Il rumore delle foglie secche risuona nelle mie orecchie e se per le altre ragazze nella carovana può essere un suono piacevole e rilassante, invece conduce la mia memoria a due settimane fa il rumore delle foglie schiacciate dalla pressione degli zoccoli dei cavalli; è lo stesso, la compagnia è diversa. Tre uomini erano lì quel giorno, amici non erano, lo sapevo ma non mi erano nemici, non fino a quel momento. Aelton, mio fratello era in sella al suo stallone dal candido manto; Kedo e Turg Omatt, due fratelli, membri della corte, seguivano mio fratello come cani. Loro ridevano come se qualcuno avesse raccontato una storiella o visto qualcosa che potesse suscitare l'iralità, la situazione mi era sconosciuta, i tre mai mi avevano chiesto di unirmi alla loro cavalcata; nessun sospetto mi colse, l intuito taceva. Dopo venti minuti di percorso, con alti alberi a riparci dal sole e un ruscello rinfrescante, ci fermammo ad abbeverare i cavalli; mai lo aveesi fatto. La mano guantata di Turg copre la mia bocca mentre suo fratello mi fa cadere, pensavo fosse l'ennesimo scherzo infantile che Aelton e i suoi facevano consuetamente. Stavolta era diverso mio fratello alza le mie gonne, inquieta inizio a scalciare, in quell'attimo il sospetto nacque, ma era troppo tardi. Provai ad urlare ma la mano di Turg mi impediva di fiatare e Kedo mi teneva ferma mentre Aelton mi penetrava; il dolore che provai in quel momento lo sento tuttora. Dopo un po' mi lasciarono andare; rimasi sdraita tra le foglie rosse mentre calde la crime scendevano copiose sulle mie gote.
《Naturalmente tu non dirai niente dolce sorella; non vorrai che le nozze con il figlio dei Bleak vadano fallite? Nostro padre ha insistito molto affinché ciò avvenisse. E tu non vuoi deluderlo?》 Diceva con i suoi occhi fissi sui miei, mentre io scuotevo appena la testa ancora dolorante per la vana ribellione.《 Brava》 disse dandomi un bacio sulla fronte. Mi ridesto dall'incubo, la vettura si è fermata, le foglie tacciono. Apro lo sportello della carrozza e scendo gli scalini, quasi scivolo a causa di una buca. Faccio alcuni passi verso l'accampamento e intravedo delle basette bianche che coprono due grandi guance cadute sotto la lama del tempo, Sir Seth Uge, un commilitone del Lord mio padre, cammino più in fretta. "Lui saprà dove si trova" gli sono finalmente davanti.《Lady Nahaira, stavamo aspettando tuo fratello...》 《Dov'è mio padre?》 Chiedo non lasciando a Sir Uge il tempo di adempiere ai compiti dell'etichetta.《Seguimi. Non che la cosa mi dispiaccia ma, se posso, come mai tuo fratello non si trova insieme a te?》 《Lui ha deciso di mandare solo me all'accampamento, poiché se il nemico o dei traditori dovessero attaccarci; riuscirebbe ad organizzare una tattica in breve tempo per proteggere la fortezza》《Ma vostro padre ha disposto...》 《So cosaha disposto, ma potrebbe averlo dichiarato in perda alle convulsioni non ragionando o durante le visioni provocate dal latte di papavero》lo zittisco riconosco teli della tenda medica riservata ai generali e mi ci fiondo dentro; sfilo tra le barelle per cercare mio padre, mi rattrista vedere tanti uomini feriti alcuni mi sono estranei altri riesco a riconoscerli, finché non trovo un uomo dalla barba castana con qualche pelo argenteo a dare luce al viso inscurito dal sole, una fasciatura di bende cela un occhio strappato dalla sua sede naturale.《Wren》 dice in un soffio l'uomo. 《Padre》mi getto al capezzale di mio padre; tento a stringergli la mano ma vedo le garze coprenti sulle sue dita."Che cosa ti hanno fatto?!" 《Nahaira, perché sei qui? Aelton doveva essere qui. Gli devo parlare. Vi devo parlare... sappiamo tutti che non vedrò il prossimo mese.》 Si ferma per contorcere la faccia in una smorfia di dolore 《 Da quanto non prendete il latte di papavero?》 Chiedo seriamente preoccupata 《Non ne ho mai ricevuto; ho detto alle guaritrici che sarei rimasto lucido per scrive il mio testamento diananzi a mio figlio e testimoni... ma ormai non c'è tempo. Chiama Seth Uge e Rican Futer》 ordina con l'ennesima fitta che gli duole; corro fuori cerco le basette bianche amiche. Cammino tra l'accampamento ma nessuno sembra saper dove sia. " Devo sbrigarmi, potrebbe morire per il dolore! Che sciocco a rifiutare il latte di papavero!" Chiedo all'ennesimo scudiero dove si trovi Seth Uge e finalmente il ragazzo mi indica una tenda con i vessilli di tutte le famiglie alleate. Entro nella stanza Ser Uge si volta, ed io cercando di mantenere il contegno che contraddistigue le dame del mio ragno, gli dico《 mio padre desidera vedere Ser Uge e Ser Futer》 i due si congedano velocemente dagli altri gendarmi ed escono dalla tenda a mio seguito ora che gli altri lord non possono vedermi aggiungo 《vi prego fate presto; temo stia per morire》 ripercorriamo il tragitto fino alla tenda, sposto il lenzuolo e raggiungo la barella dove giace il corpo sudato e mutilato di mio padre. Vederlo in questo stato mi lacera il cuore; ricordo quando da piccola mi passava la mano, ormai monca, sui capelli e sulle spalle ogni volta che la septa e i maestri riportavano un resoconto sui miei progressi negli studi.
《Padre sono qui》 dico passando una pezza, trovata accanto alla barella, sulla fronte imperlata di sudore. 《Wren ti consiglio di uscire, credimi non vuoi vedere tuo padre morire agonizzante》 《Allora bevi il latte di papavero, non allontanerà lo sconosciuto, ma renderà il passo più sereno》 dico provando a convincerlo invano so già che è impossibile farlo desistere.《Devo restare lucido per ciò che dovevo fare e non voglio sentire proteste; ti ordino di uscire e resterai fuori finché non avremo finito.》 Non obbietto, so che sarebbe inutile; esco dalla tenda in silenzio. Non mi piace che mi parli come una bambina, ma devo comprimere queste frasi nella memoria, potrebbero essere le ultime. Mi fa soffrire altrocemente questa opzione ma è ora di essere realistica e accettare questa possibilità. Non potrò mai perdonarmi se la nostra ultima conversazione sia stata sulla morte e sull'eutanasia che in un balzo di sfronzatezza e finta sicurezza, io abbia suggerito come migliore soluzione. Non so cosa fare... potrei rendermi utile e aiutare cerusici e guaritrici. Ma se mi chiamassero perché mio padre desidera parlarmi e morisse senza trovarmi?
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Mia signora
Fiksi PenggemarNahaira è la figlia bastarda di Lord Byron Bergh, perciò sin da piccola fu allevata a diventare la moglie di un Lord, bastardo come lei, ma gli dei hanno altri disegni per la giovane Bergh.