1- bugie

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stavo davvero facendo la decisione giusta?
Lo ammetto, avevo tanta paura di cosa mi attendeva.
Stavo per partire per un paese che nemmeno conoscevo, per di più da sola.
Però avevo soldi e sapevo la lingua; questo mi autoconvisse a mantenere la calma.
Stavo aspettando con ansia il mio volo, speravo solo che tutto andasse bene.

"Il volo Tokio - Incheon sta per partire"

* * *

mentre aspettavo di raggiungere il suolo, ripensai alle parole di mio padre.
Non era mai stato un uomo di tante parole, o almeno con me non lo era.
Soffrì di un grave tumore polmonare che piano piano lo consumò.
Quando scoprì della sua malattia feci di tutto per stare al suo fianco;
andavo a trovarlo in clinica e mi prendevo cura di lui.
Nonostante dovetti assistere alla sua lenta e dolorosa morte, mi piaque trascorrere del tempo con lui.
Il suo lavoro lo portava sempre in giro per il mondo.
Mio padre era uno degli imprenditori più potenti del Giappone.
Odiavo il suo lavoro, perché non mi dava modo di trascorrere del tempo con lui.
E lo odiai ancora di più, perché fu proprio lui a portarmi via il mio papà.
Morì una settimana fa e questo mi devastò.
Non ero molto legata a lui, ma nonostante questo, gli volevo un bene dell'anima.
Però, a scombussolarmi di più, furono le parole di mio papà poche ore prima di morire.

*flashback*

Oggi era l'ultimo ciclo di chemioterapia di mio papà.
Ormai era troppo tardi per lui e aveva le ore contate.
Prima di entrare nella sua stanza, finsi un sorriso; volevo solo lasciargli bei ricordi prima che se ne andasse per sempre.
Lo trovai disteso con tanti fili dappertutto...era una scena bruttissima.

"Papà! Sono arrivata."

mi avvicinai sorridendo mentre lui semplicemente mi osservava.

"Come ti senti?"

"Normale."

Annuì.

"Ti ho portato un nuovo libro. Vuoi che te lo legga?"

Ogni volta che venivo a trovarlo, portavo con me un libro da leggere.
Mi chiedeva sempre di leggerglielo. Anche perché non aveva tanto da poter fare, speravo che almeno questo lo rallegrasse.

"No, parliamo un po'."

Lo guardai sorpresa. Aveva davvero detto che voleva parlare con me? Ne rimasi piacevolmente sorpresa, ma allo stesso tempo avevo un brutto presentimento.

"Mei non ha chiesto di me?"

Partiamo male.
Abbassai lo sguardo dispiaciuta; sua moglie non era mai venuta a trovarlo.
Glielo avevo più volte fatto presente, ma lei se ne è fregata altamente.
Che rabbia.

"No...ha detto che non riesce a sopportare di vederti in queste condizioni."

Era una bugia. Probabilmente ora era in giro a fare compere mentre suo marito stava lentamente morendo.
La odiavo.

"Mun...non dire bugie; non fare i miei stessi errori."

Abbassai lo sguardo.
Beccata.
Odiavo mentire, non sapevo nemmeno farlo.
Ripensai a quello che mi disse.
Errori...? Quali errori?

"Papà...di quali errori stai parlando?"

Sorprendentemente mi prese la mano e quello che mi disse mi distrusse.

"A proposito di questo...dovrei dirti delle cose. Voglio morire con il cuore in pace e voglio che tu sia in buone mani quando io non ci sarò." - fece un grande respiro prima di prendere di nuovo parola. - "Mun, vai dalla tua vera famiglia."



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Angolo autrice:

Ciao! Mi presento, mi chiamo Kim Moon (è il mio nome d'arte hahah) e questa è la mia primissima storia qui, su wattpad.
Per favore siate clementi, non sono ancora molto brava, ma spero comunque che vi piaccia!
Grazie per la lettura

secrets. |Jeon Jungkook|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora