Capitolo 3

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   "Non si può scappare da tutto
per sempre
Prima o poi
La vita sai ti viene a cercare comunque
Anche a luci spente tutte quelle volte che provi a nasconderti"

Prendo in mano una delle tante fotografie che abbiamo scattato raffiguranti me e lui a dicembre dell'anno scorso, nel palaskating di New York.

Gli piaceva così tanto viaggiare che organizzai quel viaggio a sorpresa e mi ringraziò per il resto dei tre mesi successivi.

Siamo io e lui abbracciati e sorridenti in primo piano. Indossiamo dei cappellini di lana, guanti, sciarpe e giacche pesanti e più larghe di noi. s
Sorridevamo, anche se non c'era niente per cui sorridere.

La settimana prima a Cole venne un attacco di panico, causato dal fatto che suo fratello Dylan, non potesse raggiungerlo a Natale perché lavorava.
Aveva paura che quello fosse l'ultima festa a cui poteva assistere.

Non gliene fece un peso, perché lui era fatto così, ma si prese talmente male che iniziò a pensare agli scenari più brutti che gli causò una crisi respiratoria.

Sospiro e ripongo la foto in uno dei tanti album.

Trasferirmi a Londra sarà meglio per tutti.

Dylan non si è fatto sentire.

Non venne al suo funerale.

Non chiamò.

Nulla.

Non gliene faccio una colpa, infondo erano così uniti e io sono l'ultimo dei suoi problemi, ma insieme sarebbe stato più facile.

"Mi dispiace, non immagino neanche il dolore"
"Condoglianze"
"Ci ha lasciato troppo presto, era una brava persona e un ottimo amico"

Le frasi che ho sentito da quattro mesi a questa parte. Mi scoppia la testa al solo pensarci. A me non è mai piaciuta la compassione altrui, preferisco il silenzio, perché io sono sempre stata così.

Il suono del nulla è il dolore e allo stesso tempo il bene che tu possa mai sentire. A me serve concentrazione per pensare e rimettere apposto le idee, per capire e cogliere quel dopo di cui Cole parlava tanto.

A lui piaceva tanto la fotografia e coglieva ogni piccolo dettaglio di qualsiasi cosa, anche la più inutile.

Per lui nulla era inutile.

È straziante la sua assenza, ma come mi ripeto sempre, dovrò abituarmici.

Una delle tante cose che Cole mi insegnò era quella di lasciarsi tutto alle spalle, qualsiasi cosa fosse successa.
Quanti litigi inutili abbiamo fatto per questo argomento. Io non riesco a dire addio così velocemente come faceva lui.

Mi ricordo che tempo fa una sua amica d'infanzia a cui era molto legato, gli rivelò che non ero abbastanza per lui e che non ero in grado di affrontare la sua malattia. Non sbatté ciglio e le disse:-"Se non ti va bene lei, non ti vado bene neanche io-".
E fu così che chiuse i rapporti. Mi meravigliai quando venne al funerale e pianse dicendo a tutti quanto Cole era buono e quanto fossi fortunata ad averlo amato.

Non dissi nulla a riguardo, perché lui sapeva.

Certe volte mi sembra ancora di sentirlo chiamarmi e ridere per qualcosa che leggeva su internet.






Ti prego, torna.








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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 17, 2019 ⏰

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