November 2nd 2018

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Yoongi's pov

Sono così su di giri.
Non è da me pensare così tanto ad una persona.
Purtroppo pensare a lui è diventato di routine.
Veramente non riesco a smettere. Qualsiasi cosa faccio mi viene in mente quel sorriso, quegli occhi che mi guardano, la felicità nel suo volto.
Sta diventando una droga.
Vorrei distrarmi.
E ancora mi viene in mente lui che mi dice "vieni da me a parlare. Intendo, per distrarti", ormai è un pensiero fisso.
Da ieri non smetto di pensare a quello che avrebbe voluto dirmi. Probabilmente avrà notato qualcosa in me, di diverso. Forse vuole dirmi che ha una ragazza.  È probabile che voglia dirmi che si è innamorato e lascerà il gruppo.
Non posso pensarci.
Min Suga, cosa ti viene in mente? Insomma, sei un bad boy, il conquistatore di ragazze, non puoi cadere ai piedi di un ragazzetto qualunque.
Ma non riesco a fare a meno di pensare a lui.
Cosa faccio?
Vado da lui.
No no, sarà impegnato.
Lo chiamo?
Ma cosa sto dicendo? Se vuole parlarmi verrà lui da me.
Avevo appena finito di pensare a questo che subito suona il campanello.
Erano circa le 3 di notte.
Non può essere lui.
Non mi ricordo di aver ordinato nulla però.
Sarà Hoseok.
Mi avvicino ad aprire ed era proprio lui.
Fuori stava piovendo e aveva tutti i capelli e gli indumenti bagnati. Mi guardava con uno sguardo così triste. I suoi occhi erano rossissimi, sembrava che avesse pianto.
"Cosa ci fai qui? Perché perlomeno non ti sei portato un ombrello? Perché non sei andato a casa? La tua abitazione è più vicina al bar della mia"
Lo riempio di domande, sono nervosissimo.
Lui resta a guardarmi.
"Cosa aspetti? Entra!" gli dico alzando il tono.
Si avvicina lentamente all'entrata, poi sempre più piano arriva al divano. Si siede lentamente sul bordo del divano, per paura di non inzupparlo.
"Che fai così? Mettiti comodo" dico sorridendo leggermente.
Mi siedo anche io, cerco di tenere le distanze, anche se non ho idea del perché io mi stia comportando così.
"..Scusami" mi dice a bassa voce
Finalmente ha detto qualcosa.
Aspetta.. mi ha chiesto scusa?
"Ma.. scusa di cosa?"
"Di averti infastidito, sia ieri che adesso"
Certo, Jimin che si scusa così sinceramente con me per avermi infastidito è davvero strano. Quando mi dà fastidio a volte mi arrabbio e lui spesso reagisce stando in silenzio per un po', poi per fare pace cerca di iniziare un argomento più tardi.
Non sono ancora abituato a questo nuovo Jimin.
"Stai tranquillo, non è importante" dico.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
Io fisso il vuoto ma percepisco che lui continua a guardarmi.
Vedo che ad un certo punto inizia a tremare.
Che idiota che sono, non ci ho pensato al fatto che è venuto qui zuppo e fradicio.
Salgo le scale di fretta, corro in camera e prendo la prima coperta che trovo.
Scendo di nuovo giù e velocemente gli do la coperta.
Non mi andava di mettergli io stesso a lui la coperta, semplicemente lui se l'è avvolta da solo intorno alle spalle.
Percepisco un grande disagio fra noi.
È così strana questa sensazione.
Finalmente vedo Jimin riprendere un po' di colore.
"Questi vestiti sono così bagnati" mi dice.
Io divento rossissimo in faccia, mi succede nelle situazioni che non riesco a controllare, purtroppo è un difetto che ho dalla nascita.
Non so che fare.
Non voglio che si tolga i vestiti.
Mi sentirei ancora più in imbarazzo di quanto non sia già.
"Vado in camera a prenderti qualcosa di asciutto da metterti".
Ero in caos, era l'unica cosa che mi veniva in mente.
Trovo una felpa abbastanza larga e calda.
Pantaloni comodi.
Il problema della taglia non c'è, io e Jimin abbiamo la stessa corporatura fisica.
Per l'intimo?
Si arrangia.
Ritorno giù e gli passo i vestiti.
"Vai a cambiarti in bagno" gli dico cercando di sembrare indifferente e calmo, anche se sono tutto il contrario in questo momento.
Lui si alza e cammina verso il bagno.
Una volta sentita la porta chiusa ho cercato di rilassarmi in qualche modo.
Era troppo palese la mia ansia.
Non capisco perché sto reagendo in questo modo.
Lui mi cambia.
Ma cosa sto dicendo?
Mi picchio la testa con i polpastrelli e ritorno seduto sul divano, in una posizione abbastanza normale.
Jimin, uscendo dal bagno sbadiglia.
E ora cosa posso fare?
E venuto a piedi.
Non posso di certo mandarlo via con la tempesta che c'è fuori.
In più sono stanchissimo e non posso guidare in queste condizioni.
Ci penso e trovo una soluzione.
La camera degli ospiti.
"Senti, sei stanchissimo e non puoi andartene così. C'è la camera degli ospiti che è vuota, se ti va puoi dormire lì" dico rimanendo calmo.
Lui mi guarda, poi si gira verso la camera degli ospiti.
"Non è tanto spaziosa, ma di certo si può dormire comodi" dico cercando di rassicurarlo.
"Grazie" mi risponde finalmente, e sul suo viso c'è un sorriso che mi rende felice.

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