41 || Non dimenticarlo

14.3K 1.1K 399
                                    

Canzone per il capitolo: Miranda Lambert - The House That Built Me

-


"Sei pronta, tesoro?" La testa bionda di mia madre fa capolino nella stanza. "Il taxi è arrivato"

"Solo un secondo"

Mia madre annuisce, rivolgendomi un sorriso triste. "D'accordo Charlie, ma non metterci troppo"

Attendo di sentire il rumore della porta che si chiudo per lasciare andare un sospiro. Sono seduta sul pavimento della mia stanza ormai vuota da tre ore, con la mente che vaga sulle pareti spoglie. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse grande questa camera, ma ora che tutte le mie cose sono state imballate provo una fitta di nostalgia al pensiero di uscire da quella porta di legno.

Gli unici mobili rimasti sono il letto e l'armadio. Mio padre ha deciso di non voler vendere la casa in modo da utilizzarla durante le vacanze estive, ma se da un lato lo ringrazio per non aver buttato via anche l'ultimo ricordo della mia infanzia, dall'altro non riesco a immaginare una vita lontano da questo posto.

Mi alzo svogliatamente dal pavimento, sistemandomi lo zaino sulle spalle prima di affacciarmi dalla finestra per guardare un'ultima volta verso la casa adiacente alla mia. Le tapparelle della finestra di Tyler sono abbassate, segno che probabilmente sta ancora dormendo dopo la serata del ballo. Riesco ad intravedere la Fortezza sull'albero, ma distolgo rapidamente lo sguardo per non rischiare di ricominciare a piangere come una deficiente.

Tyler mi ha riaccompagnato a casa dopo la festa, e abbiamo passato circa venti minuti stretti in uno di quegli abbracci da cui non vorresti mai fuggire. Una parte di me prova il desiderio impellente di vedere il suo viso apparire dalla finestra, mentre l'altra sa perfettamente che salutarsi di nuovo peggiorerebbe solo le cose.

Il momento che tanto temevo è arrivato. È ora di andare.

Chiudo la tenda della finestra e mi dirigo verso le scale, sentendo una fitta di nostalgia ad ogni gradino. Mi fermo un attimo nell'ingresso, facendo vagare lo sguardo su ogni muro. Mi mancherà questo posto. Mi mancherà terribilmente.

Esco dalla porta principale e me la richiudo alle spalle, lasciando dietro di me sedici anni della mia vita. È una vera fortuna che Emily e Macey siano già passate a salutarmi questa mattina, altrimenti sono più che certa che sarei scoppiata a piangere nel bel mezzo del vialetto di ghiaia che porta al garage.

Mi trascino verso la strada, dove i miei genitori e Martin stanno caricando le valige nel bagagliaio del taxi giallo che ci porterà all'aeroporto più vicino. È un sabato mattina che preannuncia l'estate e l'aria calda mi raggiunge la pelle nuda delle braccia con una sferzata mentre allungo a mio padre il mio zainetto.

"Come stai?" Gli occhi castani di mio padre mi guardano con un velo di tristezza, e io mi stringo nelle spalle.

"Sono stata meglio"

"Mi dispiace tanto, tesoro"

Annuisco lentamente e do le spalle al taxi. Non voglio far vedere ai miei genitori quello che provo, non voglio farli sentire in colpa per una scelta di cui anche io ero convinta fino a pochi mesi fa.

So che è la cosa giusta da fare e che tra sei mesi saremo di nuovo qui a St Jude per le vacanze di Natale, ma mi sento come se un trattore mi fosse passato sugli organi vitali una decina di volte. E fa tanto, tanto male.

"Charlie!"

Alzo lo sguardo giusto in tempo per vedere Tyler correre fuori dalla porta di casa sua, incespicando sui gradini mentre sventola un braccio per attirare la mia attenzione. Indossa ancora i pantaloni blu del pigiama e una canottiera bianca, e a giudicare dai capelli spettinati immagino si sia appena svegliato.

Prova a PrendermiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora