La pioggia batteva sulla finestra. Sentivo le gocce scendere lentamente dal vetro della finestra della mia stanza. L'aria era abbastanza fresca e io mi ero appena svegliata. Mi coprii con il piumone per non sentire vento gelido che eccheggiava nella mia camera e mi rannicchiai sotto le coperte. Chiusi gli occhi per qualche istante, ero intenta a ritornare nel mio mondo,quando sentii una voce provenire dal piano di sotto.
-Teira! È ora di alzarsi, devi andare a scuola!-
Oh... La scuola. Io odiavo la scuola. Lì, tutti mi prendevano in giro per la mia corporatura troppo magra, per il mio essere timida, e per il fatto che mi piacessero le creepypasta. Si. Amavo le creepypasta. Erano la mia unica gioia.
Quando leggevo le creepypasta, mi sentivo sicura, protetta da tutti i dolori che quella vita mi infliggeva. Ogni volta che andavo a scuola, mi sentivo in una specie di prigione, fatta da insulti, botte e litigi. Per fortuna però, ero sempre riuscita a ritagliarmi qualche minuto per potermi sedere in un angolino del corridoio, della classe o della mensa, giusto per poter continuare a leggere le creepypasta, che ormai conoscevo a memoria ad una, ma nonostante ciò, mi continuavano a far sentire sicura in un mondo così ostile.-Teira! Sbrigati o farai tardi!-
Mia mamma mi distraette dal mio mondo proibito. Era ora di andare a scuola. In gran velocità, mi infilai una felpa nera di circa due o tre taglie più grandi, mi misi dei pantaloni neri sotto di essa. Poi andai in bagno. Mi guardai allo specchio. Avevo un viso parecchio sciupato da quella notte, forse dovuto dal poco riposo, d'altronde, quella notte n dormii poco e niente, presa dai miei pensieri, e dalla voglia di piangere. Per nascondere quella sensazione di notte bianca, cominciai a truccarmi, giusto per dare un'aria più vitale al mio viso. La mia carnagione era molto pallida, per cui era difficile trovare un fondotinta di auel colore così chiaro. Mi misi solo un po' di copri occhiaie, dopodiché, cominciai delicatamente ad applicare un po' di eyeliner sopra i miei occhi azzurri, poi un po' di mascara. Mi servivano solo questi pochi elementi per il mio trucco perfetto, non adoravo truccarmi, lo facevo solo in caso di necessità, e utilizzanvo sempre solo copri occhiaie, mascara e eyeliner. Nient'altro. Dopodiché, cominciai a pettinarme i miei lunghi capelli neri, nell'intento di raccoglierli in una coda alta. Per ultimo, presi lo zaino (uno zaino completamente nero) , me lo misi sulle spalle e scesi le scale.
-Eccoti finalmente! Ti ho preparato il pranzo- mia madre mi diede una busta con il mio pranzo. La aprii e vidi il mio sandwich preferito. Feci a mia madre un timido sorriso per ringraziarla. - Ora vai, altrimenti farai tardi-
Diedi un bacio a mia madre e uscii di casa. Ero pronta ai nuovi insulti che qualcuno si sarebbe inventato per buttarmi giù. Ero pronta a quell'inferno che comunemente chiamano "nuova giornata". Ero pronta a tutto quello che sarebbe successo nelle successive 24 ore.
Mentre mi incamminavo verso la scuola, molti pensieri mi frullavano in testa.
Ripensavo alle mie adorate creepypasta. Prima che le grida di mia madre mi riportarono alla realtà, immaginavo una realtà dove io sarei stata una creepypasta. Senza tutti i problemi che mi affliggevano. Senza tutti quei tormenti quotidiani. Sarebbs stato bellissimo poter vivere insieme alle mie creepypasta preferite. Jeff the killer, Ben Drowned, Masky, Hoodie, Sally, Lazari, Lulù, Jane e Nina the killer, Homicidal Liu, Slendy, ma sopratutto Ticci Toby. Essi. Toby era la mia creepypasta preferita in assoluto. Leggevo e rileggevo le sue origini per ore e ore. E più la leggevo, più mi ritrovavo nella sua storia. Io amavo Toby. Lui era il mio sogno proibito. Il mio amore impossibile. Il mio desiderio irrealizzabile. Ogni volta che pensavo a lui, mi eccitavo moltissimo, immaginavo che un giorno avrei potuto incontrarlo e baciarlo, abbracciarlo... Ma poi, c'era sempre qualcosa che mi riportava alla triste realtà, e così iniziavo a piangere. E piangevo, piangevo, finché non finivo per addormentarmi con gli occhi colmi di lacrime. Come sempre però, qualcosa mi distaccò dal mio mondo. Quella volta, fu un ragazzo della mia scuola, che adorava prendermi in giro, era diventato il suo hobby preferito. Per farmi un dispetto, mi diede uno spintone, facendomi cadere a terra e facendo cadere il mio quaderno degli appunti. In quel quaderno, in realtà, scrivevo tutti i miei sogni sulle creepypasta. Sfortunatamente, quello stupido ragazzo, che si chiamava Bullet, me lo prese mentre io ero ancora per terra, quasi sull'orlo di scoppiare in lacrime.
Bullet era un ragazzo alto e muscoloso. Aveva i capelli castani con delle sfumature più scure ed erano sempre spettinati,e aveva gli occhi marrone scuro, quasi completamente neri. Portava quasi sempre la giacca della squadra di football della nostra scuola: una giacca rossa dalle maniche bianche, con il logo della nostra squadra sul lato sinistro, anche essa bianca; e, per la maggior parte del tempo, portava dei jeans blu scuri.-Bene bene bene. Cosa abbiamo qui? Il diario segreto di Teira... -
Lo prese e cominciò a sfogliarlo leggendo tutti i miei sogni più segreti sulle creepypasta, ma soprattutto su Ticci Toby.
Dopo avermi umiliato, scoppiò a ridere.- Che stupida che sei. Credi davvero che queste idiozie esistano veramente? Sei solo una stupida anoressica. Perché non vai a morire?-
Bullet cominciò a strappare una ad una le pagine del mio quaderno, poi le gettò al vento e mi butto ormai solo la copertina nera di quel che prima era il mio quaderno adosso, poi se ne andò facendo una risatina. Scoppiai in lacrime, ero ferma lì, sotto la pioggia a piangere, e a vedere i miei sogni bagnarsi sotto quel temporale. Mi rialzai piangendo agli occhi e cominciai a raccogliere i fogli che erano ormai sparsi per quella strada ormai diventata un fiume , dopo essermi assicurata di averli raccolti tutti, li riposi nella copertina del quaderno e lo infilati nello zaino, pronta per andare a scuola... O quasi...

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Freak Girl - A Creepypasta Story -
Kinh dịTeira è una 15enne. La sua vita non è molto facile. A scuola viene bullizzata per la sua corporatura magra, per il suo carattere molto timido, per il colorito pallido della pelle e per il suo amore verso le creepypasta. A casa la situazione non è de...