4 - Cosa ho detto?!

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Sento un altro rivolo di sangue caldo, stavolta più consistente, sgorgare sempre dalla narice sinistra e correre fastidiosamente fin quasi al mento.

Sebbene non sia una cosa particolarmente principesca da fare, provvedo ad asciugarlo rapidamente con il dorso della mano, pur di non sentire più quella sgradevole sensazione.

Rimango per un momento barcollante nell'attesa di sentire il sangue tornare a scorrere uniformemente in tutto il corpo.

Ah, che fastidio.
Mi sembra di aver appena fatto delle analisi del sangue piuttosto consistenti.

Mi volto lentamente verso il professore, che alza il cellulare mostrandolo a tutti.

"517 metri."

Sinceramente non so come considerare questo numero... è tanto?
È poco?
È abbastanza per me?

Rimango per un attimo perplessa, valutando e confrontando mentalmente i miei risultati con quelli degli altri.

Ma dopo un istante il professore interrompe i miei confusi ragionamenti.

"Dovrai lavorare molto sulla tua unicità.
Non puoi permetterti di farti venire a salvare dai tuoi compagni, lo capisci vero?" esordisce con tono piuttosto serio.

Cavolo... cominciamo benissimo.

Essenzialmente mi sta dicendo che ora come ora sono inutile e sarei solo di peso...?

Prima che il solito turbinio di pensieri riesca a farmi distaccare dalla realtà, il professore continua a parlare, dopo essersi schiarito la voce.

"La tua unicità sembra potente, è vero.
Ma se mal gestita è pericolosa sia per te, che per gli altri."

Questa frase giunge alle mie orecchie come un fulmine a ciel sereno.
So bene che la mia unicità possa mettermi a rischio, ma...

"Che intende dire con << gli altri >>, professore?" esordisco io intimidita.

"Kasaichi Miyū. Hai idea di cosa potrebbe succedere se il tuo sangue raggiungesse qualcuno in grandi quantità?"

Sobbalzo impercettibilmente su me stessa.
Cosa succederebbe se...?
Ma certo!

È come quando da piccola mi ero punta con quel cactus!
Il sangue che ne è uscito ha fatto appassire la zona della pianta dove era caduto.

A pensarla così sembra una buffonata, ma ricordo di esserci rimasta parecchio male, quella volta.

"Sveglia, ragazza. Lo ustioneresti."

Ci ero arrivata autonomamente alla risposta, lo sa? Se solo mi avesse dato il tempo di aprire bocca...

Senza degnarmi di ulteriori attenzioni, il professor Aizawa si gira rivolgendosi a tutta la classe.

"Non dimenticate che gli eroi devono usare la propria forza nel modo giusto, dato che il loro scopo non è fare del male.
Non dovete mai mettere a rischio gli altri, e proprio per questo motivo, è necessario che impariate a conoscere la vostra unicità nei minimi dettagli.
E a tal proposito... considerate che potreste scoprire dei lati o degli impieghi di esse che ancora non conoscete.
Ma tornando a te, Kasaichi Miyu..."

Lo sguardo un po' inquietante del prof torna su di me, evidentemente per darmi il suo giudizio finale.

"In definitiva. Hai avuto un controllo abbastanza decente, ma oltre ad aver limitato la tua forza, ci hai messo un po' a riprenderti.
Il tutto solo per lanciare una palla. Capisci che intendo?
Prova a pensare al modo in cui potresti bilanciare la cosa."

Boiling Blood [My Hero Academia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora