4.Ciao Corea!

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Io: Allora, dove sta io nostro hotel?
Le altre mi avevano chiesto di chiudere gli occhi appena scese dal taxi, quindi eccitata ho eseguito, poi abbiamo camminato per poco e mi hanno detto di guardare. Davanti a me c'è un'enorme struttura di lusso, fuori sono posti alcuni tavolini in legno sotto ad dei gazebi in un enorme giardino con tanto di laghetti, fontate, statue ed una piscina. Poco più in là c'è un boschetto.
Si vede il bar interno grazie ad una vetrata. Questo si estende fuori con un banco buffet. C'è un discreto traffico di camerieri precisi ed eleganti.
La struttura è a tre piani, dipinta di beige e maestosa. Ha porte finestre che danno su piccoli balconcino da cui si può ammirare la zona più bella della città. Almeno così ha detto Carola.
Poi c'è una piazza abbastanza piccola e davanti alla struttura descritta prima, si trova un museo con firma di tempio greco. A sinistra sono situate delle casette colorate di color rosso mattone. Invecie a destra c'è un ponte in legno che porta ad un giardino con erba alta e tantissimi fiori. Un oceano di colori cerca i miei occhi che non si riescono a distaccare da esso. È magnifico.
Ma all'improvviso Carola interrompe il mio sogno ad occhi aperti: È davanti a te, tad da!
Julia: Bello vero?
Katrina: E si, certo, cocca l'ho scelto io.
Io: Lasciamo stare Jung Cocco, ma è veramente quello?!?
Julia: No, Carola ti stava prendendo in giro. È quello! Contenta?
Io: Si, molto..., dico mentre abbasso la testa triste e delusa a vedere ciò che indicava Julia.
Infatti mi stava facendo notare una minuscola casetta, tra le tante di prima. La differenza tra quella e le altre è che ha un giardino grosso una cosa tipo un metro attorno alla casa, ha alberi e cespugli che lo invadono tutto e una staccionata rotta.
Ad un certo punto tutte si mettono a ridere vedendo la mia reazione, ho un sopracciglio alzato e uno sguardo perplesso e allo stesso tempo disgustato. Con una mano cerco di reggere tutti i miei bagagli e con l'altra mi gratto il collo.
Allora Julia e Carola, dopo aver preso delle mie borse che mi stavano per cadere e senza nemmeno accorgermene mi ritrovo a camminare dietro loro, Katrina mi mette una mano sulla schiena come dirmi di seguirla.
Arrivate davanti alla staccionata tutte gridano in coro mostrandomi l'edificio: Ed ecco la tua casa per questi fantastici tre mesi!
Io rispondo con un sorriso a 34 denti e un accenno di una risata.
Questo è il momento più bello della mia vita, anche se so che lo dirò spesso.
Allora ci abbracciamo e facendo un solo passo entriamo in un nuovo mondo, in una nuova fase delle nostre vite. Da dentro è tutto ancora più bello, il nostro "tutto".
Ci avviciniamo al bar per chiedere informazioni e ci viene indicato di andare sul retro.
Entriamo e Carola fa il check in.
La hole è molto bella. Al centro c'è un tavolino con attorno delle poltrone. Davanti c'è un bancone in legno chiaro e vicino una pianta in un vaso bianco. Poi è tutta vetrata e sembra di essere fuori siccome è in sporgenza sull'esterno rispetto al resto dell'hotel.
Infine c'è una acquario che occupa tutta una parete in cui ci sono pesci colorati.
Saliamo le scale e arriviamo al terzo piano nella stanza centoquaranta.
Senza disfare le valigie o toglierci le giacche e le scarpe ci buttiamo sui letti.
Io quando le altre stanno già sognando i loro senpai sussurro: Ciao Corea, e mi addormento.


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