«Allora, Johnny, che te ne pare? L'ho scritta stanotte, di getto»
«Sì, può andare»
«"Può andare''?»
«Beh, cos'è quella faccia offesa? Qui non mi piace, fa letteralmente schifo»
«"Schifo"?!»
«Schifo. Ci starebbe meglio questo, ascolta... lo senti?»
«È un Mi minore, John, non 'questo'»
«Come ti pare ma senti...»
«Non so più come farti entrare in testa le note...»
«Senti!»
«Sto sentendo»
«Eh?»
«E... e ok, ci sta meglio il Mi minore. Dammi qua».
Paul molla la chitarra acustica per strappare di mano a John il foglio spiegazzato.
«Uuh, come siamo permalosette oggi» lo prende in giro l'altro con sguardo e sorriso sardonici.
«Fottiti, Lennon»
«Ma che fai?» chiede John guardandolo chinarsi sul pezzo di carta per cancellare e scrivere qualcosa con una matita presa dal tavolo sul quale è seduto.
«Miglioro la nuova versione» spiega distrattamente Paul.
«La nuova versione è la miglioria della vecchia, Macca»
«E io miglioro la miglioria, va bene? Questo Fa maggiore non va più adesso, ci vuole un Do minore o un Re... magari tutt'e due».
La matita nella mano sinistra si muove freneticamente, ispirata, cancellando e riscrivendo con urgenza e voglia di primeggiare. Paul non ha bisogno di sollevare lo sguardo dal foglio per capire l'espressione sul volto di John.
«Cosa ridi?» sbotta, infastidito.
«Niente» ribatte quello fermando la silenziosa risata divertita senza distogliere lo sguardo colmo d'affetto dalla figura di Paul, dal suo viso dolce e delicato anche se accartocciato nella sua tipica espressione concentrata e stizzita che gli arriccia sempre il piccolo naso all'insù. Adorabile.
«Smettila e senti qua l'accordo in La settima che rende speciale la melodia. Senti».
I vivaci occhi castani dietro le spesse lenti quadrate scendono a seguire le gentili mani esperte sulle corde, com'è capitato miliardi di volte da quando si sono conosciuti.
C'è qualcosa di estremamente rilassante in quello, guardare le mani di Paul e memorizzare la posizione delle sue dita che ripetono lo stesso accordo più e più volte, prima lentamente per facilitargli l'apprendimento e poi seguendo il ritmo che ha deciso di dare alla canzone. Lo mette a suo agio, sempre e ovunque, è come sentirsi a casa anche all'inferno.
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Small Mouth
FanfictionJohn Lennon ha tanti strani vizi ma uno in particolare gli riesce difficile da controllare: fissare le labbra di Paul McCartney, ovunque. Perchè quando ha davanti quella piccola bocca, l'intero mondo sembra scomparire.