Capitolo 9

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~Percy~

Dopo essermi fatto una doccia rinfrescante mi buttai di peso sul divano di casa e, con un sorriso ebete stampato in faccia, parlai a mia sorella che, dopo essersi fatta anch'essa un bagno, aveva iniziato a leggere un nuovo libro (che novità, eh!):

"Sono stra felice! Oggi è stata la giornata più bella del mondo!"
Inizialmente Alexia non mi degnò di uno sguardo però, da dietro il libro, sorrise e mi chiese: "Molto probabilmente sei felice grazie ad Annabeth, vero?"
Io per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva e le risposi, arrossendo leggermente: "Guarda che è stato tutto magnifico! E, devo ammetterlo, tra le cose magnifiche c'è stato anche l'incontro con Annie. Però è stato tutto molto bello."

A quel punto distolse lo sguardo dal suo libro e mi guardò, per poi pormi una domanda: "Percy, tu ora hai 17 anni e ecco... nella tua vita hai mai provato un sentimento così forte da farti quasi, e sottolineo quasi, dimenticare il resto delle emozioni e i pensieri che hai?"

Ci misi un po' per rispondere alla domanda. Sia perchè mia sorella non mi faceva quasi mai domande del genere sia perchè, con mio grande stupore, la mia risposta era più affermativa che negativa, per cui decisi di essere sincero con mia sorella e le dissi: "Diciamo che 17 anni non sono tanti come pensi. Probabilmente la persona più adatta a cui porre la tua domanda è sicuramente mamma, però ti ringrazio di averlo chiesto a me."e le sorrisi, quasi meravigliandomi; poi continuai "Ebbene sì, sorellina. Un sentimento del genere l'ho provato non solo una ma più volte. La prima molto probabilmente quando nostro padre morì e io avevo circa 4 anni. Tu invece non eri ancora nata, ed eri ancora nella pancia di mamma. Quando morì io non riuscii a pensare a nient'altro se non a lui: tutti i momenti che avevo trascorso in quasi 4 anni con papà mi venivano in mente e passavano veloci come treni, però prima di correre via verso un'altra stazione questi ricordi restavano lì per un po', non facendomi capire più nulla. E poi, ovviamente, avevo timore per te e per mamma perchè da sole non potevate farcela, per cui ho sempre cercato di fare l'uomo di casa. E se te lo chiedi, la risposta è sì! Anche a 3 anni e mezzo- 4 mi sentivo l'uomo di casa!"sghignazzai piano per non svegliare mamma che, intanto, era già a letto. Anche se, in realtà, non mi sorprese: erano le 2.30 del mattino!

Alexia per non scoppiare in una delle sue fragorose (e rumorose) risate, si mise una mano davanti alla bocca, facendo così soffocare la sua risatina da foca asmatica in calore. Dopo un po' si ricompose e, con l'aria di una poco soddisfatta, mi chiese: "Eppure Percy io... cioè, non parlavo proprio dei sentimenti in generale, ma di uno in particolare. Non la tristezza o il dolore, io intendevo un'altra cosa."

Io la guardai per un attimo e, dopo averla vista arrossire un po', capii finalmente quello che mi voleva dire. Diciamo che il mio cervello andò un po' in pappa quando finalmente captò il messaggio perchè, ovviamente, mia sorella non mi parlava mai di QUEL sentimento lì. Inoltre non sapevo cosa rispondere e se, con la fortuna che mi ritrovavo, fossi riuscito ad articolare qualche piccola frase sarebbe stata di sicuro imbarazzante. Anche perchè, diciamocelo, non si parla di amore ogni giorno con la propria sorella minore, no?

Eh già, se non lo avete capito mia sorella in quel momento mi stava parlando di amore, una parola che nemmeno sapevo esistesse nel suo vocabolario mentale. Certo, le era capitato di sicuro di imbattersi in qualche libro romantico, però non aveva mai, e sottolineo MAI, approfondito su quel tipo di lettura (diverso dal fantasy che, al contrario, faceva parte della famiglia. Vi giuro, non sapevo nemmeno di essere "grifondoro", l'ho scoperto grazie solo grazie a lei).
Alla fine però, dopo qualche minuto di riflessione, le risposi: "Beh, se parli di quello che penso io... forse mi è capitato, però non ne sono sicuro al 100%... anche perchè ci trasferiamo spesso ed è difficile ambientarsi con la consapevolezza che poi dovrai andartene da quel-"

"Ma mamma mi ha detto che da ora in poi resteremo quì! Anche perchè ci sono i nostri cugini e poi... noi siamo nati a New York! Perchè non instaurare un rapporto con qualcuno se sai che resti quì e non te ne vai più?"mi interruppe lei, con i suoi occhi che mi pregavano per qualcosa che, ahimè, non potevo fare.

"Lo so, però sai che mamma a volte è anche imprevedibile. Ci ha detto la stessa cosa molte volte e guarda quì cosa ci siamo ritrovati: zero amici, tanti posti vuoti nel cuore e una valigia sempre piena. Ogni anno partiamo ed è impossibile fare amicizia con qualcuno."le rammentai io, facendola solo "scaldare" un po' di più. Poi continuai "E comunque mi sa proprio di no, pensandoci bene. Non ho mai provato un sentimento che mi abbia fatto dimenticare tutte le altre emozioni."

"Però potresti provarlo. Se restiamo quì tu potresti capire..."poi si fermò, cercando di soppesare bene le parole successive, anche se io interruppi subito i suoi pensieri ponendole una domanda a cui, in fondo, conoscevo già la risposta: "Cosa potrei capire? Anzi, chi potrei capire?"poi le regalai il mio sorriso da piantagrane che, per i primi secondi la fece incavolare poi, di punto in bianco sorrise e disse:
"Volevo cercare di capire i sentimenti di Hermione. Poverina, non sa se ama oppure no Ron. Però tanto si sa che alla fine si sposano, sia perchè ho visto quasi cento volte i film ORRENDI, sia perchè ho letto un milione di volte i libri e questa, appunto, è la milionesima. Comunque non so, volevo farti questa domanda tanto per, diciamo che non ha nessun fine o scopo particolare."poi si alzò dal divano, sbadigliò e mi diede la buonanotte.

Già, mia sorella si era presa una cotta però, naturalmente, non voleva ammetterlo. Anche perchè se lo avesse fatto si sarebbe svegliato tutto il vicinato dalle mie urla. Iper protettivo? Ma no, di più!

Eppure dentro di me sentivo una piccola scintilla che si accendeva e si spegneva ogni volta che pensavo alla domanda di Alexia; non solo perchè mi dava fastidio il pensiero di lei con Leo, ma anche perchè, stranamente, la domanda mi riportava immediatamente ad una sola, unica persona. E non sto parlando di una delle mie ex (devo ammetterlo: le poche ragazze che ho avuto non sono durate più di un mese. Beh, non è colpa mia se ho bisogno del mio tempo per decidermi.), ma per la prima volta alla ragazza bionda che avevo incontrato più volte in un solo giorno: Annabeth Chase. Bah, chissà. Forse il destino avrà cose belle in futuro per me. Forse.

ANGOLO PAZZOIDE Ciau semidei che leggete! Vi volevo dire che se volete venire al mio funerale non c'è problema! Comunque, sul serio mi dovete scusare. Non trovo mai il tempo di scrivere, credetemi e mi riduco fino all'ultimo istante (mi sa che dire "Porco Crono!" ogni divina volta ha portato a gravi conseguenze: NON TROVO IL TEMPO DI SCRIVEREEE!!) Mi dovete scusare se sto perdendo la vostra fiducia ma, sappiate, che mi farete felicissima se mi resterete accanto nonostante tutto 💙. Scusate anche se il capitolo è un po' corto però l'ho fatto aggiungendomi anche... ogni tanto ci sta,dai! 😄 In compenso vi spoilero solo una cosetta per il prossimo capitolo: SI INIZIA DALLA SCUOLA! E detto questo penso possa bastare... un bacio e sayonara dalla vostra ALEXIA !

La causa dei miei problemi, la ragione dei miei sorrisi ||IN PAUSA||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora