Il Risveglio

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Era nel mezzo di una tempesta. La sua nave era stata sbattuta dalle onde con una forza quasi estrema. Aveva sbattuto la testa e tutto si era fatto nero. Dopo un tempo apparentemente infinito, le era sembrato di aver avvertito qualcosa. Una sensazione calda e a tratti pungente su una guancia. Poi, di nuovo il nulla

Elly aprì di scatto gli occhi e si mise a sedere ansimando, madida di sudore. Si passò la mano sul volto, cercando di calmarsi. Si ricordò di ciò che successe a lei ed alla sua nave poco alla volta. Realizzò di essere stata salvata, ma da chi? Alzò lo sguardo e iniziò a guardarsi attorno: era adagiata su un letto abbastanza semplice, con spesse gambe di legno e un grande e soffice mucchio di paglia coperto da un telo di seta e una coperta di lino, adagiata sul suo corpo. Era in una stanza abbastanza semplice, con pareti in assi di legno grezzamente intagliate, con giusto un paio di finestre ed una porta tagliate direttamente dalle pareti. <Ben svegliata> una voce calda e suadente giunse dalla destra di Elly. Ciò che vide, la lasciò stupita: A fissarla c'era una donna dalla pelle ambrata seduta su una sedia di spessi giunchi ma ciò che più la stupì era il fisico della donna. Era gigantesca, con delle cosce grandi e piene su cui poggiava una pancia grossa, tondeggiante e morbida sulla quale, a sua volta, poggiavano dei seni prosperosi, strizzati in un reggiseno di foglie che faceva strabordare l'abbondanza della donna. Il volto tondo, ornato di due guance piene spostate da un sorriso gentile e da un doppio mento vistoso. <Hai dormito per una giornata intera, da quando ti ho ritovata> la donna si alzò e tutto il suo grasso ondeggiò in modo ipnotico. I rotoli di grasso scendevano lungo il suo corpo, andando a coprire la parte inferiore del suo intimo di foglie, ammesso che ci fosse. Elly dovette fare appello a tutte le sue forze per riuscire a parlare. <Do... Dove mi trovo?> Non aveva mai visto qualcuno con un corpo del genere. La donna si sedette ai piedi del letto, facendone gemere il legno <Ti trovi sulla nostra isola> disse mentre diede un morso ad uno strano frutto. Prima che Elly potesse dire qualcosa, la pancia della donna brontolò per un istante prima di allargarsi di un paio di centimetri, coprendo ancora di più le sue cosce e sollevando i suoi seni carnosi. La donna allargò le gambe, dando più spazio al suo ventre. Elly era nel panico e non sapeva neanche il motivo < C... Che cos'era?> Chiese guardando il frutto. La donna diede un altro morso, ingrassando istantaneamente, seppur di solo un centimetro in più, il suo intimo di foglie la strinse di più. <Questo, è il frutto dell'abbondanza> spiegò leccando il succo del frutto dalle labbra <È il cibo più delizioso dell'isola. Tutte le donne lo mangiano per tenere un fisico attraente> Elly si sentì avvolta dalla confusione. <Attraente?> la donna prese il suo grasso ventre con entrambe le mani per poi sollevarlo e lasciarlo cadere: il vedere quei movimenti, diede ad Elly l'idea di una morbidezza incredibile. <Certo. Più una donna è abbondante più è considerata desiderabile> dice mentre continua a premere e sollevare il suo ventre per enfatizzare il discorso. Elly non poté fare altro che guardarla con la bocca aperta. <Comunque...> iniziò la donna <Io mi chiamo Felas> Elly la guarda <io mi chiamo Elly. >> Felas le sorrise <Ti lascio ambientare, ok?> si alzò e camminò verso l'uscita, gli immensi glutei che ondeggiavano sensualmente. Elly rimase turbata. Non tanto per l'incontro in sé, quanto per il corpo di Felas. Si rese conto, con sua grande sorpresa, che le piaceva il corpo grasso e morbido di Felas. Lanciò un occhiata al tavolino accanto al letto. Su di esso, era adagiata una larga ciotola piena di frutti dell'abbondanza, come li aveva chiamati Felas.

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