Capitolo II

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                     Agnese.

Corro veloce come Bolt, sono in ritardo il primo giorno di università, sento risuonare nella mia testa le  parole che direbbe mia madre,  mi griderebbe che sono una stupida,come ha fatto l'ultima volta quando le ho confidato il mio più grande segreto, la mia più grande ossessione. Mi trovo davanti alla porta della mia classe, il corso è iniziato da due minuti,non voglio entrare, entrare da sola significherebbe concentrare tutti gli occhi su di me;mentre penso alla decisione da prendere sento una mano picchiettare sulla mia spalla :<<Scusa, so che la porta è molto bella, passerei anche io ore a guardarla, ma devo entrare prima che non sia più possibile, spostati!>>.Mi giro a guardare il ragazzo più scorbutico che io abbia mai conosciuto, e lui è lì, che mi guarda,aspettando che io mi sposti:<<Non c'è bisogno che ti agiti, vai pure tranquillo al tuo stupido corso!>> lui rimane lì, a fissarmi, con i suoi occhi verdi, mentre io mi sposto da davanti la porta:<<Oh finalmente! Tu che fai continui ad ammirare la porta o entri?>>.Ragazzo stai attento, stai finendo sulla mia lista nera. Fingo uno dei miei soliti  sorrisi e lo seguo all'interno dell'aula.

Appena entriamo tutti ci fissano,la classe è grande e piena di studenti, alzo lo sguardo in cerca di un posto dove sedermi per seguire la lezione,mentre quel ragazzo si dirige vicino ad una ragazza bionda e formosa, capisco subito che tipo è, da quelli come lui è meglio stare lontane, ho già avuto a che fare con quei tipi e hanno portato solo guai.

Finalmente il corso è finito, non vedo l'ora di andare nel mio nuovo appartamento, di infilarmi il pigiama e di ordinare la pizza.

Mi dirigo verso la mia Mercedes,infilo la chiave ma non parte:<<Dannazione!>> urlo,alle mie spalle sento una voce familiare:<<hei, qualche problema?>> mi giro e lui è lì:<<Senti non è il momento di scherzare, voglio solo andare a casa, se non puoi aiutarmi puoi anche levarti dai piedi!>>

<<hei, non sono mica un cane eh! Stai tranquilla,spostati, ci penso io>> non so perché, senza replicare, apro lo sportello e scendo.

<<Sei nuova vero? Non ti ho mai vista da queste parti!>>

<<Sì,mi sono trasferita ieri per studio>>

<<Allora hai bisogno di una guida turistica! Chiederò a mia sorella di aiutarti>> alla sorella? Questo ragazzo non smette mai di stupirmi: <<Non ho bisogno di nessuno, grazie!>>.

Scende dalla macchina e mi porge le chiavi:<<ok, era solo per essere gentile, non agitarti, comunque la macchina ora dovrebbe partire>> prendo le chiavi e metto in moto, lui si avvicina al finestrino:<<Comunque io sono Lucas>>

<<Ed io non te l'ho chiesto>> spingo il piede sull'acceleratore ed esco dal parcheggio.

Non so perché sono stata così acida ma qualcosa,anzi il mio passato, mi dice di non fidarmi di un tipo come lui.

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