All'improvviso, l'oscurità in cui mi trovavo si dissolse, come fosse aria, e vidi, per la prima volta dal mio risveglio, ciò che mi circondava.
Mi trovavo in una piccola stanza vuota e davanti a me c'era una specie di fessura a misura d'uomo che portava all'esterno. Le pareti della stanza sembravano fatte di roccia, come il soffitto del resto e guardandomi un po' attorno constatai che non c'era altro nella stanza: probabilmente era il luogo da dove tutti i "nuovi arrivati" partivano. Sembrava mancare l'aria dentro quella stanza, così mi diressi di fretta verso l'uscita e la attraversai.
Davanti a me c'era solo un'enorme caverna buia, di forma pseudo circolare e completamente vuota. il pavimento era di pietra liscia (almeno mi sembrava) e su di essa erano incisi dei cerchi concentrici, uno dentro l'altro, che partendo dal centro della sala, si ingrandivano sempre di più fino alle pareti. Proprio sulle pareti notai altre fessure come quella da cui ero uscito io. Ne contai 9 in tutto. Ultima cosa ma non meno importante, appese al soffitto c'erano un sacco di lastre rocciose appuntite, tipo stalattiti, di grandi dimensioni. Se solo una di quelle per caso fosse caduta e mi avesse colpito, sarei morto all'istante (come non lo fossi già).
Però era strano: almeno per ora, l'Inferno sembrava diverso da come i libri lo rappresentavano: nessun traghettatore, nessuna entrata epica con frasi allegate e soprattutto nessun'altra persona (o anima, non ho ancora capito cosa siamo qui).
E da quanto ricordavo, nessuna opera menzionava un certo Hozer della guardia demoniaca. Ma c'era da aspettarselo: in fondo, come poteva un umano descrivere un luogo che si raggiunge solo dopo la propria morte?A un certo punto, vidi uscire delle persone dalle altre fessure (una per ogni fessura) che come me sembravano non aver capito il motivo di questa enorme caverna, vuota tra l'altro.
Ci stavamo guardando, ma nessuno parlava ed era strano. Voglio dire, vedere altre persone per la prima volta dovrebbe invogliarti a dire qualcosa, anche un semplice ciao. Eppure neanche io parlavo, ero come bloccato. Non che non potessi, ma era come se dentro di me qualcosa mi dicesse di non farlo.
E infatti, non parlai, come tutti del resto.Tutti e undici (avevo sbagliato a contare le fessure) eravamo posizionati, immobili, ai bordi della sala e nessuno osava spostarsi. Doveva per forza succedere qualcosa, pensavo. Eppure passava il tempo e non succedeva niente. A un certo punto uno di noi undici, probabilmente stufo di aspettare, cercò di avvicinarsi ad un altro di noi, per provare a parlare credo.
Ma non appena si spostò, sopra di lui, una delle lastre di roccia cadde e lo trafisse con violenza. Lui gridò di dolore. La lastra lo aveva trapassato poco al di sotto del collo, proprio al centro, dove passa la colonna vertebrale. Ovviamente questo era un altro mondo, ma l'anatomia umana rimaneva la stessa. Provò a chiedere aiuto, ma nessuno osò spostarsi dopo quello che gli era accaduto. Il soffitto era pieno di quelle lastre e nessuno voleva fare la fine di quel poveretto.
Così dopo minuti di sofferenza, lamenti strazianti e altrettante grida di dolore, il silenzio calò nuovamente sul posto.
Non capivo perché era successo e non ero neanche lucido per pensare a una qualche strategia per evitare di morire anche io per la seconda volta.
Riflettendoci un attimo però, Hozer, quando mi parlò, mi disse che avrei sofferto così tanto da chiedere di essere ucciso una volta per tutte, aggiungendo poi che questo però non sarebbe mai successo.
Ma quell'uomo che ora era lì disteso era morto per davvero, per la seconda volta. Qualcosa non quadrava e la situazione non era delle migliori per fare dei ragionamenti del genere.
Mentre pensavo a questo però, una voce familiare spezzò il silenzio, riecheggiando in tutta la caverna.
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Inferno - Primi Capitoli
TerrorSi tramanda fin da sempre che l'oltretomba sia un luogo orribile, pieno di crudeltà, creature mostruose, sangue e dolore. Si narra anche però, che chi si comporta bene in vita non ha nulla da temere, perché dopo la morte finirà in un luogo paradisia...