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Era sulla sua macchina lussuosa, una Ferrari SF90 Stradale, diretto alla sua azienda in grande stile, almeno per chi lo guardasse dall'esterno, per lui era la normalità tutto quello.

Era sulla sua macchina lussuosa, una Ferrari SF90 Stradale, diretto alla sua azienda in grande stile, almeno per chi lo guardasse dall'esterno, per lui era la normalità tutto quello

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Le riviste lo riportavano come "Il Boss che tutte le donne vorrebbero" oppure "Il cado d'azienda sempre sul pezzo".

Mancava molto poco all'inizio del party organizzato da lui per il risultato che aveva raggiunto nel suo ultimo investimento.

Era riuscito a raggiungere incassi esorbitanti con il suo ultimo progetto, era orgoglioso di sé stesso, infatti per una volta si ero concesso di lasciar da parte il lavoro e di divertirsi un po'.

Si era convinto ad andare a quel party, di solito li organizzava ma non vi partecipava, in feste del genere troppe persone finivano ubriache e si potevano scatenare risse o altro, solitamente preferiva evitare di esserci immischiato. Gli piaceva l'ordine, il silenzio, l'atmosfera che c'era quando lavorarla, tutto doveva essere ordinato a millimetro e gli orari spartiti al secondo per non avere minuti di buco secondo la sua schedule giornaliera.

Sentì il suo telefono squillare dalle casse potenti della macchina, così lesse sul display della stessa il nome e con un tasto sul volante accettò la chiamata senza esitare più di tanto.

-Suh? È da un po' che non ci sentiamo- disse divertito aspettando una risposta dal più grande. Punzecchiava il volante con l'indice ed il medio della mano destra, senza un apparente motivo.

-Ma smettila Jaehyun, chiamami con il mio vero nome invece di fare l'idiota- disse John dall'altro capo del telefono con tono giocoso e divertito. -Comunque, perché questa chiamata?- domandò poi il proprietario della macchina rossa fiammeggiante tornando più serio.

-Ho sentito che sei in cerca di un segretario, oggi al party ne ho invitati alcuni come regalo, spero che tu ne possa trovare uno adatto. In ogni caso, se non vuoi parlare con loro durante il party, ho mandato a tutti loro l'indirizzo della tua azienda e l'orario di domani mattina per email perché sono stato informato che avevi già intenzione di ricevere alcuni colloqui domani- disse facendo scappare un sorriso al castano.

-Ok, grazie per il pensiero Johnny. Vedrò se riuscirò a trovare qualcuno- rispose prima di attaccare la chiamata sapendo che non ci fosse più niente di cui parlare. Lui e John si comportavano così, si conoscevano da anni e sapevano sempre quando l'altro avesse finito di parlare o se avesse qualcosa da nascondere, o più semplicemente, se avesse qualcosa in mente. Erano migliori amici e si conoscevano bene.

Dopo poco Jung Jaehyun parcheggiò la macchina al suo parcheggio privato e scese sistemandosi la cravatta ed il vestito con cura.

Numerosi fotografi lo circondarono in un baleno, ma gli lasciarono comunque un po' di spazio per passare nonostante le domande urlate ed i flash sparati in volto che gli "regalarono".

Entrò nella sala che aveva deciso di far allestire per il party e un forte odore di alcol gli invase le narici facendogli arricciare il naso un paio di volte.

Subito incontrò con lo sguardo Kim Doyoung, uno dei suoi sottoposti più fidati, così lo salutò con un cenno del capo ed un piccolo sorriso per poi andare avanti alla ricerca di John.

Quando vide i suoi capelli neri tra la folla a causa della sua altezza andò dritto da lui con passo svelto, ma comunque sicuro ed elegante. Le suole delle scarpe nuove di Jaehyun risuonavano leggermente al contatto con il pavimento, ma per fortuna il rumore non era fastidioso.

-Oh, Jaehyun, sei arrivato!- disse andando verso di lui con un calice di vino bianco in mano che dopo poco gli porse, o per meglio dire, lo obbligò a prenderlo. -Hai fatto un ottimo lavoro con l'ultimo progetto che hai portato a termine, spero che anche il mio prossimo lavoro vada a gonfie vele come è andato il tuo- disse facendo ridacchiare Jaehyun l'americano.

-L'importante è che ci credi- rispose il coreano dandogli una pacca sulle spalle facendolo ridere divertito. -Adesso beviamo, non pensiamo al lavoro, per una notte lasciamoci andare, siamo qui per questo- disse prima di far scontrare in un tintinnio i calici cristallini.

La serata stava andando bene, Jaehyun non aveva bevuto niente oltre al calice di vino che gli aveva dato John, al ritorno avrebbe dovuto guidare per tornare a casa, quindi aveva deciso ancora prima di entrare al party che non si sarebbe ubriacato, anche perché il giorno dopo sarebbe dovuto tornare al lavoro e farlo con un forte mal di testa non sarebbe stato il massimo, nemmeno per un genio come lui.

Le danzatrici giravano tra le persone facendole divertire, a volte anche con qualche ballo più sensuale, strusciandosi qui e là sugli invitati più ubriachi. Un paio avevano provato a fare lo stesso con il CEO della Jung Entertainment, ma senza trovare alcune tipo di interesse dall'uomo, facendole rinunciare subito, nonostante a Jaehyun piacessero molto anche le donne.

In realtà il party non lo stava facendo scaricare più di tanto, non gli erano mai piaciuti, infatti si ero seduto ad un tavolo con John dopo poco, il quale stava giocando con il suo ragazzo sulle gambe, si erano messi insieme da poco, ma sembravano molto legati ed affiatati (ed intimi).

Per fortuna aveva detto che il party sarebbe stato privato, anche perché sennò avrebbero fatto scandalo John ed il suo ragazzo, Chittaphon, con quei loro atti alquanto espliciti davanti a tutti.

Si girò per guardarsi intorno e dopo poco vide in lontananza un ragazzo dai capelli azzurri, non sembrava molto a suo agio, ma la sua bellezza era ammaliante.

-John, chi è quello?- chiese facendo cenno verso l'interessato. John si staccò dal fidanzato dopo un paio di secondi, troppo voglioso per lasciar perdere il proprio ragazzo all'istante. -Lee Taeyong. Non mi sembra molto felice di essere qui- disse il corvino per poi tornare a provocare il suo ragazzo con qualche parola detta all'orecchio che Jaehyun non comprendeva, per fortuna.

Si alzò dal divanetto ed andò verso il ragazzo misterioso, il quale era davanti al bancone delle bevande con sguardo confuso, quasi disorientato. 

-Tutto bene? Non la vedo molto a suo agio qui- approcciò attirando la sua attenzione in lampo.
Si guardarono per qualche secondo, poi l'azzurro distolse lo sguardo e schiuse le labbra per parlare.

-Hai ragione, non sono mai stato ad un party e non essendo in compagnia non so come comportarmi o cosa fare di preciso- disse piano per poi rialzare lo sguardo sul castano, i suoi occhi scuri erano grandi e affascinanti, il trucco messo su di essi li risaltava ed il lucidalabbra metteva in bella mostra le sue labbra rosse e piene.

-Se vuoi posso farti io un po' di compagnia. Come vedi quei due sono troppo intenti ad amoreggiare piuttosto che parlare con me- propose Jaehyun facendo cenno dietro di sé con la mano per indicare John e Chittaphon rubando una piccola risata al più basso.

I loro sguardi si incontrarono nuovamente, ma Jaehyun decise di spostare la propria attenzione altrove per primo questa volta.

-Vuoi qualcosa da bere?- chiese a Taeyong il CEO della Jung. -Non so cosa prendere, non ho mai bevuto- disse stupendo il più alto. Era rimasto esterrefatto.

Lo guardò confuso.

-Quanti anni hai?- domandò allora, forse era troppo giovane per farlo?
-Venticinque anni- rispose scioccandolo ancora di più.

-Ti posso offrire qualcosa? Oppure devi guidare per tornare a casa?- domandò squadrandogli il corpo velocemente, era veramente molto magro. Taeyong fece cenno con la testa di no alla seconda domanda ed aconsentì al farsi pagare qualche drink.

-Non devo guidare, torno con i mezzi, non ho la patente- disse, così Jaehyun ordinò un alcolico per il ragazzo accanto a lui senza smettere di guardarlo.

Venticinque anni e non ha mai bevuto? Seriamente?

ɪ'ᴍ ʏᴏᴜʀ ɴᴇᴡ ʙᴏꜱꜱ | ᴊᴀᴇʏᴏɴɢ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora