrivere il messaggio, poi rimette il cellulare in tasca dandomi tutte le attenzioni

《Dov'è adesso?》

《Namjoon lo sta aiutando con l'inglese. Sai quanto faccia schifo in quella materia》ride, prendendosi gioco del suo ragazzo. È fortunato che lui non sia qui o gli avrebbe già mollato un ceffone 《Comunque ti lascio parlare da solo con lui》

《Con lui chi?》chiedo confuso.

《Lui》mi fa un cenno col dito e io guardo verso la direzione indicata. Jimin stava venendo verso di noi.

《Oh》

《Ti ho detto che sarebbe venuto non appena se la sentiva》mi fa l'occhiolino 《Ci sentiamo》mi da un pacca amichevole sulla spalla e va via.

Do una veloce occhiata a mio cugino, poi riporto la mia attenzione al grigio. Cammina lentamente e a passo deciso verso di me, i capelli gli ricadono lungo il viso quasi a coprirli gli occhi e porta un paio di occhiali neri che gli stanno divinamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 01, 2020 ⏰

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Il ragazzo conteso - YOONMINSEOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora