prologo

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Piacere, io sono Kim Jennie e ho 20 anni e vivo qui a Seoul. Vivo da sola in una villetta in una zona molto tranquilla della città anche se vicina al centro. I miei genitori vivono da circa due anni in Nuova Zelanda perché hanno ricevuto un offerta di lavoro lì ma io ho deciso di non andare con loro perché non voglio lasciare la città dove sono cresciuta a meno che non sia un viaggio. Sono alta circa un metro e sessanta tre e ho dei capelli castani che tengo lunghi fino a metà seno e ho gli occhi marroni. Continuerete a conoscermi meglio in seguito.

Era una mattinata abbastanza fredda di metà novembre, decisi di mettere una felpa bianca e dei jeans neri abbastanza stretti e le mie solite converse nere con sopra un giubbotto. Come ogni mattina da ormai tre mesi stavo andando nel bar in cui lavoro, non troppo distante da casa mia, impiegavo circa quindici minuti a piedi. Appena chiusi il portone di casa notai uno dei camion di traslochi parcheggiato davanti la villetta di fronte la mia, era da tanto che qui non arriva gente nuova allora incuriosita decisi di avvicinarmi per presentarmi alla o al mio nuovo vicino. Quando attraversai la strada vidi una figura femminile girata di spalle indaffarata a prendere gli ultimi scatoloni ,sembrava poco più alta di me, decisi allora di avvicinarmi ancora di più e la ragazza di fronte a me si voltò nella mia direzione. E quando la guardai rimansi abbagliata dalla sua bellezza. Aveva i capelli biondi e una frangetta che le copriva le sopracciglia, degli occhi marroni che se guardavi troppo rischiavi di perderti e delle labbra che sembravano abbastanza carnose. Decisi allora di far la prima mossa e presentarmi.
"Piacere sono Jennie e abito nella casa qui di fronte, volevo darti il benvenuto nel nostro vicinato"dissi io. "Piacere io sono Lalisa ma chiamami Lisa, e grazie mille del benvenuto"rispose la ragazza con un sorriso stupendo "Che ne dici di venire a prendere un caffè o ciò che vuoi a casa mia cosi ci conosciamo un po'?"continuò la bionda.
"Grazie dell'invito ma ora devo correre a lavoro sono anche in ritardo"dissi ridendo"dovrei finire di lavorare alle 3, possiamo vederci a quell'ora?"domandai. "Certo ti aspetto qui a casa per quell'ora, magari mi fai conoscere un po Seoul"disse Lisa. Guardai l'orologio e vidi che effettivamente ero in ritardo di dieci minuti ma non mi preoccupai molto, salutai Lisa e lei ricambiò il saluto. Mi diressi a lavoro e il capo non si accorse del mio ritardo "sarà la mia giornata fortunata?" pensai ridacchiando. Le ore a lavoro passarono velocemente e non fu una giornata molto stancante, cosi tolsi il grembiule e andai a casa.
Arrivata a casa mi cambiai velocemente e andai davanti alla porta di Lisa e bussai, poco dopo lei aprì. Era bellissima aveva una maglia a maniche lunghe che teneva dentro i jeans e sopra un giubbotto. Ci furono pochi secondi di silenzio che vennero interrotti dalla voce calma di lisa "Ciao Jennie o posso chiamarti unnie?andiamo?". Le mie guance arrossirono quando sentirono la prima domanda e abbassai un po' lo sguardo "Certo che puoi chiamarmi unnie e si andiamo su".

𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑎||jenlisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora