Capitolo tre- È stato lui

475 37 3
                                    

P.o.v. Cecilia

Il dolore lancinante alla pancia mi fece aprire gli occhi.

Ma dov'ero? Di certo non in aereo visto che davanti a me si presentava una distesa di sabbia, che al sole sembrava oro, e il mare cristallino e calmo.

Mi guardai in giro e mi accorsi di essere contro un albero abbracciata al petto di Bradley.

Un attimo...COSA CI FACEVO CONTRO IL PETTO DI QUEL COGLIONE DI BRADLEY?

Feci per spostarmi dal suo corpo ma sforzai anche il punto dove avevo la ferita e urlai di dolore.

Urlai tanto forte che svegliai anche i ragazzi che aprirono di scatto gli occhi e si misero sull'attenti per visualizzare la fonte dell'urlo.

Siccome ero ancora tra le braccia di Bradley, quando si svegliò lasciò la presa e mi fece cadere a terra.

James: Ehi finalemente ti sei svegliata!

Io: Si ma...che è successo? Siamo già in Australia?

I ragazzi si guardarono con uno sguardo che non prometteva niente di buono.

Io: Che succede?

Bradley- Vedi...

Io: Approposito di te...PER QUALE MOTIVO ERO TRA LE TUE BRACCIA?

Bradley: Ci rinuncio! Sei intrattabile!

Incominciammo a litigare, come facevamo sempre daltronde.

Non siamo mai andati d'accordo io e lui; è stato odio a prima vista

Connor: BASTA! Ceci, Bradley ti ha salvato la vita quando l'aereo è precipitato in mare; se non fosse stato per lui a quest'ora saresesti morta.

È stato lui a medicarti le ferite.

È stato lui e nessun'altro di noi

Sbarrai gli occhi.

Davvero Bradley Simpson, l'essere più odioso di questo pianeta, mi aveva salvato la vita?

A ME poi.

Mi girai a guardarlo. Era visibilmente infastidito.

Io: Io...io...non lo sapevo

Bradley- Tu non sai mai niente però giudichi sempre prima di conoscere la situazione.

Io- Ma stai zitto!

Bradley- Visto! Al posto di ringraziarmi mi insulti. Ti odio!

Si alzò e se ne andò verso una meta a me sconosciuta.

Il mio stomaco si chiuse in una morsa.

Aveva detto che mi odiava.

Di cosa ti sorprendi? Litigate sempre è ligico che ti odi!

Si lo so coscienza, ma per qualche motivo mi hanno ferito le sue parole.

Ma che dico? Anche io lo odio quindi non ho problemi!

Io: Aspetta un attimo...se mi ha salvato quando l'aereo è precipitato...significa che siamo in un isola deserta?

Tristan: Non sappiamo ancora se sia deserta o meno.

Io: Cazzo. Allora che ci facciamo ancora qui a far niente?

Mi aiutarono ad alzarmi e andai da Bradley

Io: Brad...Bradley dove sei? Devo parlarti!

Bradley: sono qui dietro.

Mi girai e lo vidi accovacciato contro il tronco di un albero. Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui. Restammo in silenzio.

Bradley: Allora?

Mi chiese, vedendo che non parlavo. Mi feci forza e mi decisi a parlare

Io: Scusa per averti risposto in quel modo prima. E grazie per...per tutto quello che hai fatto per me fino ad adesso.

Lui fece un mezzo sorriso

Bradley: Sei scusata.

Mi disse solamente, senza guardarmi negli occhi.

Mi alzai in piedi e gli teso la mano per incitarlo a fare la stessa cosa

Io: Vieni con me dagli altri? Abbiamo un po' di cose da fare e c'è bisogno anche del tuo aiuto.

Lui, senza dire niente, si alzò senza prendere la mia mano e insieme andammo dagli altri ragazzi.

Spazio Autrice

Commentate!

Survivors || The VampsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora