« grazie mille per la partecipazione. »
mi sporgo di poco per stringere la mano al ragazzo dai capelli rossicci. quest'ultimo mi passa un pacchetto di fazzoletti con un sorriso, « mi dispiace che sia stata tosta, spero che tu non sia troppo turbato. » ma scuoto la testa. "è okay", rispondo sottovoce, e lui mi sorride ancora. « qualsiasi cosa chiamami, va bene? voglio esser sicuro che stai bene. ti avevo avvertito che questo progetto era difficile, perciò mi offro disponibile come sostegno. »
annuisco e lo ringrazio. « sei un amico. » rispondo con gentilezza, e poco dopo mi avvicino a lui per abbracciarlo. anche se all'inizio ne ero insicuro, in questo momento ho la certezza di essere felice di aver partecipato al suo progetto. a primo ascolto mi era sembrato assurdo, ma domanda dopo domanda, risposta dopo risposta, ero finalmente riuscito ad ascoltarmi. era una vita che dovevo parlare e lo scopro solo adesso. tutti quei giorni a urlare senza mai ascoltarsi, finalmente sentivo dentro di me una sensazione di pace come se tutto fosse di nuovo in ordine. potevo uscire da quel posto e ricominciare tutta la vita che in quell'anno avevo messo in pausa.
saluto hoseok e ringrazio le altre persone che si sono prese cura di me in quella giornata. quando sto per uscire dallo studio una ragazza mi viene incontro. si ferma a poca distanza da me e tra le sue mani tiene qualcosa. « scusami, hoseok è già andato via ma mi ha chiesto di darti questo. fuori sta piovendo. » dice con educazione, porgendomi un ombrello scuro e semplice.
faccio un piccolo inchino col capo e la ringrazio con gentilezza, facendo poi ricadere lo sgaurdo sull'oggetto che mi è appena capitato tra tra le mani. un sorriso amaro si materializza sul mio volto trovando tutto molto ironico. mi venne quasi da pensare che hoseok avesse potuto farlo di proposito. ma non potevo che sorridere al pensiero di quella frase che, ancora, si ripeteva nella mia testa. che dopo tutti gli sbagli ci possa essere ancora un inizio, un modo per slegare anche i nodi più stretti. esco di fuori e apro l'ombrello, coprendomi il capo per ripararmi dalla pioggia.
la strada è vuota ma di fronte a me, a qualche metro di distanza, dall'altra parte della strada c'è qualcuno. ne vedo la sagoma scura e appena accennata dalla luce di un lampione. è immobile, vestito di nero, con addosso un grande cappotto e un ombrello anche sopra la sua testa. aveva l'aria di chi aspetta, di chi è lì per motivi che solo lui conosce e che gli estranei guardano incuriositi. lo guardo anche io per qualche secondo, finché non mi accorgo che anche lui sta guardando me. la gola si secca in qualche istante, e le mie labbra si schiudono per la sorpresa.
« questa volta ne ho portato uno per me. » dice la figura, mentre compie lenti passi verso di me.
sento gli occhi bruciarmi leggermente, e alzo un angolo delle labbra. la stessa voce che per anni mi aveva cullato e coccolato. gli angoli delle labbra si alzano quasi di riflesso, abituati al suono di quella musica. « ho visto. » rispondo, cercando di non fare tremare la voce. la persona si avvicina di più, fino a poter alzare di poco l'ombrello e mostrarsi finalmente in volto. il viso di taehyung, che per lunghi mesi mi convinsi non avrei mai più rivisto sfiorato. ancora distante da me di un paio di metri, piego la testa di lato « ti va di bere qualcosa? »
fine.
STAI LEGGENDO
il pianto del cielo ✓
Historia Cortataekook - ex serie | ogni pioggia è un nuovo inizio. ex serie | seconda parte taehyung e jungkook si sono incontrati in un giorno di pioggia, ora raccontano come è stata la loro storia insieme. (non serve leggere "i wish he was", hanno solo la s...