roses ; yuwin {complete}

seven

Ho sempre amato le rose, e continuerò ad amarle

🌹

Quella notte Sicheng la passo in bianco.
Non chiuse occhio, rimase a fissare le stelle fino all'alba.
Rimase appoggiato alla finestra fino a quando Yuta se ne andò.
Prese la scatola e la mise per terra al centro della sua camera.
Aveva deciso di mettere fine alla sua vita quel giorno stesso.
Aveva scritto un messaggio a Yuta dicendo che tornava a WenZhou in Cina.
Yuta rispose e disse che avrebbe portato un amico.
Sicheng sorrise, sarebbe morto quella sera stessa.
Non doveva essere felice, ma lo era.
Lui sarebbe stato libero... Yuta sarebbe stato libero.
Sicheng chiuse a chiave camera sua e si mise in un angolo affianco alla finestra in silenzio.
Le ore passavano e Sicheng stava consumando le sue lacrime.
Tossiva, tossiva fiori e sangue. Vomitava sangue e petali di rose.
Camera sua stava per diventare un giardino di rose. Passò quelle ore a vedere le foto di lui e Yuta.
Piangeva, ma per lui andava bene.
Forse poteva anche non morire quella sera, ma forse, ma proprio forse Yuta sarebbe tornato ad amarlo come prima.
"Non farti illusioni"
Si disse il cinese.
Dopo un ora Sicheng sentii la porta aprirsi e delle risate, quelle di Yuta e di un ragazzo.
Sicheng era così felice che Yuta stesse ridendo anche se non per mano sua.
Era felice che Yuta fosse felice.
Se per la felicità di Yuta, Sicheng doveva morire, andava bene.
Sicheng corse nel bagno della sua stanza e vomitò altri petali di rosa bagnati di sangue, dal suo sangue.
Sicheng era così felice: Yuta poteva essere libero.
Quando uscì dal bagno iniziò a sentire sei gemiti poco casti provenire dalla camera di Yuta.
Urli, gemiti e risate.
Sicheng stava sorridendo nonostante il suo cuore spezzato.
Continuava a tossire e a vomitare sangue e petali piangendo e sorridendo.
Lacrime amare e sorriso finto.
Sicheng prese il suo telefono e mandò un messaggio a Yuta.
"Non ho mai capito perché non mi hai mai lasciato. Ti amo nonostante tutto, Yuta. Vivi felice con Hansol"
L'ultimo prima di chiudere gli occhi per l'eternità.