Ho passato tutto il giorno a ricordarti
nella canzone che però non ascoltasti
tanto lo so che con nessuno avrai più riso e pianto come con me
e lo so io ma anche te
Quasi trent’anni per amarci proprio troppo
la vita senza avvisare poi ci piovve addosso
ridigli in faccia al tempo quando passa per favore
e ricordiamoglielo al mondo chi eravamo
e che potremmo ritornare*****
Roma - Novembre 2018
Era già passata l'una di notte in una Roma coperta dalle nuvole. In una via di Trastevere Ana battava i piedi per terra mentre camminava avanti e indietro nel tentativo di scaldarsi. Era atterrata in Italia da poche ore, aveva lasciato le valigie in albergo ed era subito uscita senza pensare che avrebbe dovuto aspettare così a lungo sotto casa di Chiara e per giunta che avrebbe dovuto farlo in una delle notti più fredde dell'anno. Mentre camminava continuava a domandarsi dove diavolo si fosse cacciata Chiara e perché non fosse ancora rintrata. Era da quasi due mesi che non le rispondeva più al telefono. Nessun messaggio e nessuna telefonata. Era sparita così, di punto in bianco, senza nessuna motivazione. Ma c'era davvero bisogno di una motivazione? Davvero Ana non sapeva il motivo per cui Chiara aveva smesso di cercarla e di risponderle? I suoi ultimi messaggi si erano fatti sempre più insofferenti e le telefonate sempre più brevi. Chiara non lo diceva apertamente ma quella situazione, protatta per tutti quegli anni, si stava facendo sempre più pesante. Iniziava a dubitare che non avesse più senso continuare tutto quello e più volte aveva chiesto ad Ana un segnale forte senza peró ricevere nulla. Ora era arrivata ad un punto che anche le sue parole non bastavano più e non voleva neanche più sentirle.
Si sedette sul marciapiede e guardó l'orologio. L'una e mezza. Ancora 5 minuti e sarebbe ritornata in albergo, l'indomani avrebbe preso il primo volo per il Brasile e nessuno sarebbe mai venuto a sapere di quell'inutile viaggio. Durante questi lunghi minuti peró continuava a voltare nervosamente lo sguardo verso le imposte chiuse della finestra di Chiara.
"Che stupida. Ma davvero pensavo che l'avrei trovata a casa a piangere ancora per me?" disse tra sé e sé scuotendo la testa. No, Chiara non sarebbe tornata a casa questa notte. Anzi, probabilmente la stava passando con qualcuno con il quale cercava di dimenticare proprio lei. Intontita da questi pensieri si alzó di scatto dal marciapiede e aggiustandosi la sciarpa si diresse verso la metropolitana.
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Questione di sguardi
FanficAltra fanfiction Chiana. Anche questa, come la precedente, é completamente frutto della mia immaginazione...e di qualche caipirinha. Buona lettura!