Guardò l'orologio: 19.45
Finì di preparare la camera: aveva passato tutto il giorno chiusa in stanza a progettare la serata, uscendo solo per andare a pranzo. Gettò un'occhiata generale: le lenzuola erano perfettamente distese, neanche una piega. Aveva posato sul comodino un paio di candele profumate, per dare atmosfera al tutto, inoltre la luce soffusa proveniente dalle finestre quasi oscurate rendeva il luogo più intimo. Ovviamente si era vestita adeguatamente per l'occasione: aveva indossato un body nero, con una piccola modifica: il tessuto nella parte centrale del body era trasparente, mettendo a nudo il corpo della ragazza dal seno fino al basso ventre.
I capelli decise di raccoglierli in una morbida coda, che lasciava in mostra i suoi occhi verde smeraldo e le labbra sottili.
Era pronta. Aveva una strana sensazione, come se quel momento lo avesse aspettato da una vita.
Si coricò sul letto, stando al piano tra pochi momenti sarebbe arrivato Miguel.
Infatti. Sentì la porta aprirsi, passi nel corridoio. Ed eccolo, indossava una t-shirt bianca e un paio di shorts sportivi azzurri. I colori chiari dei due capi contrastavano elegantemente con la pelle caramellata del maldiviano. Lo sguardo con cui il ragazzo fissava Deborah valeva più di mille parole.
"Ehy, scusa ho fatto tardi ma mi han..." stava per dire.
"Non una parola"
Il ragazzo afferrò lei per le caviglie, provocando in lei una risata poiché la trascinava lentamente verso la fine del letto, verso di lui. Le cinse i fianchi con le mani, sollevandola dal letto. Con la ragazza appesa a sé si diresse verso il bagno. La poggiò a sedere sul lavandino, per poi sfilarle rapidamente il body. Si svestì anche lui, mentre le loro labbra si incontravano e si allontanavano di continuo. I loro respiri sembravano essersi sincronizzati, mentre le loro mani saettavano lungo i corpi con un solo desiderio: l'altro.
Ora erano completamente nudi. Miguel osservò la pelle morbida e candida della ragazza, che fremeva per lui. Si avvicinò al lavandino, accarezzando il viso di lei con le dita, mentre con l'altra mano esplorava il corpo della ragazza. Passò tra i seni, salvo poi spostarsi lungo il bacino. Lentamente spostò la mano sempre più all'interno, sempre più verso l'intimità. Sapeva di stare andando bene, poteva percepire la pelle sempre più calda, il ventre della ragazza ora si alzava e abbassava ad un ritmo sempre più elevato. Ancor prima di giungere dentro di lei, il ragazzo già sentiva sulle dita il suo umore.
"Tutto a posto? Non ho ancora iniziato e già stai venendo" le chiese lui con un sorriso.
La ragazza rise divertita, ma dopo pochi istanti la risata le si strozzò in gola e dovette trattenersi dal non urlare dal piacere: il maldiviano aveva infilato tre dita dentro di lei, e ora le sentiva muoversi lentamente dentro e fuori. Si sentiva andare a fuoco, stringeva i bordi del lavandino così tanto che le si erano sbiancate le nocche. Chiuse gli occhi, immaginandosi le dita del ragazzo che compivano movimenti circolari sul bordo della sua intimità, mentre la baciava più il profondità, assaporando ogni secondo di quel paradisiaco momento. Dopo qualche minuto Miguel si alzò, fissando negli occhi la ragazza.
"Allora, come è stato?". Il suo tono riusciva ad essere al tempo stesso ironico e seducente.
"Diciamo che avrai difficoltà ad avere altri rivali" rispose lei con una punta di malizia.
Il ragazzo prese Deborah per mano e la condusse nella doccia. Prese il soffione in mano, e fece girare la ragazza verso il muro. Versò sulla sua schiena il bagnoschiuma, per poi massaggiare le morbide linee del suo corpo su cui scorreva il caldo getto d'acqua. Deborah si girò verso il ragazzo, i capelli che le ricadevano morbidi sulla clavicola. Si fece attrarre dal ragazzo, per poi alzare leggermente la coscia così che il ragazzo la prendesse nella mano e le sollevasse il ginocchio verso il suo petto. Il maldiviano fece sostare per qualche secondo l'acqua bollente sull'intimità di lei, esposta così innocentemente.
Deborah era in estasi. Non aveva mai provato così tante sensazioni in un solo momento. Il suo corpo le mandava stimoli e impulsi da ogni parte: si sentiva viva.
Prese il membro di lui, di cui fino ad ora aveva lercepito il volume sull'anca. Lo afferrò con le dita, muovendo la mano lentamente su e giù. L'altra mano, intanto, la faceva scorrere fra il petto e il viso di lui. Si baciarono a lungo: se qualcuno fosse entrato in quel momento nel bagno, gli si sarebbe presentato agli occhi una fusione di corpi bagnati, frementi di sesso. Dopo circa una mezz'oretta uscirono dal bagno, sazi e appagati.
Si salutarono con un bacio, la ragazza lo pregò più volte con insistenza di rimanere con lei a dormire. Alla fine però dovette desistere: se li avessero colti nel momento, per Miguel sicuramente sarebbero stati guai seri.
Appena il maldiviano uscì dall'appartamento, Deborah si coricò a letto. Chiuse gli occhi, lasciando che tutti i pensieri ed emozioni fluissero via dalla sua mente. Fu così che, infine, si addormentò.Profilo IG: @whereistheartichoke
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Racconto erotico #3. Deborah e Miguel
RomanceQuesto è il mio terzo racconto erotico, i nostri protagonisti si chiamano Deborah e Miguel. Lei è una giovane donna, sposata, con una promettente carriera avanti a sé. Lui, di origini maldiviane, lavora in un lussuoso hotel. L'incontro fra i due, qu...